Licenziamento e naspi: nuove regole 2024 | DirittiLavoro
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Licenziamento e naspi: nuove regole 2024

In questo articolo cercheremo di rispondere ad un quesito che anima molte discussioni nel web a proposito di nuove regole che nel 2024 interesserebbero i licenziamenti e la naspi

Uno dei motivi per cui si discute molto, nel corso del 2024, a proposito di licenziamento e naspi è la notizia, che aveva avuto molta eco mediatica nel 2023, a proposito del comportamento del lavoratore che non presentandosi al lavoro avrebbe consentito al datore di lavoro di considerare risolto il rapporto per dimissioni, non consentendo così al dipendente di accedere alla NASPI.

All’epoca però si trattava solamente di un semplice disegno di legge che era stato proposto dal governo ma le notizie lo diffondevano come una legge entrata in vigore. 

Nel corso del 2024 si è tornati a parlare dell’argomento perché il disegno di legge ha iniziato l’iter burocratico di approvazione al parlamento ma, almeno alla data di redazione del presente articolo, ancora non si tratta di una legge già entrata in vigore. 

Sotto questo profilo, quindi, possiamo affermare che in tema di licenziamento e naspi non ci sono nuove regole nel 2024 e che, quindi, in linea generale che in caso di licenziamento per assenza ingiustificata non si perde la naspi.

Per il resto, le regole sui licenziamenti e naspi restano le medesime che erano in vigore nel 2023.

Mi chiamo Andrea Mannino e sono un avvocato specializzato in Diritto del Lavoro

Rivolgiti a me per qualunque problema legato alla sfera lavorativa.

4 commenti su “Licenziamento e naspi: nuove regole 2024”

  1. Buonasera, ho un contratto a tempo indeterminato di 40 ore sett. adesso vuole diminuirmi l’orario di lavoro a 20 ore sett. per carenza di lavoro. se rifiuto posso richiedere la disoccupazione?

    1. Buongiorno, il rifiuto all’orario di part-time, di per sè, non può costituire motivo di licenziamento, quindi a fronte del rifiuto non consegue necessariamente un licenziamento. Se dovessero licenziarla, invece, proprio perchè si è rifiutata, non solo ha diritto alla disoccupazione ma potrà anche impugnare il licenziamento perchè illegittimo.

  2. Salve, se un dipendente non si presenta al lavoro e fa scattare il licenziamento ad oggi accede alla naspi?il datore di lavoro ha l’obbligo di pagare il ticket disoccupazione?
    E’ rimasto tutto invariato e si procede ad unilav di chiusura per giusta causa mi conferma?
    Grazie per le Info
    Kate

    1. l’assenza non fa scattare automaticamente il licenziamento. Se il datore ritiene disciplinarmente rilevante l’assenza la può contestare (ma non è certamente obbligato) al dipendente e successivamente licenziarlo. In questo caso il datore di lavoro paga il ticket naspi e il dipendente, ad oggi, accede alla disoccupazione. C’è però da monitorare la questione perchè c’è un disegno di legge che considera l’assenza volontaria dal lavoro alla stregua delle dimissioni.

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