The L Word: Generation Q cancellata dopo tre stagioni, ma c'è una buona notizia
Il franchise LGBTQIA potrebbe tornare su Showtime con una nuova serie.
C'è una cattiva e una buona notizia per i fan di The L Word. Showtime ha annunciato che non ci sarà una quarta stagione di The L Word: Generation Q, il che sta a significare che il revival dell'iconica serie LGBTQIA dei primi anni Duemila è stato cancellato. Tuttavia, Deadline riporta che l'ideatrice di quest'ultima Ilene Chaiken sta lavorando con la rete americana allo sviluppo di The L Word: New York (titolo provvisorio), remake della serie originale ambientato nella Grande Mela.
The L Word: Generation Q cancellata dopo tre stagioni
L'ultimo episodio di The L Word: Generation Q era stato trasmesso negli Stati Uniti lo scorso novembre (in Italia, invece, la terza stagione è ancora inedita). Ambientata nell'East Side di Los Angeles, la serie aveva portato sugli schermi un mix di volti nuovi e familiari, con le star di The L Word Jennifer Beals, Katherine Moennig e Leisha Hailey di nuovo nei panni di Bette Porter, prima donna lesbica in corsa per diventare sindaco della città, Shane McCutcheon, parrucchiera androgina e lesbica proprietaria di diversi saloni nel mondo, e Alice Pieszecki, autrice e conduttrice di un talk show.
La cancellazione di The L Word: Generation Q è l'ultima decisione presa dal nuovo amministratore delegato di Showtime Chris McCarthy in vista della fusione della rete con il servizio streaming Paramount+. Segue quelle di Lasciami entrare e American Gigolo, mentre le novità Three Women e Ripley sono state scartate e acquisite successivamente da Starz e Netflix. Tuttavia, The L Word sembra avere ancora un posto nei piani di McCarthy per il futuro della rete. A dicembre, in occasione del rinnovo di Yellowjackets per una terza stagione, prima del debutto della seconda, il dirigente aveva detto di volersi "appoggiare ai punti di forza di Showtime e concentrarsi su tre aree chiave che hanno definito il brand: antieroi complessi e sovversivi come quelli di Dexter e Yellowjackets, mondi ad alto rischio come quelli di Homeland e Billions, e ritratti culturali non convenzionali come quelli di The L Word e The Chi, il tutto con l'obiettivo di far prosperare le più grandi hit e trasformarle in franchise di successo".
