Shogun: differenze tra il libro e la serie Disney+

Shogun: differenze tra il libro e la serie Disney+

Quando si parla di opere tratte da romanzi è normale incappare in differenze tra le due versioni. Oggi prendiamo in esame Shogun, acclamata serie storica che presenta alcune differenze dal romanzo dalla quale è tratta. Nonostante ciò, la natura della versione originale è rimasta intatta.
Hiroyuki Sanada in una scena della serie tv Shogun

Shogun, recente serie distribuita in Italia da Disney, si è da poco conclusa con un decimo episodio adrenalinico. La serie è tratta dall’omonimo romanzo del 1975 scritto da James Clavell, il quale si è a sua volta ispirato alla vera storia di Tokugawa Ieyasu, primo Shogun del periodo Edo giapponese. L’intreccio segue lo scontro fra due signori feudali in lotta per il titolo di Shogun, il grado più alto delle forze armate del paese. L’arrivo di una donna misteriosa e di un naufrago inglese gettano il precario equilibrio ancora più nel caos.

Ora che la serie, o quella che potrebbe essere solo una prima stagione, è terminata possiamo tirare le somme. Dopo aver già analizzato il finale, cerchiamo di capire quali sono le differenze tra la serie e la sua controparte letteraria. Ovviamente, seguiranno SPOILER. Proseguite a vostro rischio e pericolo.

Shogun: differenze con il romanzo

Una delle prime differenze con il libro la fa notare Michaela Clavell, produttore esecutivo della serie e figlia dell’autore del romanzo. Durante un’intervista con The Direct di Russ Milheim, la produttrice ha rivelato come da subito era chiaro che non avrebbero potuto adattare l’intero romanzo in dieci episodi. In cerca di qualcosa che non fosse completamente vincolato dal racconto originale, la produzione decise di allontanare il focus sullo straniero inglese e regalare un nuovo punto di vista, quello di Toranaga. 

Secondo quanto raccontato da Clavell, il libro del padre sarebbe focalizzato maggiormente su John Blackthorne, mentre loro cercavano un punto di vista diverso che rimanesse comunque fedele al romanzo. Justin Marks, co-creatore e showrunner della serie, in merito a ciò ha rivelato che trovava difficile seguire la vicenda di un caucasico all’interno di un contesto culturale che non gli appartiene. Un altra differenza tra serie e romanzo è lo shock culturale di Blackthorne. Le prime duecento pagine del libro mostrano lo scontro culturale tra inglesi e giapponesi, con un Blackthorne spesso riluttante e in costante angoscia.

Questo vale anche per quanto riguarda le difficoltà di comunicazioni fra due lingue completamente diverse. Toranaga viene introdotto molto prima rispetto al libro, che dedica maggiore attenzione a Blackthorne e al contesto storico-politico prima di presentarci il grande samurai. A differenza del libro, nel quale vengono a volte molto esagerati, nella serie c’è un taglio drastico dei seppuku, pratica nella quale un samurai si toglie la vita dopo aver disonorato il suo signore. L’incontro in cella tra Blackthorne e il presto spagnolo si svolge in maniera differente nel libro.

Nella serie, la barriera linguistica e culturale tra i due viene superata in fretta, diventando subito amici. Nel libro, il prete è molto anziano e malato. L’uomo confonde Blackthorne per un suo connazionale, ignorando completamente che in realtà si tratta di un nemico inglese. Blackthorne approfitta dell’errore per farsi rivelare la situazione politica del Giappone, dando inizio ad una catena di bugie con lo scopo di elevare la sua posizione. Nel libro è presente anche maggiore brutalità che sfiora il gore. Inoltre, Toranaga e Yabu sono molto più sfaccettati e violenti. 

Infine, il personaggio di Mariko, che nel libro si riferisce a se stessa come Toda mentre nella serie usa il nome della sua famiglia, si presenta meno felice di quanto sia effettivamente nel libro. Queste sono le differenze che abbiamo riscontrato tra le due versioni. Qui potete trovare la nostra recensione di Shogun. Come sempre vi aspettiamo nei commenti per conoscere la vostra opinione.

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