Nuovi OLED blu più puri e stabili dall'Università di Cambridge per pannelli più longevi ed efficienti | Hardware Upgrade

Nuovi OLED blu più puri e stabili dall'Università di Cambridge per pannelli più longevi ed efficienti

Nuovi OLED blu più puri e stabili dall'Università di Cambridge per pannelli più longevi ed efficienti

L'uso di una nuova molecola e di una struttura semplificata permette di realizzare OLED blu meno soggetti a fenomeni di burn-in, ottenendo un'emissione pi� efficiente e una luce pi� pura

di pubblicata il , alle 11:51 nel canale Scienza e tecnologia
 

Un gruppo di ricercatori coordinati dall'Universit� di Cambridge ha sviluppato un nuovo approccio alla realizzazione di pannelli OLED riuscendo a semplificare la struttura dei diodi blu ad alta efficienza. Si tratta di un interessante passo avanti nell'evoluzione dei pannelli OLED e che potrebbe portare alla realizzazione di monitor, televisori e schermi con una maggior longevit� e una qualit� ancor superiore rispetto a quanto possibile oggi.

In un articolo pubblicato su Nature Materials, i ricercatori delle Universit� di Cambridge, Imperial, Loughborough e Northumbria descrivono una nuova impostazione dei diodi organici che potrebbe consentire di realizzare sistemi pi� semplici, meno costosi, e in grado di emettere luce blu pi� pura e pi� stabile.�

Un pannello OLED � composto da pixel che a loro volta sono costituiti dai tre subpixel rosso, verde e blu per consentire la riproduzione dei colori, illuminandosi a diverse intensit�, secondo i principi della sintesi additiva. Di questi tre, i subpixel blu sono quelli pi� "problematici", poich� la loro emissione � tendenzialmente meno stabile e sono proprio loro quelli pi� proni ai fenomeni di "burn-in" dello schermo, portando al noto e fastidioso problema della persistenza di immagini fantasma.�

Un OLED � caratterizzato da una struttura detta "a sandwich" dove strati di semiconduttori organici sono interposti tra gli elettrodi. Lo strato emissivo, quello cio� che si illumina quando viene applicata una tensione, � quello centrale in cui sono contenute molecole che emettono una radiazione di una determinata lunghezza d'onda a seconda della loro composizione. A livello ideale un OLED dovrebbe trasformare tutta l'energia elettrica in energia luminosa, ma in realt� si verificano fenomeni di dissipazione con il rilascio di energia termica, che vanno a degradare la struttura dell'OLED. In maniera pi� tecnica, con i materiali attualmente utilizzati si verifica l'effetto Dexter Electron Transfer, dove avviene un trasferimento di energia senza emissione di fotoni. Questo fenomeno si verifica pi� facilmente nei materiali deputati all'emissione di luce blu, andando a ridurre non solo l'efficienza, ma anche la longevit� dell'OLED stesso.

La classe dei Thermally activated delayed fluorescence (TADF)-sensitized fluorescent OLED - pi� comunemente OLED iperfluorescenti - rappresenta un candidato molto interessante per quanto riguarda l'emissione di luce blu ad elevata purezza, ma ancora non riesce a risolvere il problema del Dexter Electron Transfer che viene mitigato usando delle matrici che separano le molecole, introducendo per� ulteriore complessit� produttiva con l'esito di complicare la produzione in volumi e appesantire i costi.

L'approccio adottato dai ricercatori per risolvere questo inconveniente passa dalla progettazione di una nuova molecola capace anzitutto di un'emissione molto pi� "stretta", cio� in un intervallo di lunghezze d'onda pi� limitato rispetto alle soluzioni convenzionali oggi adottate, e quindi in grado di generare una luce blu molto pi� pura. In secondo luogo i ricercatori sono riusciti a incapsulare lo strato emissivo tra due particolari isolanti a base di alcheni, con l'esito di ridurre significativamente le dispersioni di energia, con tutti i problemi correlati e con una struttura molto pi� semplice da realizzare in quanto gli alcheni sono molecole relativamente semplici da ottenere e non richiedono la realizzazione di matrici specifiche.

La riduzione delle dispersioni di energia porta quindi ad una maggior efficienza, e conseguentemente alla possibilit� di consumi inferiori, ottenendo al contempo un'emissione molto pi� pura a vantaggio di una resa cromatica superiore a quella delle soluzioni comunemente utilizzate oggi. Semplicit� di produzione, costi contenuti e risultati concreti in termini di resa ed efficienza sono elementi che solitamente portano ad uno sviluppo commerciale della ricerca: ci aspettiamo quindi di incontrare questo nuovo tipo di OLED nelle prossime generazioni di pannelli per televisori, monitor e dispositivi di elettronica di consumo.

4 Commenti
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supertigrotto22 Marzo 2024, 16:59 #1
Il Burn in è l'incubo di chi ha una tv o un monitor OLED,i microled in teoria non dovrebbero avere di questi problemi ma li vedremo con i nostri occhi su prodotti commerciali popolari forse fra 10 anni
ciolla200522 Marzo 2024, 21:18 #2
L'OLED sta ricevendo la stessa attenzione dal Plasma, 20 anni fa...E per molti versi ci somiglia.

Finché non ci sarà una tecnologia più affidabile...e ne hanno già presentate
Criminal Viper23 Marzo 2024, 15:19 #3
Originariamente inviato da: ciolla2005
L'OLED sta ricevendo la stessa attenzione dal Plasma, 20 anni fa...E per molti versi ci somiglia.

Finché non ci sarà una tecnologia più affidabile...e ne hanno già presentate


Sono soltanto pregiudizi. Utilizzo un OLED da 6 anni acceso 15 ore al giorno senza problemi. E quelli più recenti sono ulteriormente più resistenti.
Gli OLED assomigliano ai plasma, certo, ma per la qualità d'immagine eccezionale che i volgari LCD si sognano. I plasma sono affidabili, e alcuni li utilizzano ancora oggi.
zappy23 Marzo 2024, 18:38 #4
hmmm
luce blu più pura e malattie alla retina garantite...

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