William Wallace: la Vera storia di un Eroe Ribelle – Vanilla Magazine

William Wallace: la Vera storia di un Eroe Ribelle

22 luglio 1298. Edoardo I d’Inghilterra avanza verso Falkirk in testa a 28.000 soldati. Sir William Wallace, Guardiano di Scozia ed eroe della resistenza, lo attende nel bosco di Callendar sul fronte opposto. I suoi 7.000 uomini sono disposti in quattro schiltron, formazioni difensive a riccio con lance di oltre tre metri, e a coprire gli spazi fra un’unità e l’altra ci sono gli arcieri, seguiti, nella retroguardia, dalla cavalleria leggera. Gli scozzesi hanno un grande vantaggio tattico – sono su un promontorio e il terreno che li separa dagli inglesi è paludoso – ma l’esito dello scontro non è affatto scontato.

Edoardo I d’Inghilterra – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Sono mesi che Edoardo insegue i ribelli e cerca di far uscire Wallace allo scoperto per affrontarlo in una battaglia campale. È la sua occasione. I due eserciti si preparano e, secondo la leggenda, il Guardino di Scozia dà il via alle danze con una frase:

«Vi ho portato nell’arena; ora fate vedere di cosa siete capaci»

William Wallace – Immagine di pubblico dominio

Ha inizio la Battaglia Falkirk e gli scozzesi commettono subito l’errore di lasciare l’iniziativa agli inglesi, che aggirano la palude e attaccano sui fianchi. Le lunghe lance degli schiltron li respingono, ma gli arcieri britannici fanno piovere una tempesta di frecce sui rivali e rompono i ranghi.

La prima fase della Battaglia di Falkirk – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

La fanteria del re ne approfitta e insiste nelle cariche, finché Wallace è costretto a ordinare la ritirata e darsi alla fuga.

La seconda fase della Battaglia di Falkirk – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

È la fine del suo prestigio militare. Dopo Falkirk, Edoardo lo bracca e lo cattura. Wallace è un traditore e deve soffrire con la condanna a morte riservata ai criminali del suo rango.

Viene impiccato, sventrato e squartato

Mappa della Scozia della metà del XVII secolo – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Il contesto storico

Nella seconda metà del XIII secolo Scozia e Inghilterra sono in buoni rapporti, ma i problemi iniziano nel 1286, con la morte di Alessandro III di Scozia, che precipita da una scogliera insieme al suo cavallo e non lascia alcun erede al trono. L’unica pretendente legittima è la nipote di tre anni, Margherita, anche detta la Vergine di Norvegia, perché vive nel paese scandinavo insieme a suo padre Re Eirik II, che, nel 1281, ha sposato la figlia di Alessandro.

Alessandro III di Scozia – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Margherita è troppo piccola per governare, e la nobiltà scozzese organizza una reggenza di sei Guardiani, che deve sedare alcuni tentativi di insurrezione legati al vuoto di potere. Eirik II e re Edoardo I intervengono per fermare gli usurpatori, e firmano un accordo che prevede il matrimonio fra la bambina e l’erede inglese, il futuro Edoardo II.

Edoardo II d’Inghilterra, figlio e successore di Edoardo I – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

I due sovrani non consultano i Guardiani, che si trovano dinanzi al fatto compiuto, ma stabiliscono che la Scozia preserverà la sua indipendenza.

La regina infante Margherita di Scozia – Immagine di Colin Smith condivisa con licenza CC BY-SA 2.0 via Wikipedia

Con queste premesse si giunge al fatidico 26 settembre del 1290. Margherita muore nelle isole Orcadi mentre naviga nel mare del Nord per raggiungere la Scozia e il paese cade nel caos. Gli eredi diretti di Alessandro III sono finiti e si fanno avanti tredici pretendenti. I lord di Scozia non sanno come risolvere la disputa, che rischia di sfociare in una guerra civile, e chiedono a Edoardo I di arbitrare la contesa. Il monarca, in realtà, spera di rendere la Scozia uno stato vassallo e si pronuncia a favore di John Balliol, lontano discendente di un sovrano scozzese del XII secolo, che, nei suoi piani, diventerà un re fantoccio al servizio della Corona inglese.

Giovanni di Scozia (John Balliol) davanti ad Edoardo I d’Inghilterra in una miniatura del Grandes Chroniques de France, XIV secolo – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Le cose vanno diversamente. Edoardo non si fa scrupoli nel trattare gli scozzesi come suoi sudditi e la situazione precipita quando impone a John Balliol di intervenire al suo fianco nella guerra contro i francesi. La nobiltà insorge e un nuovo governo di Guardiani ratifica un trattato di reciproca assistenza militare con la Francia. La rappresaglia inglese non tarda ad arrivare, con Edoardo che invade la Scozia, spoglia pubblicamente Balliol delle insegne reali e lo fa imprigionare nella Torre di Londra.

John Balliol e sua moglie – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

A quel punto i tempi sono maturi per assoggettare il paese. L’esercito punisce qualsiasi insurrezione e in molti giurano fedeltà alla Corona, ma c’è anche chi imbraccia le armi contro l’occupante.

Ed è qui che entra in scena William Wallace

John Balliol – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Una premessa biografica e i primi anni

Wallace viene ricordato come uno dei più grandi eroi della storia scozzese e la sua leggenda è stata tramandata per via orale fino alla fine del XV secolo, quando si passa alla tradizione scritta con un poema epico attribuito al menestrello Harry il Cieco.

Il menestrello Harry il Cieco – Immagine di Stephencdickson condivisa con licenza CC BY-SA 4.0 via Wikipedia

In quell’occasione, Wallace si trasforma in un personaggio cavalleresco e la sua figura subisce tutta una serie di contaminazioni biografiche. Abbiamo certezze solo su ciò che riguarda il periodo fra il 1297 e il 1298, ovvero gli anni delle campagne militari, e quello relativo alle ultime settimane del 1305.

Tutto il resto o sono ipotesi, o fantasie dei posteri

Una pagina di Wallace, il poema epico attribuito al menestrello Harry il Cieco – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

William nasce nel 1270 a Elderslie, secondogenito di Allan o Malcom Wallace, un cavaliere e piccolo proprietario terriero discendente di una famiglia vassalla degli Stuart, futuri sovrani di Scozia. In tenera età il padre lo manda da uno zio sacerdote per avviarlo alla carriera ecclesiastica, ma degli anni giovanili non conosciamo nulla. Qualcuno dice che il suo odio per gli inglesi sia nato dopo aver ucciso due soldati in seguito a un litigio, altri lo attribuiscono a un ideale di libertà riconducibile alla lettura dei classici latini della biblioteca di suo zio. Un’altra questione irrisolta è la carriera militare. Quando scende in battaglia Wallace dà filo da torcere ai britannici, e si dimostra un valido condottiero, il che lascia intendere che abbia avuto una qualche esperienza da mercenario, ma, come si è detto, sulla sua biografia non ci sono certezze.

William Wallace – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Intorno al maggio del 1297, giura fedeltà a Balliol e si unisce alla causa ribelle. La sua prima azione degna di nota è l’assedio di Lanark, con la città che torna sotto il controllo scozzese grazie a lui e ai suoi 30 uomini. Di questo evento i poemi epici ci raccontano qualche particolare in più. Leggenda vuole che lo sceriffo locale William Heselrig catturi e uccida Marion Braidfute, fidanzata o novella sposa di Wallace, e il guerriero attacca la città per vendicare la ragazza con la morte di Heselrig.

William Wallace – Immagine di pubblico dominio

Dopo i fatti di Lanark la rivolta continua in tutto il paese, ma l’esercito inglese riesce a far arrendere molti nobili e a far loro giurare fedeltà alla Corona. Wallace, invece, amplia il suo piccolo contingente con nuovi volontari e imperversa nel sud della Scozia, con sir Andrew de Moray che fa lo stesso nel nord del paese.

Statua di William Wallace a Edimburgo – Immagine di Kim Traynor condivisa con licenza CC BY-SA 3.0 via Wikipedia

Dalla Battaglia di Stirling Bridge a Guardiano di Scozia

Agli inizi di settembre i due comandanti si incontrano e uniscono le forze a Stirling, dove, l’11 dello stesso mese, affrontano le truppe del generale John de Warenne, 6° conte di Surrey, e del tesoriere inglese in Scozia Hugh de Cressingham in quella che passerà alla storia come la Battaglia di Stirling Bridge. Circa 9.000 inglesi si apprestano ad attraversare il fiume Forth attraverso uno stretto ponte di legno e Wallace attende che metà della fanteria rivale raggiunga il centro. A quel punto ordina un attacco a sorpresa con gli arcieri, che tempestano di frecce il ponte, mentre gli schiltron escono allo scoperto per puntellare a suon di lance le prime linee nemiche.

Il crollo dello Stirling Bridge – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Nel giro di pochi minuti si scatena l’inferno. La fanteria inglese inizia a tornare indietro e si scontra con la cavalleria alle sue spalle intenta a imboccare il ponte, che non regge al peso di tutti quegli uomini e crolla. Chi non muore nell’incidente viene braccato nei terreni paludosi circostanti e, secondo le stime scozzesi, le vittime al servizio di Edoardo I si aggirano intorno ai 5.000 soldati. Il conte di Surrey riesce a salvarsi, ma Cressingham non è altrettanto fortunato.

Viene catturato e orrendamente ucciso in segno di sfida alla Corona

Lo Stirling Bridge oggi – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

La Battaglia di Stirling Bridge rappresenta l’apice della resistenza scozzese e, anche se de Moray si spegnerà in seguito alle ferite riportate, Wallace può avanzare fino all’Inghilterra settentrionale, dove compie saccheggi nelle contee di Northumberland e Cumberland, al confine con la Scozia.

Monumento commemorativo a William Wallace per la battaglia di Stirling. Fotografia di Finlay McWalter via Wikipedia CC By-Sa 3.0

 

William Wallace – Immagine di pubblico dominio

A dicembre torna in patria con una fama di tutto rispetto, che gli vale la nomina a cavaliere e a Guardiano del regno. Con Balliol ancora prigioniero a Londra – Edoardo gli concederà l’esilio in Francia solo nel 1301 – Wallace rinnova il giuramento di fedeltà al legittimo sovrano scozzese e si impegna a governare al meglio delle sue possibilità quelle stesse terre che ha contribuito a strappare agli inglesi. Nel farlo ha l’appoggio di molti nobili, primo fra tutti Robert Bruce, che in passato ha combattuto per la ribellione, prima di arrendersi agli inglesi, ma la pace dura poco e già nel 1298 la Corona indice una nuova campagna punitiva.

Robert Bruce e la sua seconda moglie Elisabetta raffigurati con le insigne regali. Dopo la morte di Wallace, Bruce portò avanti la causa scozzese e divenne re Roberto I – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

La sconfitta di Falkirk, gli anni di latitanza e la cattura

Edoardo I desidera sconfiggere una volta e per tutte Wallace, il simbolo della resistenza scozzese, e parte insieme all’esercito per costringerlo a una grande battaglia campale. Le truppe varcano il confine, ma avanzano fino a Stirling senza colpo ferire, perché Wallace ha ordinato di adottare la tattica della terra bruciata.

Edoardo I (a sinistra) che proclama suo figlio Edoardo (a destra) Principe di Galles – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Il suo piano è semplice. L’esercito britannico è in superiorità numerica e spera di logorarlo, distruggendo campi e villaggi man mano che le truppe scozzesi ripiegano per dar modo agli inglesi di avanzare. Se la tattica dovesse avere successo Edoardo ordinerà la ritirata in un luogo sicuro e i suoi uomini decimeranno le truppe con degli attacchi a sorpresa.

William Wallace su una vetrata del Wallace Monument, Stirling, Scozia – Immagine di Lontra condivisa con licenza CC BY-SA 3.0 via Wikipedia

All’inizio si tratta di una scelta vincente. Gli inglesi patiscono la fame per mesi, ma quando Edoardo è sul punto di fare dietrofront e tornare a Edimburgo, il 21 luglio giunge a Kirkliston e scopre che gli scozzesi sono accampati a pochi chilometri da lì. Così ha luogo la Battaglia di Falkirk.

Da una parte c’è Edoardo I, desideroso di assoggettare la Scozia e porre fine alla ribellione, dall’altro William Wallace, il garante dell’indipendenza del regno

Edoardo I d’Inghilterra – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Nei fatti, il re vendica l’affronto dello Stirling Bridge e infligge una sonora sconfitta ai rivali, con Wallace che è costretto a darsi alla macchia. Senza di lui la nobiltà decide di giurare fedeltà alla Corona e porre fine alla guerra.

La Battaglia di Falkirk – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Anche Robert Bruce guarda bene ai suoi interessi personali e passa dalla parte inglese, poi, insieme a John Comyn, III Signore di Badenoch, eredita il ruolo di Guardiano di Scozia.

Robert Bruce – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Nel frattempo Wallace scappa e si dà alla guerriglia per circa un anno e, stando ad alcuni documenti ritrovati, si reca in Francia per sollecitare l’intervento di re Filippo IV. Torna in patria nel 1299 e di lui si perdono le tracce per più di quattro anni.

Filippo IV di Francia – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Sappiamo che nel 1304 continua la lotta agli inglesi con pochi mezzi a sua disposizione, ma un cavaliere scozzese al soldo della Corona lo cattura nel 1305 e lo consegna a Edoardo I.

William Wallace – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Wallace viene portato a Londra e processato al palazzo di Westminster con le accuse di brigantaggio e alto tradimento. Sul brigantaggio non batte ciglio, ma sul tradimento risponde di aver giurato fedeltà a John Balliol e non a Edoardo I.

Il Palazzo di Westminster, dove fu processato William Wallace – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Ovviamente il suo destino è segnato. Il 23 agosto del 1305 la giuria lo dichiara colpevole e lo condanna a morte… ma non a una morte qualsiasi, perché Edoardo non vuole solo sbarazzarsi del suo acerrimo nemico:

Edoardo vuole spezzare il simbolo della ribellione scozzese

Il processo di William Wallace – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Il supplizio di William Wallace

I soldati avvolgono il prigioniero in una pelle di bue e lo legano a un gruppo di cavalli che lo trascinano per le strade di Londra. La premura della pelle di bue serve a evitare che il suo corpo si laceri troppo in fretta e per non rischiare che il prigioniero muoia prima del supplizio finale.

Una statua che raffigura William Wallace ad Aberdeen, Scozia – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Nel secondo atto della condanna, lo scortano nel campo di Smithfield, luogo deputato alle esecuzioni, dove lo impiccano e tagliano la corda quando sta per soffocare.

Ancora non gli è concesso morire

La pratica dello squartamento in una rappresentazione d’epoca – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Il supplizio va avanti. Viene mutilato con l’accortezza di lasciarlo in vita il più a lungo possibile; poi lo sventrano e lo squartano, con cuore, fegato e polmoni che finiscono bruciati nel fuoco. Lo spettacolo si conclude con la decapitazione di quell’ammasso di carne e sangue che ne è rimasto. La testa viene impalata, incatramata ed esposta sul ponte di Londra; gli arti finiscono esibiti come monito a Newcastle, Berwick, Perth e Stirling. È il 23 agosto del 1305.

William Wallace muore sotto atroci torture, ma ha inizio la sua leggenda

Una lapide commemorativa di William Wallace – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

La Scozia dopo Wallace

Negli anni successivi gli animi non si placano e, nel 1306, Robert Bruce dà vita a una nuova insurrezione. Le sue truppe vincono su quelle di Edoardo II, nel frattempo succeduto al padre, e Bruce sale al trono con il nome di Roberto I. Ma la Scozia non resterà indipendente e la questione politica con l’Inghilterra continuerà per secoli.

Robert Bruce incita le truppe – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Dalla morte di William Wallace ci saranno ancora altri tragici eventi. L’ascesa degli Stuart, la morte di Maria Stuarda, la causa giacobita, il massacro di Glencoe ai danni del clan MacDonald, il Giovane Pretendente Carlo Edoardo e la disfatta di Culloden, che segnerà la fine della cultura delle Highlands… Ma queste sono tutte altre storie.

Scozzesi e inglesi si affrontano nella Battaglia di Culloden del 1746 – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Fonti:

William Wallace, tragico eroe scozzese – Storica National Geographic

William Wallace – Enciclopedia Britannica

Battle of Stirling Bridge – Enciclopedia Britannica

Battle of Falkirk – Wikipedia inglese

William Wallace – Wikipedia inglese


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