Come superare una rottura:
La Guida Definitiva

come superare una rottura
Ultimo Aggiornamento: 15 Aprile 2024 di Francesco Minelli
  • ti è mai capitato di vivere una rottura sentimentale molto dolorosa?

  • un periodo in cui tutto ti sembrava aver perso senso?

  • e cercavi ogni risorsa ed ogni rimedio possibile per stare meglio?

O magari la stai vivendo proprio in questo momento e ti senti letteralmente a pezzi.

Allora voglio dirti una cosa importante:
puoi tornare a stare bene.

Oggi infatti ti mostrerò come superare una rottura una volta per tutte.

Questa guida vuole essere un aiuto concreto per superare questo momento difficile e riprendere in mano la tua vita dopo una rottura sentimentale.

Un avvertimento però:

non sarà il solito articolo che elenca quei 5-6 comportamenti da cambiare, ma andrà al cuore del problema.

E quindi richiederà il tuo impegno.

Infatti, per scrivere questo articolo ho raccolto i migliori rimedi provati da numerose ricerche scientifiche, ma ho anche inserito tanto di ciò che deriva dalla mia esperienza in studio.

Insomma se sei pronto/a a metterti in gioco e vuoi uscire da questo periodo difficile seguimi e ti mostrerò tutto ciò che c’è da sapere.

Non limitarti a leggere la guida. Rileggila più volte. Ma soprattutto… Mettila in pratica. Ok?

PS. durante tutto l’articolo mi riferirò a te usando il maschile, ma chiaramente gli stessi concetti sono validi anche al femminile.

Sei pronto?

Cominciamo…

In questo articolo ho cercato di dare veramente il massimo per offrirti una risorsa che possa essere utile ora, ma anche in futuro. Se hai qualcuno nella tua vita che soffre (o ha sofferto) per una separazione dolorosa, allora condividilo. Ti ringrazierà!

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SEPARAZIONI: ALCUNE STATISTICHE
ITALIANE SU CUI RIFLETTERE

Prima di parlare della tua rottura e darti strategie pratiche da applicare fin da oggi vorrei mostrarti alcune statistiche relative alle separazioni in Italia che derivano dal sito Istat (clicca sul link se vuoi approfondire e leggere il documento integrale).

Matrimoni in Italia 2022(puoi allargare con le dita se non leggi)

In questa prima immagine possiamo vedere i primi matrimoni del 2022 e il numero di separazioni.

Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi Italia(puoi allargare con le dita se non leggi)

In questa 2a immagine, possiamo vedere i matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi dal 2012 al 2022. Come si può notare le separazioni totali sono diventate nel tempo circa la metà dei matrimoni totali.

Non è lo scopo di questo articolo quello di capirne le cause e le motivazioni di base, ma i profondi cambiamenti che stiamo attraversando come società e come individui ci devono far riflettere a fondo su questi dati.

C’è un evidente bisogno di capire a fondo cosa possiamo fare per poter invertire queste tendenze.

Proviamo perciò innanzitutto a capire perché avviene una rottura.

PERCHÈ AVVIENE UNA ROTTURA SENTIMENTALE?

Te lo stavi proprio chiedendo vero?

A volte riesci a sentire la possibilità di una rottura già mesi prima.

Altre volte ti colpisce come un fulmine a ciel sereno.

Qualsiasi sia il caso una cosa è sicura: le separazioni fanno male.

Molto male.

 Alcune ricerche sottolineano che il tuo cervello elabora la rottura come se fosse un vero e proprio dolore fisico.

Non è uno scherzo, insomma!

Quello che è sicuro è che non è semplice capire perché avviene.

Ci possono essere i più disparati motivi, alcuni più seri, altri che potevano essere affrontati.

Ma di solito una delle 2 persone si ritrova a non provare più ciò che era un tempo, oppure a non riuscire più ad entrare in contatto con l’altra.

E per chi è ancora coinvolto questo è un colpo durissimo.

cuore spezzato

Superare una rottura è difficile proprio perché scuote improvvisamente il nostro futuro e lo rende incerto.

Quando cominciamo ad impegnarci in una relazione, infatti, abbiamo aspettative l’uno verso l’altro: potremmo voler passare il resto della nostra vita con quella persona o magari fantastichiamo sulle cose che vorremmo fare insieme in futuro.

Tutto nel futuro si ricollega a “noi“, tutto nel “nostro” futuro è positivo.

Ma quando il rapporto si chiude, improvvisamente tutto l’impegno e le promesse vengono infranti. Il nostro futuro diventa incerto.

Ogni situazione ed ogni rapporto è a se stante ma quello che è sicuro è che siamo costretti a rinunciare a qualcosa in cui credevamo fortemente.

Posso immaginare come ti senti:
ti sembra che niente possa più tornare come prima, quasi che il mondo stesse finendo.

Pensi di non potercela fare senza l’altra persona.

Anche se al momento non ci crederai posso dirti che in fondo a te esiste una forza che può tirarti fuori da tutto questo.

Al momento ti senti a pezzi, ma sei abbastanza forte per riprenderti e tornare intero.

Tra poco ti mostrerò come…

LE FASI CHE CARATTERIZZANO LA SEPARAZIONE

Qualsiasi tipo di rottura porta, in chi la subisce, a vivere una serie di fasi che possono cambiare a seconda delle motivazioni e dell’intensità del rapporto.

Queste fasi si possono verificare tutte insieme oppure in tempi diversi.

Vediamole…

Fase 1: Cerchi disperatamente delle risposte

Devi assolutamente capire perché l’altro ti ha lasciato, a volte oltre la capacità di chiunque di spiegarlo. Tendi a fissarti su cose che il tuo ex ha detto che possano spiegare il perché, o al contrario possano contraddire ciò che è successo.

Non riesci a pensare chiaramente.

Il dolore e la confusione possono diventare tutto ciò a cui pensi o di cui parli.
In questa fase devi assolutamente capire cosa è successo, ad ogni costo.

Fase 2: Tendi a negare l’evento

Non può essere vero!
Perchè sta accadendo proprio a me?

La tua reazione in questa fase è quella di incredulità. Senti di aver messo tutto ciò che sei in questo rapporto e non può essere realmente finito.

È stato letteralmente tutto il tuo mondo, la tua vita.

Non può essere finita. Non è possibile.

Fase 3: Cerchi di ritrattare promettendo di cambiare

In questa fase sei disposto a tutto pur di non accettare che è finita.

Ti ritrovi a promettere di essere un partner migliore, più attento e che ogni cosa che non andava la sistemerai.

Il pensiero di stare senza l’ex è così intollerabile da portarti a riaverlo a qualsiasi costo, anche se ciò significa andare contro te stesso.

Il problema è che quando prometti di sistemare tutti i problemi della coppia stai ponendo l’intero onere di riparare, mantenere e sostenere una relazione su te stesso. È come se la responsabilità fosse soltanto tua, ma è chiaro che non puoi assumertela completamente.

Inoltre, questo comportamento spesso allontana l’altro perché finisce per diventare supplichevole e bisognoso.

uomo triste

Fase 4: Potresti convincere il partner a riprovare

In alcuni casi potresti avere successo cercando di ritrattare, convincendo l’altro a tornare con te.

Ciò ti permetterebbe di alleviare questa agonia.

Tuttavia, nonostante i tuoi migliori sforzi, non potrai mai portare avanti il rapporto da solo.

Se l’altro non prova più nulla o non è disposto a fare dei cambiamenti potresti passare varie fasi di rottura e riconciliazione, che alla fine tendono ad essere ancora più dolorose fino a lasciarti senza forze.

Se la coppia non funziona ci sono responsabilità da entrambe le parti e se si vuole ricostruire è necessario cambiare certi schemi mentali, essere aperti verso l’altro ed impegnarsi per fare dei cambiamenti.

In caso contrario questo processo di rottura può durare molto a lungo, causando in alcuni casi un vero e proprio trauma psicologico.

Fase 5: Fase della rabbia

Inizialmente potresti avere difficoltà a connetterti con la rabbia.

La rottura può evocare dapprima una sensazione di paura immobilizzante.

Questa sensazione all’inizio è molto più intensa della rabbia, che comincia ad emergere quando la paura diminuisce, almeno temporaneamente.

Quando sei in grado di accedere alla rabbia puoi esserne felice.

Perché ciò significa che stai ricominciando a vedere te stesso e il tuo valore.

Cominci a renderti conto che ti meriti di più da una relazione.

La tua rabbia potrebbe essere diretta al partner, alla situazione o a te stesso, ma in ogni caso è un segnale di ripresa (quando non porta a comportamenti distruttivi o violenti) perché può fornirti una nuova direzione verso cui andare, ridando valore a te stesso e ai tuoi bisogni.

Fase 6: l’accettazione iniziale

Questo è il tipo di accettazione che, quando accade all’inizio del processo, può sembrare più un arrendersi.

Accetti la rottura perché devi, non perché vuoi.

In questa fase, però, tu o il tuo ex avete già maggiore consapevolezza per riconoscere che non potete più stare insieme.

Non è più giusto continuare a provare.

Fase 7: la Nuova Speranza

Ciò che fa soffrire di più e non permette di chiudere il rapporto è spesso la speranza.

C’è una speranza che tutto possa tornare come prima e che le cose possano aggiustarsi.

Finché la speranza domina, sarà difficile arrivare all’accettazione vera e propria.

L’accettazione porta gradualmente a reindirizzare la speranza stessa.

Ci si sposta dallo sperare di recuperare la relazione in qualche modo alla possibilità di poter star bene senza l’altro.

Questo comporta l’avere un rapporto nuovo con l’ignoto, che non è sempre semplice da costruire (ecco il perché molte persone hanno difficoltà a raggiungere questa fase).

La rottura della relazione ci mette di fronte a noi stessi, alle nostre vulnerabilità e alla nostra paura del futuro e dell’ignoto.

Ha a che fare con la nostra autostima.

Ed ecco perché a breve ti parlerò di come affrontare una separazione nel miglior modo possibile: tornando a focalizzarti su te stesso.

Ma prima vediamo il caso in cui nella separazione vengono coinvolti anche i figli.

Come affrontare una separazione con figli?

Per i bambini la separazione può essere un evento particolarmente triste, stressante e confuso. A qualsiasi età i bambini potrebbero sentirsi scioccati, incerti o arrabbiati alla prospettiva che mamma e papà si possano dividere.

Potrebbero persino sentirsi colpevoli o provare vergogna per ciò che sta succedendo.

Come genitore il tuo ruolo è quello di aiutarli a comprendere e vivere questo evento. Puoi fare molto per renderlo meno intenso e doloroso.

Ti starai perciò chiedendo:
Come posso aiutare i miei figli durante la separazione?

La tua pazienza, rassicurazione e capacità d’ascolto possono ridurre al minimo la tensione, mentre i bambini imparano a far fronte a questo evento.

Fornendo delle routine sulle quali possano fare affidamento, puoi ricordar loro che possono contare su di te in termini di stabilità, sicurezza e affetto.

Cercando inoltre di mantenere una relazione costruttiva con il tuo ex potrai aiutarli ad evitare lo stress e l’angoscia derivanti da possibili conflitti.

mamma e figlio

Ho riassunto in questa lista alcuni punti fondamentali da poter mettere in pratica:

  • prova a parlargli apertamente e onestamente, in accordo con il partner, dei motivi della separazione.
  • accogli qualsiasi reazione abbiano verso la separazione.
  • ascoltali in tutti i loro vissuti.
  • sii presente (anche a distanza con chiamate, messaggi ecc.).
  • non caricarli delle tue emozioni negative (es. rabbia, tristezza).
  •  evita i conflitti con il partner.
  • non usare i bambini per manipolare la relazione con l’altro genitore.
  • non parlare male del partner con loro.
  • crea dei confini chiari e delle regole condivise sia con loro che con l’altro genitore (cooperazione).
  • cerca di rassicurarli sul fatto che quello che sta accadendo non è colpa loro.
  • ricorda loro che qualsiasi cosa succeda i genitori continueranno ad amarli.

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COME SUPERARE UNA ROTTURA?
LA SOLUZIONE È FOCALIZZARTI SU DI TE

Al di là di tutti i suggerimenti e rimedi di cui ti parlerò nel prossimo paragrafo, superare una rottura ha molto più a che fare con il conoscere noi stessi e le storie che ci raccontiamo riguardo le nostre relazioni passate che con il cercare di mitigare e distrarsi dalla sofferenza che si prova.

Si tratta di seguire un processo, non di arrivare ad una destinazione.

La verità è che ogni separazione ha a che fare con il rapporto che abbiamo con noi stessi.

Non puoi cambiare ciò che è successo, né il comportamento dell’altra persona.

Ma puoi agire in un modo che ti farà soffrire il meno possibile.

Ricorda:
Puoi anche aver perso l’altra persona, ma non hai perso te stesso.

Ed è proprio attraverso di te che puoi uscirne.

Perché interrompere una relazione fa così male?

Le relazioni costituiscono la base del significato nelle nostre vite.

Non mi riferisco solo alle relazioni interpersonali, ma anche a quelle che abbiamo con il nostro lavoro, la nostra identità o con ciò che possediamo.

Ma quelle tra esseri umani hanno un peso diverso.

Pertanto, quando interrompi una relazione, specialmente se è stata importante e centrale nella tua vita, ne perdi il significato associato.

E ciò significa che perdi una parte di te stesso.

Le tue relazioni, il tuo scopo nella vita e la percezione di chi sei sono tutti fattori che si influenzano vicendevolmente.

ragazzo e ragazza separati

Quel senso di vuoto che senti quando perdi qualcuno che ami o a cui sei molto legato è in realtà una mancanza di significato e di identità.

C’è letteralmente un buco dentro di te.

Tutto appare vuoto, senza senso e puoi persino cominciare a pensare che la vita non abbia più uno scopo.

Se ci crogioliamo troppo a lungo in questo modo di pensare, però, finiamo per aggrapparci al passato, cercando disperatamente di “aggiustare” tutto per recuperare in qualche modo la nostra vecchia vita.

Ma la verità è che una parte di noi è ormai andata. La cosa più difficile è accettarlo e poter andare avanti.

Per poter affrontare una separazione c’è bisogno di una nuova fonte di significato.

Come vedremo tra poco, cominciare a riconnetterti con le persone che ti vogliono bene può essere un ottimo modo per ricominciare a dare significato alla tua vita (pensiamo a quante volte vengono messi in secondo piano gli amici quando si è in coppia).

Da una parte, hai bisogno di tempo per sfogarti e confrontarti, ed avere qualcuno disposto ad ascoltarti e che ti vuole bene è fondamentale.

Dall’altra parte, però, non puoi riiniziare a dare significato alla tua vita fino a quando non prendi il tempo di coltivare rapporti separati e distinti dalla tua vecchia relazione e dal tuo vecchio Sé.

Ecco perché è importante anche connettersi con nuove persone ed aprirsi al mondo.

Quanto tempo ci vuole per superare la fine di una storia?

Alcuni studi suggeriscono che la maggior parte delle persone inizia a sentirsi meglio circa 3 mesi dopo una rottura.

Una ricerca che ha coinvolto 155 studenti universitari che avevano vissuto una rottura nei 6 mesi precedenti, ha rilevato che il 71% inizia a sentirsi significativamente meglio intorno alla 11ª settimana, ovvero circa tre mesi dopo.

Nonostante ciò, riprendersi da una rottura non è un percorso temporale lineare: alcune persone si ritrovano ancora a soffrire molto anche dopo più di 1 anno, mentre altre possono riprendersi anche in poche settimane.

La psicoterapia può aiutare a superare la fine di una relazione?

La risposta è: Si. Mi capita spesso di avere in studio persone che soffrono per una separazione.

Al giorno d’oggi le relazioni sono sempre più fragili, anche a causa di una società più frammentata e che valorizza una certa quota di narcisismo. Ho incontrato donne e uomini in procinto di separarsi o divorziare, ma anche ragazzi e ragazze che soffrivano per la loro prima delusione d’amore.

Quello che posso dire è che le separazioni fanno male ad ogni età e non vanno mai sottovalutate.

Le emozioni che possono emergere da un evento come questo vanno ascoltate e vissute, in caso contrario possono influenzare tutta la vita di un individuo.

La psicoterapia può aiutare moltissimo ad affrontare il dolore della perdita e della separazione.

La possibilità di aprirsi e condividere il proprio dolore, così come mettere a nudo le proprie vulnerabilità nello spazio sicuro e tranquillo della stanza del terapeuta può permetterci di ritrovare la nostra fiducia in noi stessi.

Avere una persona accanto che non ci giudica ma che ha il compito di ascoltare, comprendere e darci nuove prospettive sulla vita e su noi stessi può fare realmente la differenza ed evitare che questo dolore possa trasformarsi in un vero e proprio disturbo depressivo.

Consulta uno psicoterapeuta se le tue emozioni sono così intense da iniziare ad interferire con la tua vita quotidiana.

Se hai domande sulla terapia e vuoi saperne di più ti consiglio questo articolo.

Eccoci arrivati finalmente alla parte pratica.

In questa parte finale ti darò quelle che sono le 10 migliori strategie per affrontare questo momento così difficile.

Molti di questi rimedi sono stati validati a livello scientifico quindi puoi esser sicuro di poterli applicare nella tua situazione specifica.

COME AFFRONTARE UNA SEPARAZIONE E TORNARE A STARE BENE?

I 10 MIGLIORI RIMEDI PRATICI

ragazza felice

Posso immaginare come ti senti in questo momento.

Non riesci a smettere di pensare a quella persona, ogni cosa te la ricorda, non riesci a dormire la notte oppure cerchi di distrarti con ogni mezzo possibile ma ti senti come se niente avesse più senso.

Pensi che l’unica medicina per tornare a star bene sia tornare insieme.

Anche se non esiste la soluzione magica che può far sparire da un giorno all’altro tutte le emozioni dolorose, ci sono però delle azioni che puoi fare ogni giorno per stare meglio.

Anche se in questo momento avrai probabilmente già letto molti altri articoli sull’argomento ti invito ad andare avanti.

Sono quasi sicuro che non hai trovato altrove alcuni di questi passi.

Vediamoli

1) Investi nella tua relazione con te stesso

Come abbiamo visto poco fa, questo è il punto centrale.

Se la tua identità era strettamente collegata alla tua relazione appena conclusa, allora questo è un buon momento per esplorare chi sei nei contesti al di fuori del rapporto stesso.

Correre per cercare qualcuno che riempia quel vuoto, senza capire veramente quello che vuoi e quello di cui hai bisogno, finisce per essere soltanto un modo per scappare.

Quello che devi sempre ricordare è che puoi davvero dipendere solo da te stesso.

Sei l’unico che può riempire quel vuoto, sei l’unico che può ritrovare la serenità di cui ha bisogno.

Le relazioni finiscono quando uno dei 2 membri si accorge che il costo di non soddisfare i propri bisogni non è più sostenibile e decide di allontanarsi.

Spesso, infatti, è proprio la mancanza di consapevolezza dei propri bisogni più profondi che porta ad una rottura sentimentale.

Quindi una delle cose migliori che puoi fare è cercare di capire chi sei, cosa ti serve e come soddisfare i tuoi bisogni.

So che ora non mi crederai:
ma in verità questa rottura è una grande opportunità per coltivare una nuova identità per te stesso.

La tua relazione può esser terminata, ma ciò non ti rende un fallimento.

Al contrario, può aver esposto parti della tua personalità che sono immature, bisognose o insoddisfatte.

Ed ora puoi lavorarci su.

Inizia dal mantenere una dieta equilibrata, fare attività fisica regolare e cercare di dormire almeno 7-8 ore a notte.

2) Concediti lo spazio per vivere le tue emozioni

Come abbiamo visto poco fa, la rottura è seguita da tutta una serie di fasi e la durata di ognuna di esse è soggettiva e non può essere calcolata a priori. Dopo una rottura, è importante concederti lo spazio necessario per elaborare tutte le tue emozioni.

Ritirati in un luogo tranquillo, rifletti sui tuoi sentimenti e cerca di capire cosa vuoi realmente.

Le emozioni ci sono e vanno vissute.

Probabilmente sperimenterai molte emozioni contrastanti.

Ignorarle o reprimerle renderà solo il processo di lutto più difficile e lungo.

Non ti preoccupare se ti viene da piangere o vuoi spendere alcuni giorni da solo, è perfettamente normale.

ragazza che piange

Spesso le altre persone intorno a te non saranno in grado di comprendere a fondo come ti senti (anche se ci sono passate) e vorranno solo farti stare meglio.

Ma il modo migliore per stare meglio a lungo termine è proprio quello di viversi tutto quel dolore ed uscirne più forti.

Lasciati andare e datti la possibilità di essere indifeso e vulnerabile. È perfettamente normale ed è ciò che ci rende umani.

Limitati ad osservare e riconoscere tutte le tue emozioni, senza giudicarle o fuggirle.

3) Tieniti occupato, ma distingui tra distrazione e progresso

In questo momento il consiglio più ovvio può sembrare anche il più banale:
fai ciò che ti fa stare bene al di là dell’altra persona.

Cerca di mantenere la mente occupata con attività che ti appassionano. Puoi impegnarti in nuovi hobby, iscriverti a corsi o frequentare eventi sociali. Questo ti aiuterà a concentrarti su qualcosa di positivo e a evitare di rimanere troppo concentrato sulla rottura.

Ma necessita una doverosa distinzione:

A volte ciò che ci fa stare bene è soltanto una distrazione.

Uscire con gli amici, ubriacarsi o persino focalizzarsi totalmente sul proprio lavoro pur di non pensare al proprio ex sono tutti rimedi a breve termine.

Puoi cercare di riempire la tua giornata con attività o persone, ma il momento in cui ti ritrovi ad avere tempo per pensare o sei solo, ecco che le emozioni ed i ricordi riemergono.

La chiave per uscire da questo periodo così difficile non è distrarsi.

La distrazione non è il rimedio definitivo, ma solo una soluzione a breve termine.

E ciò comprende anche il famoso “chiodo schiaccia chiodo“, cioè cercare nuovi partner o avventure che possano riempire il vuoto. Se abbiamo conosciuto qualcuno solo per colmare la mancanza spesso finiremo per sentire che qualcosa non va dentro di noi.

Che non siamo ancora pronti perché abbiamo soltanto “usato” il partner occasionale per distrarci dalla nostra sofferenza.

La dura verità è questa:
Ogni distrazione ci aiuta finché non siamo di nuovo soli con noi stessi.

Al contrario, la cosa che aiuta in assoluto di più è fare dei progressi in una specifica area della propria vita. Qualsiasi tipo di progresso ci permette di sentirci di nuovo in controllo.

Prova a farti questa domanda:
Su quali aree importanti per te puoi lavorare?

Se ti permetterai di lavorare su qualcosa di importante o proverai a raggiungere nuovi obiettivi finirai pian piano a riprendere il controllo della tua vita e a sentirti soddisfatto di te stesso.

Focalizzati su ciò che ti possa dare un senso di progresso e di crescita.

Cerca qualcosa, anche solo una, sulla quale puoi cominciare a lavorare già oggi stesso. Al di là del rapporto dovresti cercare qualcosa che ti fa svegliare con la voglia di vivere: un progetto, un sogno, una nuova visione di te stesso.

Apriti di nuovo al mondo e alle tante opportunità che offre.
Ciò ti farà sentire un nuovo senso di vitalità e di possibilità.

Provare per credere!

progresso

4) Prenditi del tempo per stare realmente solo

So che non è semplice stare soli dopo una rottura sentimentale.

Anzi è proprio ciò che si vorrebbe evitare a tutti i costi, perché non fa che farci provare sensazioni quali tristezza e solitudine.

Posso comprenderlo.

Nonostante ciò, trovare il tempo per stare completamente soli, senza distrazioni e senza possibilità di fuggire da ciò che proviamo può essere estremamente terapeutico.

Tutto ha bisogno di tempo per guarire ed i rapporti non sono diversi.

Non devi combattere a tutti i costi la solitudine.

La guarigione non avviene da un giorno all’altro. Accetta che ci vorrà del tempo per riprendersi completamente.

Cogli l’occasione per essere davvero solo e concentrati sui tuoi sentimenti e le tue emozioni. Prova a bloccare tutte le distrazioni dando priorità al tuo benessere emotivo. Un buon modo è attraverso la meditazione, se vuoi provarla ti lascio una playlist sul mio canale YouTube.

Se vuoi invece comprendere a fondo come entrare in contatto con la tua solitudine, non puoi perderti questo articolo.

5) Cerca di mantenere le distanze

So che in questo momento non avresti mai voluto leggere queste parole.

Sono parole che possono far male lo capisco.

Ma sono necessarie.

Se l’altro ha deciso di interrompere il rapporto e tu cerchi in ogni modo di recuperarlo, anche a costo di danneggiare te stesso, non farai che peggiorare le cose.

Questo è forse uno dei passi più difficili da rispettare.

D’altronde se sentiamo ancora qualcosa di molto forte per l’altra persona non possiamo fare a meno di provare un intenso desiderio di vederla e passare tempo con lei.

I pensieri e le emozioni sono a volte così intense da non permetterci di ragionare lucidamente.

Potremmo persino pensare di accettare un compresso nel quale “ci accontentiamo” di restare amici. Ma tutto ciò a lungo termine è logorante.

Se ti rendi conto di provare ancora sentimenti molto forti e l’altro è determinato a chiudere il rapporto definitivamente, allora la cosa migliore da fare è prendere le distanze.

Molte coppie finiscono ma continuano a rivedersi, sentirsi o persino ad avere rapporti, ma se uno dei 2 ha deciso seriamente di chiudere, l’altro non farà che soffrirne.

Perché tutto ciò alimenterà la speranza e gli impedirà di riprendersi la sua vita (un po’ ciò che avviene nel rapporto con un individuo narcisista).

So che è difficile da sentire ma cerca in tutti i modi di mantenere le distanze e stabilisci confini sani.

Prima lo farai, prima starai meglio.

6) Cerca di rimuovere il più possibile oggetti che ricordano il rapporto

Strettamente collegato al punto precedente c’è il rimuovere tutto ciò che non fa che farti ripensare ossessivamente all’altra persona.

Evita di andare a vedere le vecchie foto insieme, di andare a leggere i messaggi dolci che vi scambiavate o a controllare ossessivamente gli accessi ai social media: inizia con il bloccare i suoi aggiornamenti, le storie di Instagram o i post che pubblica e nota ogni volta che lo vai a controllare qual è l’emozione o la motivazione che ti ci porta.

Sicuramente la tua mente sta cercando di non farti perdere la speranza, ma non è il miglior modo per affrontare la situazione perché sei sempre costretto a muoverti in reazione a ciò che fa l’altro.

Ricorda, inoltre, che quando una relazione finisce abbiamo la tendenza a focalizzarci solamente sugli aspetti buoni dell’altro e a sviluppare pensieri ossessivi e ripetitivi. Evita tutto ciò che può peggiorare la situazione.

Sicuramente non è semplice, ma possibile.

7) Parla con familiari, amici e altre persone che possano sostenerti

Se è importante trascorrere tempo da soli dopo una rottura, lo è anche passarlo con le persone che ci vogliono bene.

La condivisione delle tue emozioni è essenziale. Parlare della rottura è uno dei modi migliori per superarla, a patto che venga fatto con chi ci vuole bene e con l’intenzione di imparare dai propri errori e crescere.

Parla con persone di fiducia, come amici stretti, familiari o persone più anziane con esperienza.

Il loro sostegno emotivo potrà aiutarti a superare il dolore e a ottenere prospettive diverse sulla situazione.

Inoltre, possono capitare situazioni nelle quali la relazione assorbiva quasi completamente il tuo tempo e la tua attenzione. Stare in coppia può portare a passare molto tempo con il partner e meno con i propri amici o familiari.

L’essere single ti può permettere di ricostruire un rapporto forte con chi ti vuole bene.

L’espressione libera e senza giudizio di pensieri ed emozioni personali e significative ha mostrato di avere moltissimi benefici in termini di salute mentale e psicologica.

amici

8) Cerca di non utilizzare alcol e altre sostanze per affrontare il dolore

Evita di ricorrere a sostanze per alleviare il dolore emotivo.

L’alcol e le droghe possono temporaneamente offuscare i sentimenti, ma non risolvono i problemi alla radice.

Farne un uso eccessivo rischia anzi di peggiorare la situazione.

9) Prova la scrittura espressiva sotto forma di diario

Diversi studi hanno mostrato come la scrittura espressiva o lo scrivere su un diario sia un intervento particolarmente efficace per affrontare e andare avanti dopo la fine di una relazione. Ciò è possibile perché questa attività permette l’espressione dei propri pensieri e sentimenti senza censura.

Puoi provare iniziando, giornalmente, a scrivere circa 20-30 min tutto ciò che ti viene in mente, senza censurare nulla. Questo semplice compito ti permetterà di esternare tutto ciò che provi, paure comprese.

Una metanalisi di studi della letteratura ha mostrato che scrivere, non solo nel caso della fine di una relazione, porti a una diminuzione degli esiti negativi e al contemporaneo aumento del benessere soggettivo.

10) Comincia a riguardare al rapporto in maniera obiettiva

La verità è che i nostri ricordi sono piuttosto inaffidabili e, spesso, ricordiamo solo le cose che si adattano alla storia che vogliamo credere in quel momento.

Dopo una rottura tendiamo a ricordare solo i bei momenti passati, tralasciando completamente gli aspetti negativi.

Magari stavamo vivendo una relazione tossica e l’altro finiva spesso per farci soffrire, ma in questo momento non lo riusciamo a vedere.

O magari soffrivamo di Dipendenza Affettiva.

Inoltre, ricorda che la separazione non dipende solo da te, ma anche dall’altro. 

Non è utile continuare a rimuginare costantemente su di chi è la colpa e cosa si poteva fare diversamente.

Così come la coppia che funziona lo fa grazie ad entrambi i membri, lo stesso accade quando invece non funziona più.

Quello che conta è ricordarsi che il rapporto non è finito perché c’è qualcosa di sbagliato in te, non sei degno d’amore o non meriti più di essere felice.

È terminato perché non siete più riusciti a trovare un equilibrio insieme, perché non state più bene o semplicemente perché l’altro ha cambiato i suoi bisogni nel tempo.

La rottura può essere un modo per rivalutare il nostro modo di entrare in relazione e vederne gli aspetti positivi e negativi.

CONCLUSIONE

Siamo arrivati alla conclusione di questo articolo!

Spero ti sia piaciuto!

Per concludere vorrei ribadire un paio di punti:

La fine di un rapporto, per quanto ora possa sembrarti così, non è la fine della vita.

Il più delle volte non si tratta di chi ha sbagliato o di chi è la colpa, ma si deve semplicemente arrivare ad accettare che non tutti siamo fatti per stare insieme.

E serve tempo per farlo.

Serve viversi tutte le emozioni che possono emergere, affrontandole con i nostri tempi.

Questo però non significa che dobbiamo restare intrappolati a pensare “come sarebbe stato se..” o “se solo avessi fatto..“, perché così finiamo per perderci il resto della nostra vita.

Non ci diamo la possibilità di essere felici in futuro, con o senza l’altro.

Se ti rendi conto che da solo non riesci a superare un periodo così difficile allora puoi contattarmi per una consulenza specifica sul tuo caso.

Inoltre, se vuoi farmi una domanda o hai bisogno di chiarimenti come sempre puoi farlo nei commenti…

Un saluto!

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
https://grief.com/the-five-stages-of-grief/
https://headspace.org.au/explore-topics/for-young-people/relationship-breakup/
https://www.healthline.com/health/relationships/how-long-does-it-take-to-get-over-a-breakup
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https://www.unh.edu/pacs/break-ups-how-help-yourself-move

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ansia da prestazione
92 commenti
  1. Carmelo
    Carmelo dice:

    Salve Dottore, leggendo tutto questo manuale, ho capito molte più cose di quante ne abbia capite il mio psicologo in 10 sedute, peccato che lei è così lontano da me, ci verrei volentieri, e sono sicuro che mi aiuterebbe ad affrontare e risolvere questo problema che è degenerato in disturbo depressivo e attacchi d’ansia.
    Se ha altri consigli o libri, guide, me le indichi, le sarei molto grato!

    Rispondi
  2. Roberto
    Roberto dice:

    Buongiorno dottore.
    Ho letto almeno 4 volte la sua guida e spero che possa trarne giovamento… È ancora troppo presto per dirlo.
    Solo su un punto vorrei un chiarimento.
    La parte in cui dice di tagliare con la persona che ha lasciato. Niente di più vero…. Ma come fare nel caso la ex sia una collega di lavoro?Vederla ogni giorno e non avere più quello scopo in più per andare in un ufficio che neanche ci piace, alimenta quel vuoto che lei descrive.

    Grazie mille.

    Rispondi
  3. Fabio
    Fabio dice:

    Complimenti Dottor Minelli, ho letto attentamente gli step del suo prezioso articolo, ovviamente mi sono ritrovato nei passaggi. Ogni storia è a se. Dopo 3 anni e 10 mesi, ho cominciato a non essere più tollerante con la mia partner. Scene di gelosia estrema quotidiana. Sempre a giustificarmi. Secondo lei sarei ossessionato dalle donne, secondo lei i miei sguardi indiscreti erano rivolte a sole donne. Ero terrorizzato di incrociare lo sguardo di una donna. Stanco di essere trattato come un serial maniaco, ho deciso di allontanarmi. Ovviamente con sofferenza, soffro. Mi manca, ma se penso a tutto ciò che ha fatto l’unica cosa è interrompere il rapporto. Se solo immagino che potrebbe avere una relazione con un altro uomo impazzirei. Controllava continuamente se ero on line sui social. Poi alla fine mentre mi rimproverava, contemporaneamente, ho scoperto che era proprio lei a scambiarsi effusioni con un noto medico di Cesena. Se l’avessi fatto io non oso immaginare. Eppure l’ho perdonata!!! Invece lei, nonostante mi aveva promesso che non mi avrebbe fatto più storie, che non mi avrebbe fatto più inutili sceneggiate, ha sempre mantenuto costantemente un profilo di gelosia con la quale mi ha ossessionato, mi ha consumato, devastato. Mi sentivo manipolato, il suo oggetto. Spero di superare questa atroce difficoltà, dolore, ma il distacco è necessario perché mi ha letteralmente sfibrato. Devo abituare il cervello a questa amara ritirata. Chissà se riuscirò a riprendermi la mia vita. Grazie per l’attenzione.

    Rispondi
  4. Alice
    Alice dice:

    Salve dottore,
    ho letto il suo articolo. Sono stata lasciata dopo 9 anni di relazione, di punto in bianco e praticamente sbattuta fuori di casa, casa nella quale convivevamo da 5. Questa persona ha poi continuato per mesi ha non dare una chiusura definitiva al rapporto, chiedendomi del tempo, tempo per riflettere, che a me logorava e che a lui sarebbe dovuto servire a capire e trovare se stesso. Ho passato tutte le fasi, quella della negazione, speranza, rabbia, auto commiserazione, e ad oggi questa persona non è riuscita a chiudere dignitosamente la relazione e l’ho dovuto dedurre io dai suoi non comportamenti. è normale che una persona preferisca ‘fuggire’ da un confronto piuttosto che dare spiegazioni mature alla persona con cui è stato 9 anni? il senso di rispetto dove è?
    ovviamente io sto cercando di farmi forza e andare avanti anche grazie alla terapia.

    Rispondi
  5. Eliana
    Eliana dice:

    Ciao…secondo te i punti che hai elencato possono valere anche quando la relazione finita ha o aveva a che fare col proprio padre?

    Rispondi
  6. Rossella
    Rossella dice:

    Tutto vero e provato, quello che è difficile è capire su cosa focalizzarsi quali cose importanti che mi possano dare un senso di progresso e di crescita. E’crollato un progetto di vita, ed io nn so più cosa mi può dare nutrimento.

    Rispondi
  7. Anonimo
    Anonimo dice:

    Salve! Ho letto il suo articolo e spero di farne tesoro. Mi sono lasciato dopo una storia di un anno e mezzo più un altro anno e mezzo “ufficioso”, e sono distrutto. Distrutto perché mi sono reso conto di essere innamorato più di quanto credessi e che specialmente negli ultimi tempi sono stato un po’ carente nel capire i bisogni della mia ormai ex ragazza. Ad oggi, non riesco a visualizzare le cose negative dell’altra, eppure negli ultimi tempi in cui stavamo assieme quasi vedevo solo quelle e auspicavo una separazione. È normale, secondo lei? Comunque, Dopo la rottura abbiamo continuato a vederci per un mese, anche ad avere rapporti e lei sembrava volerci ripensare, fin quando una settimana fa ho capito che non era così e quindi abbiamo smesso di sentirci. Alterno pochissimi momenti tranquilli ad altri in cui non ho stimoli, giorno in cui dormo di sasso ad altri in cui avviene il contrario (tipo oggi), ho avuto occasioni per effettuare “chiodo schiaccia chiodo” ma Non ho avuto alcuna voglia di farlo: penso possa solo essere dannoso e leggerlo nel suo articolo mi rincuora. Ho cominciato un percorso da uno psicologo e spero di uscirne, ancora sono nella fase della speranza, anche se ridotta all’1%, e sto cercando di forzarmi a lasciare perdere social e simili. Mi rendo conto che una delle cose che mi fa stare peggio è la paura che lei mi abbia totalmente dimenticato, spero sia solo una paura dettata dalla situazione fresca. La ringrazio ancora, un abbraccio!

    Rispondi
  8. Arnas
    Arnas dice:

    Grazie dell’articolo.
    Io ho fatto più meno tutto ciò che qui è stato detto. Di giorno sto bene, penso ad altro. Poi mentre dormo proprio quando non posso avere sotto il mio controllo i miei pensieri…spunta lei…

    Rispondi
  9. Marco
    Marco dice:

    Dottore una domanda, ma chi ha sbagliato come me, nel senso che non mi sono mai lasciato andare in questa relazione, e ora ha capito di amare seppur in ritardo, come vive col senso di colpa????
    Posso dirle che ho fatto di tutto per riconquistarla, ma niente da fare.
    Come si va avanti sapendo di aver sbagliato??

    Rispondi
  10. Paolo
    Paolo dice:

    Buongiorno Dottore, dopo nove anni e due bambini il mio matrimonio volge al termine. Il suo articolo ė veramente interessante e ricco di spunti. Sicuramente il tempo e la consapevolezza aiutano ma il problema secondo me ė che si ha sempre a che fare con un altro essere umano che come te ė confuso e ti destabilizza anche se ė stato lui a prendere la decisione. Un Saluto.

    Rispondi
  11. Emma
    Emma dice:

    Buongiorno Dottore,
    innanzitutto grazie per questo articolo, diverso dagli altri che si trovano online.
    Il mio caso è il seguente: dopo anni di relazioni andate male, cuore infranto più e più volte, ho conosciuto un ragazzo con cui si è instaurato immediatamente un feeling incredibile, a detta di entrambi, un’affinità mai trovata prima.
    Dopo i primi due bellissimi mesi insieme, si è improvvisamente tirato indietro definendosi non pronto (lui 35 anni, io 30).
    Mi rendo conto che stare male per una breve relazione di due mesi sembri assurdo, ma per una volta nella vita ero convinta di aver trovato “quello giusto”, e la grande aspettativa e speranza che si erano create in quel breve periodo mi hanno fatto poi sprofondare.
    Ovviamente, il pensiero costante è “magari torna”.

    Rispondi
  12. Nuria
    Nuria dice:

    Volevo solo ringraziare per l’articolo.
    Di grande aiuto leggerlo . Scritto con cura ed attenzione. Sono una veterana delle relazioni finite. Ho sempre lasciato io. Questa volta sono stata lasciata. Mi sveglio la notte con attracchi di panico. Ma che relazione vorrei per me se lui non mi ama più? Cercherò di imparare più che posso per il futuro. Grazie per l’articolo!!!!🤗

    Rispondi
  13. Francesco
    Francesco dice:

    Buonasera dottore,
    ho 30 anni e dopo una relazione durata quasi 4 anni, dopo un periodo di distacco a causa della pandemia, la mia ragazza mi ha chiesto di non sentirci più (ancora non mi è chiaro se per sempre, o per un periodo). Il nostro rapporto, sebbene i nostri interessi e passioni siano differenti, è stato sempre molto gradevole e collaborativo. Tante cose vissute insieme e litigi scarsissimi. Nell’ultimo periodo però sono emerse insoddisfazioni lavorative da parte sua, ed emotivamente era piuttosto a terra. Nonostante la spingessi a reagire, lei non lo ha fatto e il tutto è esploso in questa richiesta di allontanamento. Io ho accettato la cosa, e mi sono messo da parte (anche se sto soffrendo tantissimo per questo). Ha deciso di intraprendere un percorso da una psicologa per cercare di comprendere cosa non va. Sono piuttosto demoralizzato, e mi sento impotente ed inutile. So bene che dovrò lavorare su me stesso per superare la cosa, ma era la ragazza che avrei voluto sposare, ed in questo momento sento un buco nell’addome che mi rende irrequieto e instabile. Cosa mi consiglia di fare?

    Rispondi
    • Paola Di Maggio
      Paola Di Maggio dice:

      Ciao Francesco! Ti permetto di risponderti perché quando ho letto quello che hai scritto mi è sembrato di averla scritta io quella lettera. Anche io esco da una storia di 4 anni, e anche per me era il ragazzo che volevo sposare. Devo essere sincera sto attraversando diversi fasi, in alcuni periodi sono tranquilli poi in altri il mondo sembra crollare per poi risalire. Sono passati 6 mesi e sembra successo pochi giorni fa. Sto facendo davvero un lavoro su me stessa però vedo lontanissimo una lucina in fondo al tunnel. Se ti va di confrontarti puoi trovarmi su instagram ( pau_dimaggio), ho desiderio di trovare persone che stanno attraversando queste fasi per capire che i sentimenti che provo, la mia vulnerabilità e le mie emozioni sono umane e non un mio difetto.

      Rispondi
      • Ilario
        Ilario dice:

        Ciao Paola e Francesco,
        anch’io storia simile alle vostre accaduta di recente.
        Vorrei confrontarmi con voi per riuscire a capire quello che sta succedendo, magari può dare degli spunti di crescita e per andare avanti..

        Rispondi
  14. claudio
    claudio dice:

    Buonasera dottore,
    Da circa una settimana sono stato lasciato dalla mia ormai ex ragazza dopo un tradimento, scoperto da me, in seguito al quale mi ha confessato di non essere più innamorata di me, dopo una relazione di tre anni e mezzo.
    Sono già stato lasciato circa 4 anni fa, quindi so come passarci e come superare il lutto, il vero problema è che sono solo, non ho assolutamente nessun amico, ho scarsissime capacità relazionali, quindi vivo nel terrore di rimanere solo per il resto della mia vita
    Sono già in cura con una sua collega, ma lei crede che potrò imparare a “fare amicizia” e potrò avere una vita ricca di relazioni e rapporti umani?

    Rispondi
  15. Marianna
    Marianna dice:

    Ciao sono Marianna. Da 2 anni il mio fidanzato mi ha lasciata e sta con un altra. Il giorno prima mi diceva di amarmi e di voler stare con me come non aveva mai fatto prima durante la nostra storia. Il giorno dopo abbiamo avuto una lite perché ho scoperto che lui aveva delle questioni economiche piuttosto serie irrisolte con una sua ex (che stava lasciando per me o almeno così diceva) ed è tornato con lei. Non mi do pace per quello che è successo, vivo nella speranza che lui risolva i problemi con lei e ritorni da me. Lo amavo come mai nessuno prima e non riesco a liberarmi del suo ricordo. Lo so che se mi avesse amato davvero sarebbe rimasto con me nonostante tutto ma non riesco a non pensarci. Sono disperata.

    Rispondi
  16. Azzurra
    Azzurra dice:

    Ciao Francesco sono una ragazza di 25 anni e mi sono lasciata con il mio ragazzo con cui stavo da 7 anni e mezzo. È stata una decisione molto sofferta ma presa insieme, da quasi 1 anno le cose non andavano bene (viviamo da quasi 4 anni a distanza) e nell’ultimo periodo, poiché lui sta attraversando una crisi a lavoro, è peggiorato ancora di più il nostro rapporto. Ci siamo espressamente detti che non sappiamo se siamo più innamorati, che qualcosa si è rotto perché siamo anche diventati più insofferenti dei difetti dell’altro. Io da una parte so che è stata la decisione più giusta perché da tempo sentivo dentro di me che doveva essere presa. Ma ho un senso di vuoto, come dici tu “un buco”, essendo cresciuti insieme ho anche paura e tanta tristezza di affrontare adesso tutto da sola.

    Rispondi
  17. Francesca
    Francesca dice:

    Buonasera dottore,
    Ho 20 anni e sono stata lasciata dal ragazzo con il quale sono stata per quasi 6 anni. Vivevamo a distanza da 3 anni perché entrambi studiamo e le cose solo nell’ultimo mesetto non andavano bene: io ero molto gelosa delle sue nuove amiche, avevo dei sospetti e continuavo ad allontanarlo con le mie paranoie e la mia aggressività su fatti non fondati poiché d’altronde non c’era qualcosa di diverso in lui, ma solo il mio sesto senso e insicurezza. Lui non si è mai arrabbiato o lamentato di nessun mio comportamento però mi ha lasciato da un giorno all’altro dicendomi che le cose erano diventate insostenibili e che nonostante lui mi amasse, non si poteva andare avanti. Mi ha riempito di parole belle e di affetto, ma poi la sua decisione non è cambiata e non si è fatto più sentire. Adesso é passato un mese da quel giorno ma non riesco ancora a superare e mi sento nel pieno delle fasi da lei descritte. Ho troppe domande senza risposta e non riesco a capire il suo comportamento. Mi sento vuota e nulla ha più senso, mi manca tutto di lui e anche le cose che mi facevano arrabbiare. È possibile che dopo 6 anni una persona si dimentichi così velocemente dell’altra? Da dove posso iniziare a dire basta nella mia testa? I pensieri, le domande e i dubbi sono assordanti.
    La ringrazio e complimenti per il suo articolo, spero mi possa aiutare

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