Danza
SERATA FORSYTHE

Alla Scala la danza moderna di Forsythe

Alla Scala  la danza moderna di Forsythe

Ha debuttato al Teatro alla Scala di Milano “Serata Forsythe”, trittico di balletti del geniale coreografo americano William Forsythe, il cui lavoro di decodificazione della danza classica accademica viene in questa occasione reinterpretato dai danzatori scaligeri, i quali sembrano proprio avere trovato la loro guida spirituale nell’etoile Roberto Bolle. Grazie alla sensibilità artistica che da sempre lo contraddistingue, Bolle danzerà infatti in diverse repliche fino al 23 settembre, in ruoli diversi a seconda della serata. Lo abbiamo visto indossare l’originale gonna plissettata gialla che fu disegnata per l’occasione da Gianni Versace, in “Hermann Schermann” su musiche di Tom Willems, dove duetta con la ottima Marta Romagna in una coreografia in cui Forsythe azzera ironicamente le differenze tra uomo e donna, sulla scena come spesso succede nella vita. Nel passo a due il partner maschile in gonnella sembra emulare il comportamento femminile. Infatti Herman sta, con qualche ridondanza fonetica, per her man (il “suo uomo”, in inglese), mentre sch mer man, sta per superuomo (in tedesco), con annesso quel Sch, che ricorda il she (in inglese), ovvero “ella”, “lei”.
E Bolle del resto, grazie alle sue doti fisiche e intellettuali non sempre riscontrabili nei danzatori di formazione prettamente classica, riesce a calarsi in modo convincente nel lavoro di Forsythe, erede sovversivo del balletto neoclassico e di Balanchine e creatore di un linguaggio che solo apparentemente sembra avere dimenticato la danza da cui era partita. Non bisogna infatti dimenticare che all’inizio degli anni Ottanta, quando il coreografo americano era alla guida del Ballett Frankfurt dove è rimasto fino al 2004, la Germania era ancora molto assorbita dalla novità del Tanztheater di Pina Bausch.
Forsythe invece, del tutto controcorrente, rimette le ballerine in punta, comincia a rileggere la tecnica accademica, la scompone, analizza ogni singolo movimento, fa attraversare il corpo dei danzatori da continue “correnti elettriche”. Fa capire ai suoi ballerini che l’origine di un movimento non deriva solo da un unico punto del corpo, ma può partire per esempio da un gomito, da un orecchio, dal tallone e così via. Questo tipo di lavoro si vede per esempio anche nella coreografia che ha aperto la serata e cioè “Artifact Suite”su musiche di Johan Sebastian Bach e Eva Crossman Hecht. Qui i ballerini Emanuela Montanari, Gabriele Corrado (interpreti del primo passo a due) e Beatrice Carbone e Eris Nehza danzano e nello stesso tempo osservano se stessi danzare, entrano ed escono dai loro ruoli, rompendo i normali equilibri di una costruzione coreografica, sperimentando posizioni estreme e velocizzando il vocabolario accademico. I punti di vista cambiano in continuazione l’occhio dello spettatore può osservarli contemporaneamente danzare costruzioni diverse in più parti del palco oppure essere interrotto da continue cadute del sipario.
Nell’ultimo balletto in programma nel corso della serata “In The Middle, somewhat elevated” nella ripresa coreografica di Laura Graham, non c’è trama ma gioca sulla combinazione numerica dei nove interpreti Marta Romagna, Francesca Podini, Lorella Ferraro, Serena Sarnataro, Azzurra Esposito, Sofia Rosolini, Mick Zeni, Marco Messina e Riccardo Massimi. Le danzatrici indossano body verde smeraldo anni Ottanta dalle schiene molto scollate, collant velate e scarpe da punta, gli uomini calzamglie verdi. L’interazione tra uomini e donne avviene attraverso diverse combinazioni numeriche, si passa dai quintetti agli assoli, dai quartetti ai passi a due. La coreografia gioca sui disequilibri, sulle cadute, sui fuori asse dei corpi mentre la musica di Thom Willems, a volte rumori allo stato puro, immergono gli spettatori in una atmosfera metallica.

Repliche furoi abbonamento lunedì 13 settembre, ore 20, martedì 14 ore 20, mercoledì 15 ore 20, martedì 21 ore 20, giovedì 23 turno H la Scala Under30

 

Visto il
al Teatro Alla Scala di Milano (MI)