L’Area 51 cela davvero l’esistenza di forme di vita aliene? | National Geographic

L’Area 51 cela davvero l’esistenza di forme di vita aliene?

Sperduta nel deserto del Nevada, questa base militare è stata a lungo associata ad avvistamenti di alieni e UFO. Ecco tutta la verità!

DI SYDNEY COMBS

pubblicato 20-11-2023

L’Area 51 cela davvero l’esistenza di forme di vita aliene?

Appassionati di UFO cercano navicelle sospette durante uno degli “UFO and Vortex Tour” a Sedona, in Arizona. Questa immagine è una combinazione di sei fotografie scattate nel 2017 attraverso occhiali per la visione notturna.

FOTOGRAFIA DI JENNIFER EMERLING

Il mito dell’Area 51 attira ogni anno turisti da tutto il mondo: le persone si recano in questa base aerea vicino a Rachel, in Nevada, nella speranza di avvistare astronavi provenienti dallo spazio.

La leggenda dell’Area 51 è stata smontata da anni, ma parte della sua storia è basata su eventi reali. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Dove si trova l’Area 51?

A circa 200 km a nord-ovest di Las Vegas, tra il miglio 29 e 30 della “Extraterrestrial Highway” (autostrada extraterrestre) del Nevada (State Highway 375), si trova una strada sterrata non segnalata. Sebbene dall’asfalto non sia visibile alcun edificio, il percorso conduce al Groom Lake, o Homey Airport, come viene indicato sulle mappe dell’aviazione civile.

Ma i ben informati sanno che questa strada conduce a una base che ha molti nomi non ufficiali: Paradise Ranch; Watertown; Dreamland Resort; Red Square; The Box; The Ranch; Nevada Test and Training Range; Detachment 3, Air Force Flight Test Center (Det. 3, AFFTC) e… Area 51.

L’Area 51 cela davvero l’esistenza di forme di vita aliene?

I terrestri sono i benvenuti al ristorante e bar Little A’Le’Inn di Rachel, in Nevada, una popolare tappa del “pellegrinaggio” all’Area 51.

FOTOGRAFIA DI JENNIFER EMERLING
L’Area 51 cela davvero l’esistenza di forme di vita aliene?

La biblioteca dell’UFO Research Center è stata aperta al pubblico nel 1992, come parte del Museo degli UFO di Roswell, nel Nuovo Messico.

FOTOGRAFIA DI JENNIFER EMERLING
L’Area 51 cela davvero l’esistenza di forme di vita aliene?

La biblioteca contiene una vasta collezione di materiale di riferimento sulla storia degli incontri extraterrestri e dei fenomeni correlati.

FOTOGRAFIA DI JENNIFER EMERLING

Prima della Seconda guerra mondiale, l’area vicino al Groom Lake veniva utilizzata per l’estrazione di argento e piombo, ma dopo l’inizio della guerra l’esercito prese il controllo di quell’area remota e iniziò a condurre ricerche: principalmente test nucleari e sulle armi.

Una base segreta nel deserto

Quando la CIA iniziò a sviluppare aerei spia da ricognizione durante la Guerra Fredda, l’allora direttore della CIA Richard Bissell Jr. si rese conto che serviva una base in un luogo appartato per costruire e testare i prototipi.

Nel 1955, lui e Kelly Johnson – progettista di aerei Lockheed – scelsero come quartier generale l’isolato campo di aviazione di Groom Lake. La Commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti aggiunse la base alla mappa esistente del Nevada Test Site, etichettando il sito come “Area 51”.

Nel giro di otto mesi, gli ingegneri svilupparono l’aereo U-2, in grado di volare a un’altitudine di oltre 21 km, molto più in alto di qualsiasi altro velivolo dell’epoca. Questo permetteva ai piloti di volare ben al di sopra dei radar sovietici, dei missili e degli aerei nemici.

Dopo l’abbattimento di un U-2 da parte di un missile antiaereo sovietico nel 1960, la CIA iniziò a sviluppare nell’Area 51 la nuova generazione di aerei spia: l’A-12 con corpo in titanio. Quasi impercettibile ai radar, l’A-12 poteva attraversare gli Stati Uniti continentali in 70 minuti a più di 3.500 km all’ora. Il velivolo era inoltre dotato di telecamere in grado di fotografare, da un’altitudine di oltre 27 km, oggetti sul terreno lunghi appena 30 cm.

L’Area 51 cela davvero l’esistenza di forme di vita aliene?

Circa 200.000 persone visitano ogni anno il Museo Internazionale e Centro di Ricerca sugli UFO di Roswell, nel Nuovo Messico.

FOTOGRAFIA DI JENNIFER EMERLING

Alieni, UFO e leggende

L’associazione dell’Area 51 agli alieni – che perdura ancora oggi – è nata nel 1989, dopo che un uomo che sosteneva di averci lavorato, Robert Lazar, ha rilasciato un’intervista a un’emittente di Las Vegas. Lazar affermò che nell’Area 51 si trovavano e venivano studiate astronavi aliene, e che il suo lavoro consisteva nel ricrearne la tecnologia per uso militare.

L’Area 51 cela davvero l’esistenza di forme di vita aliene?

L’unico ristorante McDonald’s al mondo a forma di astronave attira i turisti appassionati di UFO a Roswell, nel Nuovo Messico.

FOTOGRAFIA DI JENNIFER EMERLING

Tuttavia, le credenziali di Lazar furono presto sconfessate: secondo i registri scolastici, Lazar non aveva mai frequentato il Massachusetts Institute of Technology né il California Institute of Technology, come invece sosteneva. All’epoca, gli ingegneri dell’Area 51 stavano in effetti studiando e sviluppando velivoli avanzati, ma si trattava di velivoli provenienti da altri Paesi, non dallo spazio.

Ciononostante, i tanti aerei ad alta tecnologia che partivano dall’Area 51 (compresi più di 2.850 decolli dell’A-12) provocarono un altissimo numero di segnalazioni di “oggetti volanti non identificati” in quella zona.

L’Area 51 cela davvero l’esistenza di forme di vita aliene?

Un volto alieno realizzato sulla recinzione di un centro commerciale di Roswell, nel Nuovo Messico.

FOTOGRAFIA DI JENNIFER EMERLING

“Il corpo in titanio del velivolo, muovendosi alla velocità di un proiettile, rifletteva i raggi del sole in un modo che poteva far pensare a un’UFO”, hanno dichiarato alcune fonti interpellate dalla giornalista Annie Jacobsen mentre raccoglieva informazioni per il suo libro sull’Area 51, pubblicato nel 2011.

Quindi cosa c’è di vero?

Il governo statunitense ha formalmente riconosciuto l’esistenza dell’Area 51 per la prima volta nel 2013, quando la CIA ha declassificato alcuni documenti relativi allo sviluppo dei modelli U-2 e A-12. Prima di quel momento, la gente del posto aveva percepito che nel deserto accadeva qualcosa di strano, ma le informazioni erano scarse e difficili da verificare.

L’Area 51 è una base ancora attiva, ma lo scopo per cui viene utilizzata dagli anni ‘70 è un mistero top secret. Servirà ancora qualche decennio, almeno, prima che il lavoro attuale venga desecretato e reso pubblico.

L’Area 51 cela davvero l’esistenza di forme di vita aliene?

Due umani e il loro passeggero clandestino si recano a Roswell nel Nuovo Messico, la cittadina famosa per il presunto incidente di un’astronave aliena avvenuto nel 1947. Alcuni teorici della cospirazione ritengono che i resti dell’incidente di Roswell siano stati portati nell’Area 51, una base militare segreta vicino a Rachel, in Nevada, per essere studiati.

FOTOGRAFIA DI JENNIFER EMERLING

Il sito continua a essere un pilastro della mitologia aliena statunitense. Un’intervista del 2019 a Lazar per un famoso podcast, ha ispirato l’evento “Storm Area 51, in cui circa 6.000 persone si sono presentate nel deserto per cercare le prove della presenza degli alieni (alla fine si è trasformato in un festival per celebrare tutto ciò che è alieno).

Ancora oggi, l’Area 51 attira credenti e scettici, che partecipano al piccolo ma fiorente contesto di musei, ristoranti, motel, parate e festival a tema alieno, nella speranza di avere conferma che ci sia qualcosa di vero.

La fotografa Jennifer Emerling ha trascorso diverso tempo a fotografare eventi e occasioni sulla cultura che ruota intorno agli UFO negli Stati Uniti occidentali. Altre foto di questo progetto sono disponibili sul suo sito web Welcome, Earthlings e sul suo profilo Instagram.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente in lingua inglese su nationalgeographic.com.