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Tilda Swinton è la regina dei gioielli: a dimostrarlo questi 24 momenti “brillanti”

L'attrice e icona di stile conosce meglio di chiunque altro il potere di un gioiello  sul red carpet

Questa considerazione vale anche per il suo rapporto con i designer di gioielli. Ha incontrato Delfina Delettrez sul set di Io sono l'amore del 2009, e da allora ha indossato spesso i suoi pezzi surrealisti sul re carpet “La sua è una bellezza ultraterrena, unica nel suo genere; lei è davvero una vera artista perché sa come trasformare qualsiasi cosa e darle nuova vita”, dice la jewellery designer italiana, che ha creato gioielli su misura per i personaggi del film, interpretati da Marisa Berenson e Alba Rohrwacher. "Tilda ha un approccio camaleontico ma rimane sempre fedele alla sua visione e al suo stile".

I gioielli più belli visti sul red carpet del Festival di Cannes 2021
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La Swinton indossava i gioielli della Delettrez ancor prima che le due si incontrassero. Il suo compagno Sandro Kopp le ha regalato un anello Secret Hand, composto da due mani - una in diamanti neri, una in bianco - che si aprono per rivelare un messaggio segreto. La creazione preferita di Delettrez per la Swinton, tuttavia, è il bracciale Today Tomorrow, con diamanti e una gigantesca morganite gialla, che ha realizzato appositamente per l'apparizione dell'attrice alla Mostra del Cinema di Venezia 2018. Sulla carnagione alabastrina di Tilda, "le pietre sembravano galleggiare sul braccio per creare un effetto surreale".

Esercizio di nonchalance: Swinton con la spilla Plume de Chanel al Festival di Cannes 2019

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Altri brand preferiti da Swinton? Damiani, un label italiano che ha indossato sullo schermo in due film di Guadagnino, oltre che sul red carpet; Repossi, maestro del minimalismo contemporaneo; e naturalmente Chanel. Chi può dimenticare la sua spilla con piuma giganti a Cannes nel 2019? O il suo singolo orecchino Chanel Tweed quando le è stato assegnato il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia dello scorso anno? Dimostrano che non è la quantità di carati che indossi a rendere memorabile un momento da red carpet, ma il modo in cui li indossi - e ciò che dicono di te come individuo. "I gioielli devono avere un'intuizione e un'emozione dietro, per essere una vera dichiarazione - una dichiarazione di vita", dice il gioielliere Marco Panconesi, di cui la Swinton ha indossato il bracciale a Marrakech nel 2019. "Tilda è la maestra delle emozioni, soprattutto come attrice: osa".

Nella gallery troverete i migliori momenti “jewellery” della Swinton sul red carpet. Inutile dire che non ho resistito ad approfondire anche i suoi film. Anche qui, un semplice gioiello può dire mille parole sulla personalità o sul viaggio di un personaggio. Prendiamo Io sono l'amore ( 2009) di Luca Guadagnino, in cui la Swinton interpreta Emma, la moglie russa di un ricco industriale, un'outsider che vuole far parte della tradizionale e ricca classe medio-alta milanese e lo fa usando anche la sua uniforme di perle di Raf Simons per Jil Sander. I gioielli di Emma - descritti dalla Swinton come le "manette d'oro" del suo personaggio - le vengono donati dal marito. La libertà arriva quando il suo amante chef li rimuove.

In Michael Clayton (2007), per il quale la Swinton ha vinto un Oscar per la sua interpretazione dell'avvocato aziendale Karen Crowder, usa la sua uniforme di perle come strumento di potere di un apparente follower delle regole spinta al limite dell'omicidio. E nei panni della rock star fuori scena Marianne Lane, in A Bigger Splash del 2015 , i suoi raffinati gioielli Damiani e il suo guardaroba Dior esprimono tutto quello che deve dire il suo personaggio che ha perso la voce dopo un intervento chirurgico. Come la Swinton dimostra più volte, less is more.