Ad inizio Giugno è stata presentata una serie originale Netflix assolutamente da non perdere, ecco la mia recensione di The Days, simpaticamente tradotto in italiano con I Tre Giorni Dopo La Fine!
Emozionante, avvincente e struggente, la storia è un crescendo di situazioni del quale solo una piccola parte è arrivata ai giornali italiani e internazionali.
Vi ricordate dello tsunami del 2011 in Giappone?
Io me lo ricordo bene… era il mio primo giorno di lavoro, in un posto completamente nuovo. Mi ricordo di essermi persa in un momento nel vedere le scene al telegiornale, alle 5 di mattina, mentre aprivo il bar.
The Days, o I Tre Giorni Dopo La Fine (Netflix Italia… ma si può??) ci porta indietro, a quei giorni disperati, spiegandoci davvero cosa è successo e cosa è stato fatto per fermare una crisi nucleare pari forse alla strage di Chernobyl.
Sinossi
11 Marzo 2011- Una scossa di magnitudo 8.9 sulla scala Richter, seguita da varie scosse di assestamento, apre la strada ad uno tsunami che va ad abbattersi sulla centrale nucleare di Fukushima. Questo provoca un blackout generale della stazione e dei suoi impianti.
Nonostante la stazione si trovasse a 10 metri di altezza rispetto al mare, buona parte degli impianti sono stati comunque danneggiati dall’acqua. Col passare delle ore, sentiamo sempre di più la pesantezza e lo stress che avvolge non solo l’area, ma la Nazione intera. La forza e la determinazione dei dipendenti della centrale, il senso di comunità e spesso anche l’egoismo di amici, colleghi, politici e connazionali.
Nonostante la grande somiglianza con la serie Chernobyl, disponibile su Sky/Hbo, questa serie appare più realistica, andando a descrivere nei minimi dettagli ogni fatto accaduto, trattando non solo l’orrore del disastro in sé, ma come sono stati trattati alcuni dipendenti, o come sono venuti a mancare.
La grande differenza la troviamo soprattutto nel cast: Kōji Yakusho (che vediamo nella foto poco più su) è forse il nome più importante di tutto il cast. È stato la voce ed il volto di tanti drammi cinematografici, e forse la scelta più azzeccata per interpretare il plant manager della stazione di Fukushima. Una grande personalità che secondo me ha le capacità di ammaliare una buona parte del pubblico
Godimento da thriller assicurato, e perfetta da bere in un solo weekend!
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