Le motivazioni della guerra tra Russia e Ucraina- Corriere.it

Le motivazioni della guerra tra Russia e Ucraina

di Andrea Marinelli

Cos’� successo fra Russia e Ucraina, perch� siamo arrivati a questo punto? E perch� Putin ha invaso il Paese?

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Vladimir Putin con il ministro della Difesa Sergei Shoigu (Ap)

La crisi tra Ucraina e Russia, nonostante diversi tentativi diplomatici, � sfociata in una invasione da parte delle truppe di Mosca. Il presidente russo Vladimir Putin ha dato l’ordine di invasione all’alba di gioved� 24 febbraio, dopo che — luned� 21 — aveva ordinato l’ingresso di truppe nelle regioni separatiste del Donbass. Ma quali sono le cause di questa crisi? Cosa c’� alla radice di questa guerra?

1. Da cosa nasce il conflitto fra Russia e Ucraina?
A febbraio 2014, dopo mesi di proteste, il popolo ucraino ha cacciato il presidente filorusso Viktor Yanukovich, che non voleva firmare il Trattato di associazione fra l’Ucraina e l’Unione europea, instaurando un governo ad interim filoeuropeo non riconosciuto da Mosca. Gli scontri della rivoluzione di Maidan provocarono circa 130 morti fa manifestanti e agenti di polizia (qui le foto dell’attacco).

Vladimir Putin ha risposto annettendo la Crimea e incoraggiando la rivolta dei separatisti filorussi nel Donbass , regione nel Sudest del Paese.
Da allora il conflitto � rimasto a bassa intensit�, ma in otto anni ha provocato circa 14 mila morti fra entrambe le parti.

Oggi le generazioni pi� giovani spingono l’Ucraina verso l’Europa, e anche l’attuale presidente Volodymyr Zelensky — eletto nel 2019 — � vicino all’Occidente.

Il conflitto, per�, ha radici pi� antiche e profonde (che approfondiremo pi� avanti). Il presidente russo ritiene che il suo Paese abbia un �diritto storico� sull’Ucraina, che faceva parte dell’Unione Sovietica fino al collasso del 1991: lo ha anche scritto apertamente in un lungo articolo pubblicato lo scorso anno, in cui definisce Russia e Ucraina �una nazione�.

Il crollo dell’Unione Sovietica ha lasciato profonde cicatrici in parte del popolo russo: lo stesso Putin lo aveva definito �la pi� grande catastrofe geopolitica� e l’Ucraina era stata la perdita pi� dolorosa. Nel discorso pronunciato luned�, 48 ore prima di ordinare l’invasione, ha accusato i leader bolscevichi di aver strappato pezzi di territorio all’Unione Sovietica per formare l’Ucraina. In molti, scrive David Sanger sul New York Times, ritengono che Putin si ritenga ora �in missione per correggere questo errore�.

2. Perch� � esploso ora?
Lo scorso anno, l’Ucraina ha approvato una legge che proibisce a 13 oligarchi di possedere dei media per influenzare la politica, colpendo direttamente l’amico di Putin Viktor Medvedchuck, uno degli uomini pi� ricchi del mondo. Oltre alla sua attivit� di petroliere, Medvechuck — che � ancora ai domiciliari, accusato di alto tradimento — � il leader del principale partito filorusso d’Ucraina, Piattaforma dell’Opposizione, ed � proprietario di un impero televisivo attraverso il quale diffondeva la propaganda di Mosca e influenzava la politica ucraina. Poco dopo il suo arresto, Putin ha cominciato ad ammassare truppe al confine: per il leader del Cremlino la legge rappresentava un passo decisivo nel processo di avvicinamento dell’Ucraina all’Occidente e alla Nato.

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3. Cosa c’entra in tutto questo la Nato?
L’Ucraina vuole entrare nella Nato, la Russia si oppone. Gi� dal 2008 — in seguito al summit di Bucarest e prima dell’arrivo del governo filoeuropeo non riconosciuto da Putin — Kiev stava lavorando per entrare nell’Alleanza atlantica, che non pu� per� accettare nuovi membri gi� coinvolti in conflitti.

Per essere ammessa, inoltre, l’Ucraina ha bisogno di combattere la corruzione che domina nel Paese e di intraprendere un percorso di riforme politiche e militari. In questo momento, dunque, un ingresso nella Nato � altamente improbabile, non solo per l’opposizione della Russia: per Putin l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza Atlantica � il punto di non ritorno, anche se Mosca non ha formalmente alcun potere di veto. L’Ucraina, invece, chiede una timeline precisa per entrare nell’Alleanza atlantica, come ha ripetuto il presidente Volodymyr Zelensky nel discorso alla nazione pronunciato dopo che Putin aveva dato l’ordine di invadere.

A questa domanda ha risposto per�, indirettamente, anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden: �La possibilit� che l’Ucraina si unisca alla Nato in tempi brevi � molto remota�, ha detto il presidente americano. L’interferenza russa, intanto, ha rinnovato anche le ambizioni della Finlandia, che Mosca vorrebbe tenere fuori dal Trattato nordatlantico.

4. Perch� la Russia teme l’allargamento della Nato?
Al momento solo il 6% dei confini russi toccano Paesi della Nato, secondo il dipartimento di Stato americano. L’Ucraina per� condivide con la Russia una frontiera lunga 2.200 chilometri: Ucraina vuol dire proprio questo, �frontiera�.

Putin chiedeva una rassicurazione scritta che l’Ucraina non sarebbe mai entrata a far parte della Nato, una rassicurazione che l’Alleanza atlantica non pu� per� concedere perch� ne violerebbe il trattato, in particolare l’articolo 10 che dice: �I membri possono invitare previo consenso unanime qualsiasi altro Stato europeo in condizione di soddisfare i principi di questo trattato e di contribuire alla sicurezza dell’area nord-atlantica ad aderire a questo trattato. Qualsiasi Stato cos� invitato pu� diventare un membro dell’organizzazione depositando il proprio atto di adesione al Governo degli Stati Uniti d’America. Il Governo degli Stati Uniti d’America informer� ciascun membro del deposito di tale atto di adesione.�

Il Cremlino vuole soprattutto mantenere la sua sfera d’influenza nell’area, e vuole che la Nato rinunci alle sue attivit� nell’Est Europa, tornando alla situazione del 1997: da allora l’Alleanza atlantica ha avuto cinque fasi di espansione verso Est, e sono diventati membri Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia, Slovenia, Albania, Croazia, Montenegro e Macedonia del Nord. Tutti Paesi che facevano parte del blocco Sovietico.

Questo significherebbe che la Nato dovrebbe ritirare le proprie truppe dalla Polonia e dalle tre repubbliche baltiche, oltre che i propri missili da Polonia e Romania.

Mosca accusa infatti la Nato di riempire l’Ucraina di armi e gli Stati Uniti di fomentare le tensioni.

Per questo Putin, parlando dopo l’incontro con Macron del 7 febbraio, ha parlato anche del suo arsenale atomico: �Lo capite o no che se l’Ucraina entra nella Nato e tenta di riprendersi la Crimea con mezzi militari, i Paesi europei saranno automaticamente trascinati in una guerra con la Russia? Ovviamente i potenziali militari di Russia e Nato sono imparagonabili, e lo sappiamo. Ma sappiamo anche che la Russia � uno dei Paesi dotati di armamenti nucleari, e che per alcune componenti supera il livello di diversi Paesi. Non ci saranno vincitori. Voi europei sareste trascinati in una guerra contro la vostra volont�.

5. Putin aveva detto che non avrebbe invaso l’Ucraina: perch� non era credibile?
I fatti — specie dopo che le truppe russe sono entrate nei territori delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, che la Russia ha riconosciuto come indipendenti il 21 febbraio — indicavano gi� da tempo una situazione diversa: Putin aveva accumulato ai confini dell’Ucraina 190 mila soldati, oltre a mezzi militari di ogni tipo. Anche se ora afferma che l’obiettivo non � quello di occupare l’Ucraina, lo stanziamento di truppe � quello necessario per una invasione su larghissima scala del Paese.

Putin aveva gi� attaccato la Cecenia nel 1999, la Georgia nel 2008 e la stessa Ucraina nel 2014.

Come notato da Henry Foy sul Financial Times, per�, si � anche verificato un approccio piuttosto inusuale per la diplomazia moderna: la Casa Bianca, la Nato e l’Unione europea hanno diffuso una grande quantit� di briefing, informazioni di intelligence, minacce e accuse di vario genere — materiale in genere riservato ai negoziati — al fine di evitare una guerra.

6. Ma come giustificava Putin lo schieramento dei soldati al confine?
La Russia ritiene di poter muovere le truppe a suo piacimento all’interno del proprio territorio, spiega il corrispondente da Mosca della Bbc Steve Rosenberg. Cos� come si ritiene libera di organizzare esercitazioni con la Bielorussia: anche da l�, secondo le informazioni diffuse dall’Ucraina, truppe russe sono entrate nel Paese.


7. Perch� gli Stati Uniti si interessano all’Ucraina?
Gli Stati Uniti vogliono di certo limitare l’influenza di Vladimir Putin — temono l’espansione russa nell’Europa dell’Est — e difendere il principio per cui ogni Paese ha il diritto di scegliersi il proprio destino e le proprie alleanze: non solo per l’Ucraina, ma per tutti i Paesi che facevano parte del Patto di Varsavia e che negli anni Novanta sono passati con la Nato.

�Il presidente americano non ha cercato lo scontro con i russi: la sua agenda era un’altra�, come scritto da Giuseppe Sarcina qui. All’inizio del 2021 l’amministrazione americana pensava di poter �stabilizzare� le relazioni con il Cremlino, offrendo collaborazione sul terrorismo e un piano graduale di disarmo. Oggi � costretta, suo malgrado, a dover gestire uno scontro con Mosca che non si vedeva dai tempi della Guerra Fredda. La Casa Bianca non voleva farsi trovare impreparata a nessun livello, a costo di apparire allarmista. Ecco perch�, aveva sollecitato i cittadini americani a lasciare Kiev: non voleva ripetere le disastrose e umilianti scene di panico viste a Kabul nell’agosto scorso.

�C’� una ragione fondamentale per cui gli Stati Uniti e il resto del mondo democratico dovrebbero sostenere l’Ucraina nella sua battaglia contro la Russia di Putin�, scrive Francis Fukuyama su American Purpose. �L’Ucraina � una vera democrazia liberale, anche se in difficolt�. La popolazione � libera, in un modo in cui i russi non lo sono. Possono protestare, criticare, mobilizzarsi e votare. Per questo Putin vuole invadere l’Ucraina: la vede come una parte integrante della Russia, ma sopratutto ne teme la democrazia che pu� proporre un modello ideologico alternativo per il popolo russo�.

Secondo Fukuyama, quindi, l’Ucraina oggi � lo Stato in prima linea nella battaglia geopolitica globale fra democrazia e autoritarismo.

La crisi ucraina, inoltre, trascende i confini europei: anche la Cina sta osservando attentamente la risposta occidentale, scrive lo storico, mentre valuta i rischi di reincorporare Taiwan. �A Washington�, scrive ancora Sarcina, �ora � chiaro a tutti che la partita sia doppia. La vice segretaria agli Esteri, Wendy Shelman, lo ha detto esplicitamente: se diamo via libera a Putin, stiamo anche consegnando Taiwan a Xi Jinping�.

Dopo l’inizio dell’invasione russa, la portavoce del ministero degli Esteri cinesi Hua Chunying ha commentato: �Quando gli Stati Uniti hanno guidato cinque fasi di espansione verso est della Nato fino alle porte della Russia, hanno mai pensato alle conseguenze di spingere un grande Paese con le spalle al muro?�.

8. Quali sono le motivazioni storiche di Putin per invadere l’Ucraina?
(Alessandro Trocino) Per Vladimir Putin, dicevamo, russi e ucraini costituiscono un’unica nazione. La logica conseguenza � che c’� uno Stato di troppo, che nel suo pensiero � naturalmente l’Ucraina. In un saggio pubblicato nel luglio del 2021 — �Sull’unit� storica dei russi e degli ucraini� — il presidente russo scrive che la ragione principale per cui russi e ucraini (e anche i bielorussi) sarebbero oggi lo stesso popolo � che tutti sono �discendenti� della �Rus di Kiev�, un insieme di trib� slave, baltiche e finniche che nel nono secolo cre� un’entit� monarchica che comprendeva parte dell’attuale territorio ucraino, bielorusso e russo. L’identit� russa, la sua cultura e il suo popolo nascono allora, in territorio ucraino, e solo in seguito si estendono ad altri territori slavi, quelli della Russia attuale. � il principe di Kiev Vladimiro che si converte al cristianesimo, a dare avvio alla lunga storia della Chiesa ortodossa russa. L’Ucraina diventa poi una regione marginale, di frontiera (come dice il suo nome), e viene sottomessa dalla Polonia. La Russia, nel 500, impone la sua egemonia con Ivan il Terribile.

A partire dal 1990 ci sono state tre rivoluzioni in Ucraina.
La rivoluzione sul granito nell’ottobre del 1990. Gli studenti protestano chiedendo libere elezioni. Sono le premesse dell’indipendenza ucraina, avvenuta nel 1991.
La rivoluzione arancione del 2004, con le proteste anti russe in seguito ai brogli elettorali e l’avvelenamento di Yushenko. Il Cremlino riesce a far eleggere un suo uomo, Viktor Yanukovich.
La Rivoluzione della dignit� o l’Euromaidan, nel novembre 2013 – febbraio 2014: manifestazioni pro europee, dopo la sospensione dell’accordo di libero scambio tra Ucraina e Ue. Le proteste sfociano nella fuga e nella messa in stato di accusa del presidente ucraino filo-russo Yanukovich. La reazione di Putin � l’annessione della Crimea e l’appoggio dei separatisti russi del Donbass, in Ucraina orientale, in una guerra a bassa intensit� che dura da allora � ha fatto 14 mila morti.

La lingua � una delle componenti principali dell’identit� di un popolo. In Ucraina si parla il russo (prevalentemente a est), l’ucraino (a ovest) e il Surzhyk (nelle campagne), un misto dei due (ma si parlano anche l’ungherese, il rumeno e il tataro in Crimea). La maggior parte della popolazione � bilingue. Il presidente Zelensky, anti Putin, � di madrelingua russa. Ucraino e russo sono lingue correlate ma distinte. La lingua di Stato � l’ucraino, che dopo secoli di marginalit�, � tornato ad essere ascoltato soprattutto durante l’Unione Sovietica. Il russo � attualmente ancora molto parlato ma si cerca di disincentivarlo, considerandolo talvolta �la lingua dell’occupante�. Nel 2019 � stata approvata una legge che punta a incrementare l’uso dell’ucraino. L’europeizzazione del Paese ha portato con s� un aumento dell’uso dell’ucraino. L’insistenza sulla lingua pu� diventare uno strumento di nazionalismo e di oppressione delle minoranze. E su questo punto spinge Mosca, come scrive il Washington Post, usando la questione della lingua per dipingere i governanti di Kiev come �fascisti� etnocentrici inclini a tiranneggiare la popolazione russofona dell’Ucraina. L’accusa contro l’emarginazione dei russofoni � stata usata come arma anche per l’annessione della Crimea.

9. Crimea, Donbass, accordi di Minsk e finlandizzazione: la guida

(Alessandro Trocino) La Crimea. Nel 1954 la Crimea, penisola a maggioranza russofona, era stata donata a Kiev dal leader (ucraino) dell’Unione Sovietica Nikita Krusciov. Per Putin, riannettere la Crimea alla Russia significa correggere �un’ingiustizia storica�. E cos�, nel 2014, 20 mila militari russi, con il pretesto di difendere la popolazione russofona, prendono il controllo della regione. Poco dopo, l’annessione. Di recente, Internazionale ha parlato di una colonizzazione della Crimea.

Il Donbass. Nel 2014, stesso anno dell’annessione della Crimea, i separatisti filorussi del Donbass, regione orientale molto abitata da russofoni, si scontrano con l’esercito regolare. I ribelli prendono il controllo di parti del territorio, dichiarandole indipendenti con il nome di Repubblica Popolare di Lugansk e Repubblica Popolare di Donetsk. Sono le due �Repubbliche� che Putin ha riconosciuto il 21 febbraio.

Gli accordi di Minsk 1 e 2. Nel 2015, come spiegato nel dettaglio da Marta Serafini, Mosca e Kiev firmano un cessate il fuoco che prevede elezioni nelle regioni separatiste e il ritiro delle forze filo russe. � il cosiddetto accordo di Minsk 2 (il primo era fallito l’anno precedente). Ma il protocollo non � mai stato del tutto implementato. Non solo dalla Russia, ma anche dall’Ucraina, come ha sostenuto Fabrizio Dragosei sul Corriere. L’Economist, pi� anti Putin, avverte: �La Russia sta invocando l’accordo di Minsk per seminare il caos, non per portare la pace�.

La finlandizzazione . Con questo termine si intende la neutralit� scelta dopo la Seconda guerra mondiale dalla Finlandia, che non entr� nella Nato ma neanche nell’orbita di Mosca. Se l’Ucraina scegliesse di non entrare nella Nato, non sarebbe violato il principio della autodeterminazione dei popoli, anche se il Paese resterebbe di fatto a sovranit� limitata. Tra l’altro gli ucraini sono certamente pi� vicini all’Europa che alla Russia e l’attuale presidente Volodymyr Zelensky, eletto nel 2019, � vicino all’Occidente. Sia Svezia sia Finlandia pensano ora di chiedere l’ingresso nella Nato. Un possibile compromesso — lanciato dall’ambasciatore ucraino a Londra — prevede una moratoria di dieci anni per l’entrata dell’Ucraina (che al momento non ha neanche i requisiti).

Il gas. Dall’Ucraina (che � sempre stato anche il granaio della Russia) passa il 37 per cento del gas naturale diretto dalla Russia verso Occidente. Il 40 per cento del gas che usiamo in Italia arriva dalla Russia. � in corso la realizzazione del gasdotto Nord Stream 2, per portare il gas direttamente in Germania dal Baltico. L’Europa ha peggiorato negli ultimi anni la sua dipendenza dal gas e in questo ha contribuito la decisione di dismettere il nucleare in Germania. Naturalmente, la chiusura dei rubinetti � l’arma pi� forte per la Russia, che ha gi� ridotto le forniture (tranne che in Germania, in un tentativo di dividere l’Europa). Ma � vero anche il contrario, come ha spiegato qui Gianluca Mercuri. Per capire l’aumento vertiginoso delle bollette e il rapporto con la crisi in Ucraina, � molto utile l’ascolto del Daily, con Stefano Agnoli e Federico Fubini.

La Nato. L’Ucraina si trova tra l’Unione europea e la Russia e ha ricevuto sostegno e 2,7 miliardi di dollari dagli Stati Uniti, a partire dal 2014. Il timore di Putin � che il Paese entri nella Nato, cosa che viene considerata una minaccia per le frontiere. Il 4 aprile 2008 durante il vertice Nato, convocato a Bucarest, gli Usa fanno pressioni per l’ingresso di Ucraina e Georgia nell’Alleanza, ma non se ne fa nulla a causa dell’opposizione di Italia, Francia e Germania. Nel 2021 la Russia presenta agli Stati Uniti una lista di richieste: la Nato dovrebbe fermare la sua espansione verso est, negare l’adesione all’Ucraina e annullare il dispiegamento di truppe nel blocco di Paesi — da quelli baltici ai Balcani — che si sono uniti dopo il 1997. Ultimatum respinti da Usa e Nato. Per capire la questione dei Paesi del Patto di Varsavia e di un presunto patto non scritto tra Bush e Gorbaciov (per la non espansione della Nato), � utile il Dataroom di Milena Gabanelli e Francesco Battistini.

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14 febbraio 2022 (modifica il 20 aprile 2022 | 17:02)