'This England', ritratto di un premier: su Sky la serie su ascesa e caduta di Boris Johnson - la Repubblica

Serie Tv

'This England', ritratto di un premier: su Sky la serie su ascesa e caduta di Boris Johnson

'This England', ritratto di un premier: su Sky la serie su ascesa e caduta di Boris Johnson
Michael Winterbottom dirige Kenneth Branagh trasformato nel primo ministro da poco defenestrato. Una tragedia politica sull'ora più buia della recente storia britannica
2 minuti di lettura

LONDRA - This England, questa maledetta Inghilterra decantata da William Shakespeare nel Riccardo II, arriva su Sky e NOW (dal 30 settembre), in sei puntate. Il Bardo c’entra eccome, ma questa è una nuova serie tv diretta da Michael Winterbottom con protagonista Kenneth Branagh nei panni di Boris Johnson. Già, il primo ministro recentemente defenestrato dal suo stesso partito conservatore, in una tragedia politica degna di House of Cards, le cui origini del resto sono inglesi (il romanzo di Michael Dobbs) e non americane. In This England, Winterbottom racconta l’ora più buia della storia recente britannica: ovvero l’emergenza, gli errori, le esitazioni e i tormenti viscerali del governo Johnson e del Regno Unito di fronte allo tsunami Covid.

L’opera è un documentario tra fiction e realtà che inchioda, tra le stanze di Downing Street e dei martoriati ospedali e case di riposo, prima la sottovalutazione della pandemia nonostante il virus facesse già strage in Italia, poi il dramma nazionale. Chi scrive, da giornalista parlamentare a Westminster, è stato più volte al “Numero 10” in quei drammatici giorni, tra conferenze stampa, incontri e briefing del primo ministro e dei suoi portavoce ai reporter. La caratterizzazione e il racconto che ne fa Winterbottom, che ha attinto da oltre cento ore di testimonianze, è terribilmente fedele alla realtà.

“La pandemia è stata un evento storico che molti vorranno rivedere tra anni”, spiega Winterbottom, già eclettico e superbo regista di Benvenuti a SarajevoWonderland, 24 Hour Party People e Cose di questo mondo. “Ho voluto farne una cronaca, senza un punto di vista, affinché tutti sappiano cosa sia successo”.

Poi, ovviamente, c’è Alexander Boris de Pfeffel Johnson, personaggio estremamente complesso, talvolta disarticolato. Branagh, che ogni giorno si è riempito di silicone per assomigliarli, ci fornisce un ritratto intimo e acuto, un po’ Falstaff un po’ re Lear, che va ben oltre le usuali caricature superficiali. “Questa parte mi è subito piaciuta molto”, racconta l’attore nordirlandese, “ho letto ogni cosa possibile su Johnson ed essendo un personaggio divisivo ho cercato di essere il più realistico possibile, anche se non l’ho mai incontrato: dalla postura al ritmo delle sue allitterazioni, fino agli avvenimenti realmente occorsi”. Il Guardian si è chiesto se la versione di Boris a firma Winterbottom non sia troppo “simpatetica”. 

In This England, un Black Mirror fattuale e girato prima dello scandalo Partygate che ha affondato il leader britannico, troviamo tutti i protagonisti della Dunkirk britannica ai tempi della pandemia: la moglie di Johnson Carrie Symonds, interpretata da Ophelia Lovibond, che fa licenziare il tenebroso “Rasputin” Dominic Cummings, i tumulti e le contraddizioni interiori dell’ex primo ministro, il ricovero e la morte sfiorata per Covid mentre Carrie partorisce, l’ossessione di Johnson per l’amata cultura greco-romana cui ricorre per leggere il mondo di oggi, da Augusto a Platone. E poi ovviamente Shakespeare e quei versi del Riccardo II che dannano l’intera opera di Winterbottom: “Quest’Inghilterra usa a asservire gli altri, è ignobilmente ridotta a asservire se stessa. Ah, se almeno lo scandalo si spegnesse con me, con quanta letizia vivrei la mia morte imminente”.