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The Silencing – Senza voce: la spiegazione del finale

The Silencing – Senza voce: la spiegazione del finale

The Silencing - Senza voce: hai capito il significato del finale? Ecco la spiegazione del film con protagonista Nikolaj Coster-Waldau

DI Valentina Ariete / 26 settembre 2023

Netflix

Tra i film più visti su Netflix c’è da qualche settimana The Silencing – Senza voce, con protagonista Nikolaj Coster-Waldau, diventato un volto popolare grazie al ruolo di Jamie Lannister nella serie Game of Thrones.

Si tratta di un film del 2020, diretto da Robin Pront.

The Silencing – Senza voce è un thriller poliziesco, in cui una sceriffa, Alice Gustafson, interpretata da Annabelle Wallis (anche lei diventata una faccia nota grazie a una serie tv: è in Peaky Blinders, con protagonista Cillian Murphy, lanciato verso l’Oscar grazie a Oppenheimer di Christopher Nolan), chiede aiuto a un cacciatore, Rayburn Swanson (Coster-Waldau), per rintracciare un serial killer.

Il film presenta diversi colpi di scena, che portano mano mano a farsi la domanda: chi è l’assassino? 

Voi l’avevate capito? Se qualcosa non è chiaro ecco la spiegazione del finale di The Silencing – Senza voce.

The Silencing - Senza voce: il trailer del film

The Silencing - Senza voce: trama

Come dicevamo, la trama di The Silencing – Senza voce ruota attorno alla cattura di un serial killer che dà la caccia nel bosco e uccide brutalmente delle ragazzine.

La sceriffa Alice Gustafson è particolarmente ossessionata da questo caso: l’assassino potrebbe infatti aver rapito, quattro anni prima, sua figlia. Nessuno ha mai visto il volto del killer, perché si nasconde sotto a un manto fatto di erba.

Per trovarlo Alice chiede quindi aiuto al cacciatore Rayburn Swanson: l’uomo non soltanto conosce bene i boschi, ma ha un motivo personale per trovarlo. Anche lui in passato ha perso sua figlia: si accusa da tempo, perché all’epoca aveva una dipendenza dall’alcol.

A circa metà film, c’è il primo incontro tra i protagonisti e l’assassino: Alice però non soltanto lo lascia scappare, ma spara a Rayburn per proteggerlo. Perché Alice lascia scappare il killer?

Da qui in poi ATTENZIONE SPOILER!

The Silencing - Senza voce, spiegazione del finale: chi è l'assassino?

La spiegazione del finale di The Silencing – Senza voce non può prescindere da SPOILER, quindi leggete a vostro rischio e pericolo.

Scopriamo presto che Alice lascia scappare l’assassino perché crede che sia suo fratello Brooks (Hero Fiennes Tiffin): vediamo infatti che il ragazzo ha l’abitudine di scrocchiare le nocche delle dita e in effetti, quando si ritrova davanti la poliziotta, l’assassino fa esattamente lo stesso gesto di Brooks.

Rayburn, ferito non mortalmente, capisce immediatamente l’accaduto e va subito a controllare l’alibi di Brooks: il ragazzo, per quanto dal comportamento non perfettamente rassicurante, e i problemi con la legge, non può essere l’assassino.

Chi è allora? E come faceva a sapere del tic di Brooks?

La risposta arriva grazie a una buona intuizione di Rayburn: tempo prima l’uomo aveva visto un pick-up senza targa nella sua riserva e lo aveva segnato con una “x”. Ripensandoci, si mette a cercare e seguire tutti i modelli di macchina simili, fino a che non trova quella giusta.

Il pick-up segnato è di proprietà di un signore anziano, che però lo presta spesso al suo vicino di casa.

Rayburn si introduce quindi nella casa del guidatore, per scoprire una realtà inquietante: ci sono ovunque ritagli di giornale che parlano delle vittime. C’è anche il volantino della scomparsa della figlia di Alice, lasciando intendere che l’assassino abbia ucciso anche lei. E per di più c’è anche una ragazza sedata su un tavolo operatorio, con la gola aperta.

Proprio mentre sta per aiutarla, Rayburn viene aggredito alle spalle: prima di perdere i sensi vede in faccia l’uomo. Si tratta del Dottor Boone.

Avevamo visto prima il Dottor Boone: è il medico legale della contea, che in questo modo ha potuto coprire molto bene le proprie tracce. Proprio durante un incontro con Brooks aveva visto il suo tic, che ha usato per depistare la sceriffa.

Per liberarsi di Rayburn, Boone fa una cosa insolita: lo libera nei boschi per dargli la caccia. È un grave errore però: quella è la sua riserva e Rayburn ne conosce ogni angolo. Mentre si affrontano nei boschi, il cacciatore spinge l’assassino a dirgli perché uccide le ragazze: si tratta di una vendetta personale.

Boone ha perso molti anni fa sua figlia, investita da un ubriaco al volante, e quindi ha deciso di uccidere le figlie degli altri, quelle dei cattivi genitori, alcolizzati come Rayburn, o che non si occupavano abbastanza delle ragazze.

Nel frattempo nel bosco arriva anche Alice: Rayburn, che ha la confessione di Boone, che ammette di aver ucciso sua figlia, decide di ucciderlo a sua volta e lo manda in una delle sue trappole, davanti agli occhi della sceriffa, che non rivela ai suoi colleghi come sono andate le cose.

Rayburn e la moglie riescono finalmente a fare il funerale della figlia: nella scena finale l’uomo getta una bottiglia di whiskey chiusa, identica a quella che aveva comprato il giorno della scomparsa della ragazza, nel fiume vicino casa. In questo modo capiamo che ha fatto pace con il suo senso di colpa ed è finalmente pronto ad andare avanti.

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