“The regime”, la serie che ironizza sulla dittatura

Kate Winslet perfida tiranna in “The regime”, esilarante caricatura di una dittatura

Una parodia contemporanea sul concetto di ‘regime’, una satira sulla tirannia che richiama Kierkegaard e l’angoscia melanconica del despota: vi raccontiamo “The regime”, la serie diretta da Stephen Frears

Una serie HBO (Sky e Now), in toni da black comedy, diretta da Stephen Frears (Le relazioni pericolose, The Queen), che riflette sulla piccolezza del potere, sulla follia del patriottismo, sullo stato etico, dove l’unica morale vigente è il privilegio e la ricchezza di pochi contro il disprezzo elitario verso tutti gli altri. A capo di questo fittizio Stato dittatoriale dell’Europa centrale, in The regime, c’è Kate Winslet. Eccelsa nell’interpretare la paranoica cancelliera, ipocondriaca e germofobica (mai stringerle la mano), in stile Putin. Ossessionata dal padre, ex leader politico morto, in stile Marine Le Pen, e che vive in un palazzo da dittatore megalomane, in stile Ceaușescu.

The Regime, serie tv con Kate Winslet
The Regime, serie tv con Kate Winslet

The regime. Tutte le fobie dell’autoritarismo

La cancelliera, Kate Winslet, è un compendio dell’autoritarismo con tanto di fobie, ossessioni, nevrosi e sociopatie di ogni genere. E come tutti i tiranni, è angosciata e alla continua ricerca di conferme che si tramutano in feroci repressioni. Detesta e teme il suo popolo, ne odia gli odori, la povertà, e ne teme il contatto. Sublimi le scene in cui viene trasportata come Cleopatra su un lettino iperbarico. O le scene nel palazzo in perenne restauro, nel tentativo di rimuovere la muffa. Gli ambienti devono avere una determinata temperatura e per controllarla arruola un militare, soprannominato il Macellaio (Matthias Schoenaerts), avendo trucidato dei rivoltosi senza ritegno. Ma alla cancelliera lui piace, c’è persino una sorta di attrazione sessuale tra i due, mista a ipotetiche e leggendarie discendenze dai padri fondatori. Ma c’è anche la sua nemesi, un leniniano e ambivalente Hugh Grant, leader dell’opposizione, imprigionato e nascosto in stile Alexei Navalny.

The regime. Un vademecum del potere

Ci sono tutti i cliché del potere: la manipolazione dei media, le leggi ad personam, i privilegi per pochi, l’ignoranza per molti, la politica stragista, il controllo sulla cultura, brutalità e spietatezza contro gli oppositori. Il nemico esterno, l’America sfruttatrice vs la Cina “salvatrice” che però distrugge l’economia locale. E persino un marito che costruisce palazzi per la poesia, mentre il popolo muore di fame. E intanto, dentro il palazzo, si susseguono losche trame e politiche nazionaliste, fomentate dal Macellaio, che chiudono ulteriormente il Paese, dando sempre più il senso claustrofobico della tirannia con il suo patriottismo di putiniana o trumpiana memoria, tra sanzioni, propaganda e oppressioni. La fotografia è fredda e distante, la sceneggiatura brillante e ironica, i costumi vestono Winslet in tailleur da Lady di Ferro thatcheriana o in abiti tradizionali e trecce a chignon alla Eva Peron. La scenografia, essenziale e pacchiana, tratteggia gli spazi, rispecchiando i cambi umorali del potere. Insomma, una serie di grande attualità, che usa una protagonista femminile misogina, per manifestare lo sdegno verso il dispotismo, mascherato da salvatore della patria.

Barbara Frigerio

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Barbara Frigerio

Barbara Frigerio

Connettere tutte le forme d’arte è la sua ossessione. È un’autrice, story editor, script doctor, executive producer, critica e giornalista. Ha collaborato con il Mereghetti Dizionario dei Film e con numerose riviste tra cui Rolling Stone, Vogue, GQ, occupandosi di…

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