Il satellite Spirit e il telescopio Hermes: un successo scientifico
L’Università di Melbourne, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), ha annunciato il successo delle operazioni scientifiche del telescopio spaziale Hermes a bordo del satellite australiano Spirit. Lanciato il 1° dicembre, Spirit orbita a 513 km dalla superficie terrestre in un’orbita eliosincrona, completando un giro ogni 96 minuti. Il 27 marzo, Hermes ha raccolto i primi fotoni in modalità “osservazione” per circa dieci minuti, evento definito dagli astronomi come “prima luce” dello strumento.
La missione di Spirit e il contributo internazionale
Spirit, un satellite di 11,8 kg, è frutto di un consorzio internazionale che include, oltre all’Università di Melbourne, ASI, Inovor Technologies, Neumann Space, Sitael Australia, Nova Systems in Australia, INAF, la Fondazione Bruno Kessler, l’Università di Tubinga e i loro partner. Il progetto ha ricevuto un sostegno finanziario di quasi sette milioni di dollari dall’Agenzia Spaziale Australiana. Il principal investigator di Spirit è Michele Trenti dell’Università di Melbourne, mentre il coordinatore scientifico del progetto Hermes Pathfinder è Fabrizio Fiore dell’INAF.
Il processo di commissioning e le prime osservazioni
La fase di commissioning, ovvero la calibrazione prima della piena operatività, è in corso e si concentra sulla verifica di funzionalità sempre più complesse. Oltre il 95% dell’hardware funziona nominalmente, incluso il telescopio spaziale Hermes, capace di rivelare fotoni di energia dai raggi X ai raggi gamma. Il team sta lavorando per raggiungere un funzionamento continuo e ottimale del satellite lungo la sua orbita.
Le attività di commissioning hanno incluso un’analisi delle prestazioni e la calibrazione in orbita, con Hermes che è entrato con successo nella modalità di osservazione nominale il 27 marzo 2024, grazie all’impegno di un team composto prevalentemente da ricercatori di prima e media carriera.
La ricerca di lampi di raggi gamma e l’importanza di Hermes
Hermes è stato progettato per scansionare il cielo alla ricerca di lampi di raggi gamma, fenomeni che si verificano quando le stelle muoiono o si scontrano, emettendo per un attimo più energia di un’intera galassia. Queste osservazioni, possibili solo da telescopi spaziali, sono cruciali per avanzare la nostra comprensione della fisica estrema e potrebbero rivelare tracce della quantum gravity.
La costellazione Hermes Pathfinder e il futuro della missione
Spirit è il primo di una costellazione di sette nanosatelliti che ospiteranno ciascuno lo strumento Hermes. ASI lancerà gli altri sei satelliti nei prossimi 12 mesi. Questa costellazione sarà in grado di scansionare simultaneamente una vasta area del cielo alla ricerca di lampi di raggi gamma e di localizzarli analizzando i diversi tempi di arrivo del segnale della sorgente su almeno tre satelliti.
Il successo delle operazioni in orbita di Spirit rappresenta una pietra miliare significativa per l’intero progetto Hermes Pathfinder. Il percorso verso il successo ha incluso fasi complesse e sfide inaspettate da superare.
La “prima luce” e il segmento di terra
Dopo i test iniziali, i rivelatori dello strumento prodotti da Fondazione Bruno Kessler sono stati accesi, ottenendo la “prima luce” per il telescopio spaziale Hermes il 16 gennaio 2024. I dati scientifici vengono ricevuti e distribuiti attraverso un segmento di terra parzialmente condiviso tra le missioni Spirit e Hermes Pathfinder. Il processamento dei dati e la loro archiviazione avvengono presso lo Space Science Data Center (SSDC) dell’ASI, che ha anche sviluppato il software scientifico per la calibrazione e la pulizia dei dati e ospita il Science Operation Center (SOC) di Hermes.
La collaborazione internazionale e il contributo dell’Australia sono stati fondamentali per il successo di questa missione. I dati della prima luce hanno mostrato che, nonostante le dimensioni ridotte, lo strumento Hermes è in grado di fornire dati scientifici di qualità comparabile con quella di satelliti ben più grandi.
Il team scientifico è entusiasta di completare le attività di messa in servizio e di iniziare la campagna di operazioni scientifiche per scoprire nuovi gamma ray burst fino ai confini dell’universo osservabile.
La missione Spirit e il telescopio Hermes rappresentano un passo avanti significativo nel campo dell’astrofisica e della ricerca spaziale, dimostrando come la collaborazione internazionale e l’innovazione tecnologica possano portare a scoperte rivoluzionarie nel meteo spaziale e nella comprensione dell’universo.