«Scoop», un film Netflix racconta le giornaliste che smascherarono il principe Andrea | Corriere.it

«Scoop», un film Netflix racconta le giornaliste che smascherarono il principe Andrea

diFrancesca Scorcucchi

La disastrosa intervista rilasciata dal duca di York alla Bbc doveva essere l'occasione per riscattarsi dall'accusa di aggressione sessuale mossagli dalla minorenne Virginia Gioffre. Mise invece fine alla sua carriera nella «Ditta»

LOS ANGELES Novembre 2019, su Bbc va in onda l’intervista al principe Andrea. Doveva essere un’occasione di riscatto. Porrà invece fine alla sua carriera nella casa reale. Pochi mesi prima Jeffrey Epstein, già condannato per pedofilia e traffici sessuali, si era suicidato in carcere. Era sospettato fra l’altro di aver fatto incontrare Andrea con una diciassettenne, Virginia Giuffre, che accuserà il figlio favorito della regina Elisabetta di averla violentata. In seguito, senza mai ammettere la sua colpa, il principe Andrea si accorderà per un risarcimento milionario alla ragazza.

L’intervista e la sua preparazione sono ora raccontate in «Scoop», su Netflix, film diretto da Philip Martin, che vede protagonisti Gillian Anderson e Rufus Sewell, rispettivamente nei panni di Emily Maitlis, la giornalista che condusse l’intervista e del principe. Il film è tratto dall’omonimo libro scritto dalla producer Sam McAlister, che nel film è interpretata da Billie Piper. «Nessuno dell’entourage del principe si rese conto del danno che quell’incontro avrebbe avuto sulla casa reale», dice la vera McAlister, produttrice del film. La puntata di Newsnight che mise in onda l’intervista, fu la più vista della storia del popolare programma di Bbc.

Gillian Anderson ricorda la scena che segue la realizzazione dell’intervista, quando Andrea si dice soddisfatto delle sue risposte e Emily Maitlis non si tradisce: è stata una passeggiata nel parco, gli risponde. Andrew si renderà conto del danno solo a intervista in onda. Una scena del principe, nudo, che esce gocciolante dalla vasca per andare davanti alla tv rappresenta il momento clou. La pericolosità dell’essere circondati da cortigiani compiacenti è un aspetto che emerge chiaro dal film, che non mette mai in discussione l’innocenza o la colpevolezza di Andrea, ma sottolinea la forza del buon giornalismo nello smascherare il privilegio.

«Questo film è un omaggio a un lavoro che ha un’importanza incredibile per la società — dice Gillian Anderson —. Come "Il caso Spotlight" e "Tutti gli uomini del presidente", anche "Scoop" è il racconto di una professione che non ha paura di chiedere conto al potere. Quell’intervista fu un momento di alto giornalismo consegnato al mondo da una squadra di donne».

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21 aprile 2024