L'università, secondo Mattarella: "È luogo del libero dibattito, anche nel dissenso al potere. Recidere gli scambi non aiuta la pace" - HuffPost Italia

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L'università, secondo Mattarella: "È luogo del libero dibattito, anche nel dissenso al potere. Recidere gli scambi non aiuta la pace"

"Le Università sono sempre state luogo del libero dibattito, della critica e anche del dissenso nei confronti del potere". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella all'università di Trieste dove gli hanno conferito una Laurea magistrale Honoris Causa in Giurisprudenza, intervenendo sul tema che sta infuocando gli atenei italiani, quello dei bandi di cooperazione scientifica con Israele.
 
"Dibattito, critica e dissenso collegati tra gli atenei di tutti i paesi, al di sopra dei confini e al di sopra dei contrasti tra gli stati - aggiunge Mattarella - Se si recide questo collegamento, questo prezioso scambio di riflessioni, di collaborazioni, di esperienze, non si aiutano i diritti, non si aiuta la libertà né la pace, ma si indebolisce la forza del dibattito, della critica e del dissenso. Si aiuta il potere, quello peggiore, che ha sempre cercato di tenere isolate le università del proprio paese, di impedirne il collegamento con quelle oltre confine"
 
Mattarella è giunto intorno alle 10.45 all'Università di Trieste. Sul piazzale, al termine della scalinata principale, è stato accolto da un applauso da parte degli studenti. Il capo dello Stato, dopo aver salutato i rappresentanti delle istituzioni, è andato a sedersi a fianco all'ex presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor. Subito dopo sono stati intonati l'inno nazionale italiano e poi quello sloveno; infine, ha preso la parola il rettore Roberto Di Lenarda, il quale si è rivolto ai due ospiti auspicando che "continuino a essere guide illuminate per i nostri Paesi e per l'Europa nel suo insieme, ispirando le nuove generazioni a far germogliare la conoscenza, la libertà, la democrazia e i diritti umani".
 
Nel suo discorso Mattarella ha toccato i temi della pace e del rilancio del progetto europeo. "Il mondo ha bisogno di pace, stabilità, progresso, e l'Unione Europea è chiamata a dare risposte concrete alle aspirazioni di quei popoli che guardano al più imponente progetto di cooperazione concepito sulle macerie del secondo conflitto mondiale" ha detto il capo dello Stato. "Il progetto europeo è più che mai imprescindibile e urgente, alla luce anche della brutale e ingiustificabile aggressione della Federazione Russa ai danni dell'Ucraina. Ciò vale non solo nei confronti di Ucraina, Moldova e Georgia, ma soprattutto dei Paesi dei Balcani Occidentali che oltre venti anni addietro hanno iniziato questo impegnativo percorso di integrazione". L'Europa "è, allo stesso tempo, sia il frutto dei processi di riconciliazione tra Paesi che durante la Seconda Guerra Mondiale avevano combattuto in schieramenti contrapposti, sia l'acceleratore delle indispensabili composizioni delle divergenze, retaggio del passato, e che abbiamo dimostrato di saper superare per costruire un effettivo e duraturo futuro di pace".
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