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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/03/16 DAL BENEMERITO RAMBO90
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Rambo90 23/03/16 21:59 - 7700 commenti

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La storia vera che portò alle dimissioni di Dan Rather e del servizio contro Bush Jr. in periodo di rielezioni. Il tutto raccontato in modo asciutto ed essenziale, senza ricorrere a facili drammatizzazioni. Questa prima regia di Vanderbilt (sceneggiatore di solito più commerciale) si può dire riuscita perché il film indigna e getta il dubbio, avvalendosi anche di un cast fantastico in stato di grazia dove svetta l'ottima Blanchett (ma non sono da meno i vecchi Redford e Quaid). Qualche momento più noioso non manca, ma è un buon prodotto.

Cotola 25/03/16 23:42 - 9052 commenti

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Classico film americano sull'abusato tema dei rapporti tra giornalismo-libertà di stampa vs politica-censura. Tutto già visto e fatto mille volte meglio in altre occasioni (d'altronde il modello d'eccellenza è inarrivabile), ma la pellicola ha il merito di non annoiare mai nonostante le quasi due ore di durata (ma forse con 15-20 minuti in meno sarebbe andata ancora meglio), grazie ad un buon ritmo che si mantiene costante. Meritoria anche la sobrietà che viene un po' meno solo nel finale dove il tasso di retorica si alza, ma ci può stare. Il tipo di film che viene bene agli statunistensi.

Dusso 30/03/16 19:32 - 1566 commenti

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Di solito questi film mi piacciono sempre e questo non fa eccezione. La Blanchett è eccezionale a dir poco e sovrasta anche il bravo Redford; semmai per il resto si può discutere su Topher Grace e sulla Moss, che qui praticamente a un certo punto scompare. La vicenda trattata seppure non più attuale è interessante e diretta senza lasciare troppo il segno ma ricreando benissimo alcune scene. Mezzo pallino in più forse del dovuto, ma glielo do lo stesso!

Saintgifts 28/04/16 13:13 - 4098 commenti

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Dopo le prime battute si ha l'impressione di trovarsi davanti a una indagine giornalistica che crea l'entusiasmo dello scoop in chi la fa, ma che alla fine non è poi così importante, anche se riguarda il Presidente che si avvia al secondo mandato. Infatti i fronti si ribaltano e sono i giornalisti che devono difendersi dalle loro leggerezze. Film che, pur non suscitando eccessivamente l'entusiasmo nello spettatore, si mantiene sempre su una discreta linea di attenzione. Gli attori aiutano molto, anche se fanno solo ciò che da loro ci si aspetta.
MEMORABILE: L'insistenza a far ammettere la menzogna al colonnello Bill Burkett (un sofferto Stacy Keach).

Daniela 13/07/16 00:02 - 12666 commenti

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Una produttrice televisiva ed un noto anchorman della CBS News mettono in onda un servizio riguardante le magagne militari di Bush jr., in lizza per il suo secondo mandato presidenziale... L'esordio alla regia dello sceneggiatore Vanderbilt è un film solido, dal taglio quasi documentario, che limita le accentuazioni drammatiche a favore di una ragionata difesa dell'importanza di un giornalismo indipendente, in grado di porre domande e cercare risposte e non proporre semplicemente opinioni. Cinema magari di stampo vecchiotto, come lo è l'80enne Redford, ma di encomiabile valore civile.

Parsifal68 31/03/17 00:05 - 607 commenti

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Da un caso giornalistico-mediatico che fece scalpore ai tempi delle elezioni presidenziali americane del 2004 nasce un film potente e non consolatorio. Se da una parte ci descrive quanto un manipolo di giornalisti intendesse dimostrare la verità al di sopra dei gioghi politici, dall'altra parte ci dimostra come lo stesso potere politico può schiacciare chi non si allinea. Dovizia di particolari e grande prova attoriale di tutto il cast tra cui spiccano, manco a dirlo, gli strepitosi Redford e Blanchett.

Piero68 11/04/17 09:44 - 2957 commenti

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Un'inchiesta giornalistica vale quanto l'argomento trattato. Indagare su come e se Bush abbia fatto il servizio militare quando su di lui pendono dubbi ben più gravi come l'aver truccato le elezioni in Florida o come l'aver mentito al mondo su 11/9 e armi di distruzione di massa in Iraq, è come parlare di lana caprina. Cast da grandi occasioni ma si fatica a entrare in empatia con i personaggi, anche e soprattutto per la debole performance un po' di tutti. Redford è una maschera di cera e la Blanchett troppo supponente. 11/9 grande assente.

Galbo 4/05/17 07:12 - 12397 commenti

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Continua la tradizione del cinema americano impegnato sui temi della libertà di stampa e della manipolazione dell'informazione, tema che proprio Redford ha contribuito a lanciare. Da questo punto di vista, il film di James Vanderblit non dice nulla di nuovo. Si tratta però di opera "solida", nella quale è difficile trovare difetti: una sceneggiatura ben scritta, un montaggio che assicura un ritmo adeguato ed ottime interpretazioni sia dei protagonisti che dei comprimari. Godibile e informativo.

Lou 23/09/18 16:55 - 1121 commenti

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Gli ottimi Redford e Blanchett elevano il livello di un film di impianto tradizionale, che si occupa del caso americano che vide coinvolti il noto anchorman della CBS Dan Rather e la sua giornalista Mary Mapes. Tratto dal libro della stessa Mapes, il film si concentra sulla dettagliata ricostruzione dell'indagine giornalistica che voleva mettere in difficoltà Bush alla vigilia dell'elezione del 2004. Grande enfasi sul diritto alla verità che solo un'informazione libera può assicurare.

Capannelle 18/12/18 20:18 - 4412 commenti

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Narrazione classica che trova un suo equilibrio e validi interpreti (Blanchett e Quaid su tutti) in grado di farti arrivare soddisfatto alle due ore. Regia che punta a uno svolgimento ordinato, dialoghi che funzionano senza imporre la paternale. La vicenda serve a riflettere su metodiche e rigore del giornalismo. Certo il binomio "giornalisti baluardo della verità - CBS prona ai potenti" qualche dubbio di eccessivo schematismo lo lascia ma insomma, al cinema le emozioni hanno comunque la precedenza sul puro ragionamento.
MEMORABILE: L'interrogatorio insistito di Burkett (la fonte).

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Puppigallo 28/04/23 08:20 - 5278 commenti

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Nel suo genere giornalistico d'inchiesta con effetto boomerang la pellicola risulta riuscita, pur senza raggiungere particolari picchi, ma mantenendosi sempre in linea di buon galleggiamento grazie agli interpreti, più o meno tutti convincenti. Spiccano la Blanchett e Redford, che seppur ormai attempato continua a mantenere intatto il suo noto carisma. Nonostante sia basato tutto sui botta e risposta, sulle informazioni estrapolate e sull'attesa di nuovi sviluppi, il meccanismo funziona. Meritevole di visione.
MEMORABILE: Lo studio del font; L'intervista alla malandata fonte, costretta a ripetere che ha mentito, con la madre che fa sentire lo staff delle "cacchette".
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  • Curiosità Daniela • 13/07/16 00:16
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Il soggetto del film è tratto dalle memorie della giornalista Mary Mapes - interpretata da Kate Blanchett - intitolate Truth and Duty: The Press, the President and the Privilege of Power.
    Prima di incappare nei "Killian documents" che le costarono il posto di lavoro e l'allontanamento dal mondo televisivo, Mary Mapes aveva prodotto i servizi della CBS riguardanti l'indagine militare degli Stati Uniti sul carcere di Abu Ghraib.

    La sceneggiatura del film è ststa scritta dallo stesso regista, qui al suo esordio dietro la macchina di presa.
    James Vanderbilt fino ad allora aveva lavorato come sceneggiatore di una dozzina di film, il più celebre dei quali è Zodiac diretto da David Fincher.