Tick, tick... Boom! Trovare il proprio posto nel mondo. La recensione del film Netflix
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Tick, tick… Boom! Trovare il proprio posto nel mondo. La recensione del film Netflix3 minuti di lettura

Disponibile su Netflix Italia dal 12 novembre 2021, Tick, Tick… Boom! è l’esordio alla regia di Lin-Manuel Miranda. Il film si è aggiudicato il Golden Globe per il miglior attore in un film commedia o musicale per la performance di Andrew Garfield, che abbiamo recentemente visto in Spiderman: No Way Home. Accolto positivamente da pubblico e critica, Tick, Tick… Boom! è un film commovente, assolutamente attuale, che parla delle difficoltà che i giovani artisti (e non) affrontano per trovare il proprio posto nel mondo. Passiamo alla recensione.

Il proprio posto nel mondo

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Jon (Andrew Garfield) nel suo studio

Tick, Tick… Boom! è l’adattamento cinematografico dell’omonimo musical di Jonathan Larson, interpretato appunto da Garfield. Jon, un aspirante compositore di musical sempre più prossimo ai trent’anni, racconta e riflette sulle difficoltà di affermarsi sul panorama del teatro newyorkese. Con la trama ci fermiamo qui per evitare troppi spoiler. È un film che merita di essere visto direttamente.

Perché Lin-Manuel Miranda ha scelto Tick, Tick… Boom!

Lin-Manuel Miranda ha raggiunto la fama mondiale per le sue doti di compositore: è lui ad aver composto le colonne sonore di Oceania ed Encanto, che ha recentemente vinto il Golden Globe come migliore film d’animazione. Fare il passaggio da compositore a regista è una scelta importante, e che questa scelta sia ricaduta suTick Tick Boom! è altamente significativo. Julie Oh, produttore del film, ha raccontato al LA times che il motivo di tale decisione è da ricercare nella sua carriera.

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Jon mentre attraversa un momento di difficoltà

Prima di raggiungere il successo, Miranda ha vissuto le stesse difficoltà e tribolazioni di cui Larson parla nel suo primo musical. Fare il regista di questa storia deve essere stato per lui una sorta di omaggio. Per di più, trattandosi dell’adattamento cinematografico di un musical, aveva in generale più senso che fosse un esperto di teatro ad occuparsene.

Tick, Tick… Boom! e il desiderio di lasciare una traccia

Jonathan Larson passò otto anni della sua vita a scrivere il suo primo musical, che una volta completato non ottenne neanche il successo sperato. Otto anni, non sono pochi. Cosa spinge un artista, anzi, tutti gli artisti di tutti le epoche a non demordere, ad andare avanti nonostante i rifiuti e le difficoltà? È di questo che parlaTick Tick Boom!. Del desiderio tipicamente umano di lasciare qualcosa ai posteri, una traccia, un segno della propria presenza sul pianeta.

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Jon durante un workshop del suo musical

Il film assurge anche a critica sociale, nel momento in cui il desiderio barra bisogno di fare arte si scontra col capitalismo che pregna la nostra società. Quando qualcuno cerca di lottare contro la spersonalizzazione del pubblico e la banalizzazione del gusto del pubblico per raccontare qualcosa di vero. Arrendersi ai dettami di capitalismo o vivere della propria arte, accettando una vita di miseria?

Conclusioni

Partendo dalla storia di un singolo artista in difficoltà,Tick Tick Boom! rappresenta brillantemente un dramma multi-generazionale. Ancora oggi, la domanda di Larson sembra destinata a non trovare risposta. Che senso ha, in fondo, lottare per cambiare un mondo che non vuole essere cambiato?

Laureato in Filologia moderna e vincitore del Premio Overthinker 2022. Cambio identità troppo spesso per pretendere di fissarla in una biografia. Nel tempo libero scrivo di cinema su Art Shapes.