The Producers - Una gaia commedia neonazista |
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Un film di Susan Stroman.
Con Nathan Lane, Matthew Broderick, Uma Thurman, Will Ferrell, Roger Bart.
continua»
Musical,
durata 134 min.
- USA 2005.
uscita venerd� 17 marzo 2006.
MYMONETRO
The Producers - Una gaia commedia neonazista
valutazione media:
3,82
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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IL GRANDE IMBROGLIOdi a.l.Feedback: 0 |
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luned� 27 marzo 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
�Prendimi, toccami� urla giuliva una vecchietta dietro una porta chiusa al compagno di acrobazie erotiche, un produttore teatrale di scarse qualit� che sopravvive a Broadway, facendosi finanziare dalle amanti anziane spettacoli obbrobriosi e frodando il fisco. E �The producers� diretto da Susan Stroman, regista teatrale per la prima volta dietro una macchina da presa, � la storia di un imbroglio in grande stile di cui tutti finiscono con l�essere vittima compreso chi lo ha architettato: il pubblico destinatario di �La primavera di Hitler�, una delirante commedia di uno strambo allevatore di uccelli assurdamente filonazista, attori regista e scrittore impegnati senza saperlo a mettere in scena un sicuro insuccesso, le sue attempate finanziatrici e infine lo stesso artefice della truffa, Bialystock, a sua volta beffato dagli spettatori e dalla critica che trovano invece irresistibilmente buffo il musical, mandando a monte i suoi piani e facendolo finire in galera. Visto che di messinscena si tratta, si pu� anche pensare alla pellicola come a una dichiarazione di poetica, riproposta dal suo autore a distanza di anni, convinto della sua perenne attualit�: nel 1968 il geniale Mel Brooks esord� come regista e sceneggiatore in �Per favore non toccate le vecchiette�, ottenne grande notoriet� e nel 2001 lo trasform� in un fortunatissimo musical e ora ha trasposto di nuovo sul grande schermo lo show, affidandone a mani sicure la realizzazione. Variazioni sullo stesso tema dunque, ma la spirito e la vis comica sono rimasti intatti, nonostante l� inevitabile patina old style. In realt� �The producers� pare una dimostrazione pratica dell�inutilit� del talento ribadendo l�assoluta casualit� del favore accordato dalle platee alla creazione artistica: niente assolutamente di nuovo per� ed � la stessa filosofia, per fare un esempio, dei film pi� recenti di Woody Allen da �Hollywood ending� a �Macht Point�. Tuttavia Mel Brooks nello sviscerare i meccanismi della comicit� conduce il gioco in modo molto pi� sottile: da Aristofane in poi la risata liberatoria nasce dall�evocare sulla scena nudi e puri i feticci o gli spauracchi, privati e pubblici, foggiati dall�immaginario collettivo. E la provocazione, adeguata ai tempi, funziona: il macho in divisa, il ballerino in pantaloni aderenti, il travestito, la bionda svedese esageratamente provocante e disponibile sessualmente, il virile seduttore di donne mature, sono inequivocabilmente simboli erotici eterosessuali ed omosessuali e �la gaia commedia nazista�, spettacolo nella finzione-contenitore similare, strappa inaspettatamente gli applausi in quanto, in barba al politicamente corretto, in essa uomini e donne si riconoscono. La forza della parodia messa in atto consiste appunto nella riduzione macchiettistica di tutti i personaggi a prototipi ideali: l�impresario teatrale cinico, il gruppo gay, l�impiegato sognatore prigioniero della routine, la coppia di amici inseparabili, le allegre ottantenni a spasso con il deambulatorio, la segretaria sexy. La fusione fa scoccare la scintilla: la gente ride di se stessa, ma non se ne accorge e calorosamente approva la presa in giro in forma di caricatura. Ed ecco l�altro idolo infranto da �The producers�: la seriet� dell�arte. Se ne pu� dire molto, ma stando a Mel Brook di un grande imbroglio si tratta, dove tutti mentono, autori e pubblico, ed � l�estetica della risata.
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