Lo studio Nasa sugli Ufo: “C’è vita nello spazio ma non abbiamo le prove. Le cercheremo" - la Repubblica

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Lo studio Nasa sugli Ufo: “C’è vita nello spazio ma non abbiamo le prove. Le cercheremo"

Lo studio Nasa sugli Ufo: “C’è vita nello spazio ma non abbiamo le prove. Le cercheremo"

Per gli esperti dell’agenzia spaziale Usa l’attenzione va spostata “dal sensazionalismo alla scienza” anche con l’utilizzo di nuove tecnologie, come l’IA, per conoscere meglio la natura degli oggetti non identificati

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NEW YORK - Non sono state trovate prove che gli Ufo abbiano origini extraterrestri, ma nell’universo c’è vita. Il capo della Nasa crede nell’esistenza degli alieni. “Se mi chiedete - ha ammesso Bill Nelson - se credo ci sia vita nell’Universo, che è così vasto da rendermi difficile comprendere quanto grande sia? La risposta è sì”. “Ma ciò che ho chiesto agli scienziati - ha aggiunto l’amministratore della Nasa - è di rispondere alla domanda: qual è la probabilità matematica che ci sia vita là fuori nell’universo?”. La risposta è stata “almeno mille miliardi”, quante possono essere le galassie.

Nelson non è un blogger uscito da TikTok, ma un politico navigato ed ex astronauta, un vecchio senatore centrista democratico che ha gli stessi anni del presidente degli Stati Uniti, quasi 81. Il capo della Nasa ha dichiarato in modo pacato quello che molti speravano dicesse: c’è vita nell’universo, oltre la nostra. Nelson lo ha fatto presentando i risultati di uno studio commissionato l’anno scorso a un gruppo di esperti indipendenti, guidati dall’astrofisico americano David Spergel. Su un punto la Nasa è stata chiara: verrà seguito il principio della “trasparenza”. “Noi - ha confermato Nelson - vogliamo fare tutto in modo trasparente”.

Lui e i ricercatori del team, seduti a un tavolo, davanti a un pannello nero, in diretta streaming, hanno parlato di Ufo, alieni e oggetti volanti con pacatezza come mai visto prima. L’obiettivo, ha spiegato Nelson, è far passare il tema alieni “dal sensazionalistico alla scienza”, anche se quasi tutti, compresi gli stessi pochi giornalisti accreditati, speravano nell’annuncio sensazionalistico. Ma il capo dell’agenzia spaziale ha precisato: “Il team di ricerca non ha trovato prove che gli ‘oggetti volanti non identificati’ abbiano un’origine extraterrestre ma noi non sappiamo che cosa siano”. E ha chiarito di “aver avuto accesso a tutti i documenti del Pentagono, anche quelli riservati”.

È stata la risposta agli utenti del canale YouTube della Nasa che avevano accusato gli scienziati del team di aver trovato dischi volanti e omini verdi, ma di aver deciso di nascondere tutto. Ogni volta si parla di Ufo, o di Uap, nuovo acronimo scelto dall’aviazione militare americana per indicare i fenomeni anomali non identificati, torna la storia della misteriosa Area 51, la base militare in Nevada dove, secondo i cospirazionisti, sarebbe conservato un alieno finito prigioniero.

Nelson ha invitato a smettere di vedere i ricercatori “come Indiana Jones in missione in Amazzonia” e attenersi ai fatti. E quelli, sembra di capire, prima o poi arriveranno. È stato nominato un direttore che si occuperà di Ufo o Uap, ma il cui nome verrà tenuto segreto, ha spiegato uno del team, per evitare che finisca al centro delle minacce dei cospirazionisti.

Gli scienziati hanno fornito indicazioni alla Nasa e alle altre agenzie governative, incluse quelle che fanno capo al Pentagono, su come migliorare la raccolta dati. Tra i consigli, direzionare l’osservazione dei satelliti terrestri per tentare di “intercettare” possibili avvistamenti. Servirà la collaborazione di tutti, dall’aviazione civile a quella militare, nel raccogliere i dati e migliorare la qualità delle immagini di video e foto scattate per segnalare gli avvistamenti.

Va superato lo stigma di un tema ridotto a fantascienza. Nessuno dovrà avere più paura di segnalare un oggetto misterioso, temendo di essere visto con sospetto. Ma il mistero, per ora, resta. Quando a Nelson è stato chiesto cosa pensasse delle testimonianze di ex membri del Pentagono che hanno raccontato al Congresso di avere visto resti alieni, il capo della Nasa ha risposto citando un vecchio programma tv: “Mostratemi i fatti”. E quelli, al momento, non sembrano esserci.

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