L'imperatore del wrestling Usa si dimette dalla WWE: emergono accuse raccapriccianti - La Stampa

LOS ANGELES. Il “creatore” del wrestling statunitense Vince McMahon, si è dimesso dal suo ruolo di presidente esecutivo della TKO, la società madre della WWE, in seguito a inquietanti accuse di violenza sessuale, traffico di esseri umani e abusi sessuali.

Le accuse sono emerse in una causa intentata da un'ex collaboratrice della WWE, Janel Grant, che lavorava presso la sede del colosso del wrestling fondato dal 78enne McMahon. L’imprenditore ha negato le accuse e ha dichiarato di essere pronto a difendersi in tribunale. Ma venerdì, in un comunicato, ha dichiarato di essersi dimesso.

Vince McMahon

 

«Per rispetto dell'Universo WWE, della straordinaria attività della TKO e dei suoi membri del consiglio di amministrazione, degli azionisti, dei partner e degli elettori, e di tutti i dipendenti e le Superstar che hanno contribuito a rendere la WWE il leader globale che è oggi, ho deciso di dimettermi dalla mia presidenza esecutiva e dal consiglio di amministrazione della TKO, con effetto immediato», ha dichiarato McMahon in un comunicato. Si devono a lui la nascita di miti del wrestling come André "The Giant", Eddie Guerrero, Randy Savage, John Cena, The Ultimate Warrior, Rey Misterio, The Undertaker, Hulk Hogan, Steve Austin, Dwayne Johnson “The Rock” e tanti altri.

Le accuse
Le notizie secondo cui McMahon avrebbe pagato risarcimenti a più donne mentre ricopriva il ruolo di amministratore delegato e presidente della WWE circolano almeno dal 2022, ma la causa intentata da Grant giovedì getta nuova luce sulla portata della sua presunta cattiva condotta.

Nella causa, Grant sostiene che McMahon avrebbe proposto un'offerta di lavoro alla WWE - e successivamente delle promozioni - in cambio di sesso. La causa della Grant sostiene anche che McMahon l'avrebbe fatta prostituire con altri uomini all'interno e all'esterno dell'azienda, tra cui John Laurinaitus, che lavorava nel reparto relazioni con membri dell'azienda e che è anche citato come imputato nella causa.

Secondo la denuncia, McMahon avrebbe compiuto atti di "estrema crudeltà e umiliazione" nei confronti della Grant durante il periodo trascorso alla WWE.

La TKO non commenta le accuse
La TKO Group Holdings non ha commentato le accuse. Il presidente della WWE Nick Khan ha dichiarato semplicemente che McMahon ha rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente esecutivo e di membro del consiglio di amministrazione.

Donald Trump e Vince McMahon

 

«Non avrà più alcun ruolo nella TKO Group Holdings o nella WWE», ha dichiarato Khan. Giovedì, dopo che le accuse di Grant sono state rese pubbliche in una causa, la società ha dichiarato: «McMahon non controlla la TKO né supervisiona le operazioni quotidiane della WWE».

Le seconde dimissioni di McMahon
L'uscita di McMahon segna un altro punto di svolta per la società di intrattenimento di wrestling che ha creato più di 40 anni fa quando nel 1982 acquistò l'allora World Wrestling Federation dal padre. All’epoca gli incontri di wrestling si svolgevano in piccoli locali e venivano trasmessi sui canali via cavo locali. Inizialmente si era ritirato dal suo ruolo di amministratore delegato e presidente della WWE nel luglio 2022 a causa di accuse di molestie sessuali. All'epoca, la WWE aveva annunciato che una commissione speciale avrebbe indagato su McMahon. Tuttavia, il suo ritiro dalla scene non durò a lungo. L'indagine è stata chiusa nel novembre 2022 e McMahon è tornato nel consiglio di amministrazione della WWE nel gennaio 2023.

I dettagli degli abusi
La denuncia della Grant solleva interrogativi sulla cultura della WWE, che secondo lei avrebbe lavorato attivamente per nascondere le malefatte di McMahon. La donna ha affermato che la commissione speciale incaricata di indagare su McMahon non l'ha mai intervistata né ha richiesto alcun documento, nonostante la sua presunta disponibilità a collaborare.

McMahon ha fatto parte del consiglio di amministrazione della TKO, che è stata ufficialmente costituita a settembre quando la WWE si è fusa con la sua concorrente, l'UFC, di proprietà dell'Endeavor Group del potente broker di Hollywood Ari Emanuel. L'accordo ha valutato la nuova società a oltre 21 miliardi di dollari e gli azionisti della WWE possiedono il 49% della società combinata. McMahon era il maggiore azionista della WWE.

Un episodio inquietante contenuto nella causa riguarda una presunta violenza sessuale tra Grant, McMahon e Laurinaitis avvenuta nella sede della WWE nel 2021. I due uomini avrebbero trascinato la Grant dietro una porta chiusa a chiave, trattenendola con la forza. Mentre lei li implorava di fermarsi, uno degli uomini le avrebbe detto: «No significa sì». La violenza sarebbe avvenuta, a turno, mentre il resto dello staff stava normalmente lavorando. La causa di 67 pagine di Janel Grant include anche altre accuse secondo cui McMahon avrebbe condiviso foto e video pornografici di lei ad altri uomini, compresi altri dipendenti della WWE.

Un ulteriore episodio menzionato dalla donna risale a pochi giorni dopo, il 23 giugno 2021, quando Vince McMahon l'avrebbe costretta a compiere un atto sessuale su un lettino da massaggio. Nello stesso giorno, l'assistente personale di McMahon avrebbe donato a Janel buoni Bloomingdale del valore di 15mila dollari. La donna sostiene di essere stata promossa senza motivo e di essere stata sommersa di regali, ma allo stesso tempo minacciata di licenziamento nel caso in cui non avesse obbedito alle richieste sessuali del presidente della WWE. Secondo le gravi accuse, Vince McMahon avrebbe utilizzato anche oggetti sessuali causandole lividi e sanguinamento.

Si sostiene inoltre che Vince McMahon abbia proposto, attraverso messaggi, ad altri dipendenti di avere rapporti sessuali con la donna. McMahon avrebbe scritto che, anche se contraria, con la bocca "occupata" non avrebbe potuto lamentarsi. Non mancano dettagli perversi, come il fatto che McMahon avrebbe attribuito il nome di alcuni wrestler e dipendenti WWE agli oggetti sessuali con cui abusava della donna.

Secondo la denuncia, dopo che la moglie di McMahon è venuta a conoscenza della relazione, la signora Grant è stata bruscamente spinta a dimettersi dalla WWE e costretta a firmare un accordo di non divulgazione pochi giorni prima di una scadenza finanziaria cruciale per l'organizzazione. Il pretesto era che il signor McMahon l'avrebbe "protetta" finanziariamente e dal punto di vista della reputazione, impegnandosi a pagarle 3 milioni di dollari. Tuttavia, McMahon successivamente rifiutò di effettuare i pagamenti, sostenendo falsamente che la donna aveva divulgato informazioni alla stampa, come indicato nella causa.

In una dichiarazione rilasciata giovedì alla CNN, l'avvocato della Grant, Ann Callis, ha affermato che la causa mira a «chiamare a rispondere due dirigenti della WWE che hanno aggredito sessualmente e fatto prostituire la querelante Janel Grant, nonché l'organizzazione che ha facilitato o chiuso un occhio sugli abusi e li ha poi nascosti sotto il tappeto».

Nuovi partner commerciali
L'uscita di McMahon arriva mentre la WWE ha siglato diverse partnership commerciali redditizie negli ultimi giorni. Questa settimana, Dwayne "The Rock" Johnson, ex wrestler della WWE, ha annunciato di voler entrare nel consiglio di amministrazione della TKO. Martedì McMahon ha presentato la partnership in un comunicato. «Poche persone al mondo capiscono la convergenza tra sport, intrattenimento, media e affari come The Rock», ha dichiarato. Nell'ambito dell'accordo, la WWE verserà a Dwayne Johnson 30 milioni di dollari in azioni per promuovere il marchio.

(reuters)

Netflix ha inoltre recentemente annunciato che diventerà la piattaforma di streaming esclusiva di "WWE Raw", a partire dal gennaio 2025. Secondo un documento della TKO, l'accordo decennale ha un valore di oltre 5 miliardi di dollari.

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