The Day After - Il giorno dopo

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The Day After - Il giorno dopo
Un'esplosione vista dall'autostrada
Titolo originaleThe Day After
PaeseStati Uniti d'America
Anno1983
Formatofilm TV
Generedrammatico, apocalittico, postapocalittico
Durata126 min
Lingua originaleinglese
Crediti
RegiaNicholas Meyer
SceneggiaturaEdward Hume
Interpreti e personaggi
Doppiatori e personaggi
FotografiaGayne Rescher
MontaggioWilliam Paul Dornisch
Robert Florio
MusicheDavid Raksin, Virgil Thomson
ProduttoreRobert Papazian, Stephanie Austin
Casa di produzione20th Century Fox
ABC Motion Pictures
Prima visione
Prima TV originale
Data20 novembre 1983
Rete televisivaABC
Distribuzione in italiano
Data10 febbraio 1984
DistributoreTitanus

The Day After - Il giorno dopo (The Day After) è un film per la televisione statunitense scritto da Edward Hume e diretto da Nicholas Meyer, trasmesso per la prima volta il 20 novembre 1983 sul circuito televisivo statunitense della ABC.

Nel film viene descritta una situazione ipotetica che porta ad una guerra nucleare (più precisamente un reciproco attacco counter-silos ICBM) tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, e le sue conseguenze come percepite dai residenti di zone rurali (con alta densità di basi di silos per gli ICBM degli USA) come Lawrence e Kansas City.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Stati Uniti, primi anni ottanta. La cronologia degli eventi che portano alla terza guerra mondiale è dipinta interamente attraverso notiziari televisivi e radiofonici. L'Unione Sovietica ha avviato un riarmo militare in Germania Est, ammassando truppe lungo il fiume Elba fino alla frontiera con la Cecoslovacchia, con l'obiettivo di intimidire gli Stati Uniti per farli ritirare da Berlino Ovest. Quando gli Stati Uniti decidono di non indietreggiare, divisioni corazzate sovietiche vengono inviate al confine fra le due Germanie, presso il varco di Fulda.

Durante la sera di venerdì 15 settembre i telegiornali segnalano una "ribellione diffusa tra le diverse divisioni della Nationale Volksarmee". A causa di questa ribellione, i sovietici bloccano ogni accesso a Berlino Ovest, sui varchi di Lauenburg, Helmstedt, Herleshausen e Rudolphstein ed, in seguito, agli aeroporti di Tegel e Tempelhof. La tensione sale e gli Stati Uniti emettono un ultimatum secondo il quale i sovietici devono porre fine al blocco entro le ore 6:00 del giorno dopo, o sarà interpretato come un puro atto di guerra. I sovietici categoricamente si rifiutano, ed il presidente degli Stati Uniti mette tutti i militari americani a DEFCON 2.

Sabato 16 settembre, le forze della NATO in Germania Ovest invadono la Germania Est attraverso il checkpoint Helmstedt. I sovietici tengono il corridoio Marienborn ed infliggono pesanti perdite alle truppe NATO. Bombardamenti aerei sovietici condotti da due MiG-25 distruggono un deposito di munizioni della NATO e colpiscono anche una scuola ed un ospedale nei dintorni di Würzburg. Attraverso una trasmissione radio, gli spettatori vengono a sapere che Mosca è stata evacuata, in quanto probabile bersaglio di un imminente attacco nucleare americano. A questo punto, la popolazione delle principali città degli Stati Uniti è allertata per iniziare evacuazioni di massa, in previsione di un imminente giorno del giudizio. Seguono rapporti non confermati secondo i quali armi nucleari sono state utilizzate a Wiesbaden e alla periferia di Francoforte sul Meno. Nel frattempo, nel Golfo Persico ha luogo uno scontro navale fra unità statunitensi e sovietiche. I rapporti radio riferiscono che le navi si sono affondate a vicenda.

Gli spettatori vengono quindi a sapere che l'Armata Rossa ha contrattaccato, entrando in Germania Ovest attraverso il varco di Fulda e sta per raggiungere il Reno. Volendo impedire che le forze sovietiche invadano la Francia (cosa ormai quasi certa) e che il resto dell'Europa occidentale crolli, gli Stati Uniti arrestano l'avanzata sovietica con il lancio di tre bombe nucleari a basso potenziale contro le truppe sovietiche. Intanto l'URSS lancia un attacco nucleare contro il quartier generale NATO a Bruxelles e di risposta, la United States Strategic Air Command inizia a preparare alcuni dei suoi bombardieri B-52, in preparazione per ulteriori attacchi nucleari.

Dopo il primo scambio nucleare in Europa, gli Stati Uniti mettono in atto la loro politica "strike on warning": lancio di un attacco nucleare su vasta scala contro l'Unione Sovietica non appena essi ricevano l'indicazione che l'Unione Sovietica si prepara a lanciare un attacco nucleare.

Le Forze aeree sovietiche distruggono una stazione BMEWS in Inghilterra ed un'altra alla Beale Air Force Base in California. Nel frattempo, a bordo del CE-135 Looking Glass il presidente degli Stati Uniti ordina un attacco completo contro l'Unione Sovietica. Quasi contemporaneamente, un ufficiale dell'Air Force riceve un rapporto che indica un massiccio attacco nucleare russo contro gli Stati Uniti, con "32 obiettivi pronti a partire, con 10 punti d'impatto." Un altro aviere riceve un rapporto che afferma che più di 300 ICBM sovietici sono in entrata.

Significativamente nel film non viene data alcuna indicazione su chi sia stato ad aver lanciato l'attacco nucleare per primo.

La prima schiera di bombe atomiche sovietiche si abbatte sugli Stati Uniti alle 15:38, un'esplosione nucleare ad alta quota su Kansas City genera un impulso elettromagnetico. Trenta secondi più tardi, altri ICBM sovietici iniziano ad impattare su obiettivi militari e contro alcune città, tra cui Kansas City, Sedalia ed Eldorado Springs, sempre in Missouri. Non ci sono informazioni molto specifiche, ma nel film viene suggerito che la maggior parte delle città americane, stazioni militari, industrie e raffinerie siano state in gran parte rase al suolo. Dopo aver permesso questa distruzione, il Presidente degli Stati Uniti, tramite un discorso via radio dichiara che è stato firmato un cessate il fuoco tra Stati Uniti ed Unione Sovietica, che ha subito le stesse conseguenze della sua controparte americana.

La seconda parte del film narra delle vicende, immediatamente successive allo scoppio della guerra, di alcuni dei personaggi sopravvissuti, illustrando così le catastrofiche conseguenze della guerra termonucleare.

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Gli Oakes[modifica | modifica wikitesto]

  • Jason Robards nel ruolo del Dr. Russell Oakes
  • Georgann Johnson nel ruolo di Helen Oakes
  • Kyle Aletter nel ruolo di Marilyn Oakes

I Dahlbergs[modifica | modifica wikitesto]

  • John Cullum nel ruolo di Jim Dahlberg
  • Bibi Besch nel ruolo di Eve Dahlberg
  • Lori Lethin nel ruolo di Denise Dahlberg
  • Doug Scott nel ruolo di Danny Dahlberg
  • Ellen Anthony nel ruolo di Joleen Dahlberg
  • Steve Guttenberg nel ruolo di Stephen Klein

Personale dell'ospedale[modifica | modifica wikitesto]

  • JoBeth Williams nel ruolo dell'infermiera Nancy Bauer
  • Calvin Jung nel ruolo del Dr. Sam Hachiya
  • Lin McCarthy nel ruolo del Dr. Austin
  • Rosanna Huffman nel ruolo del Dr. Wallenberg
  • George Petrie nel ruolo del Dr. Landowska
  • Jonathan Estrin nel ruolo di Julian French

Altri[modifica | modifica wikitesto]

  • John Lithgow nel ruolo di Joe Huxley
  • Amy Madigan nel ruolo di Alison Ransom
  • William Allen Young nel ruolo dell'aviatore Billy McCoy
  • Jeff East nel ruolo di Bruce Gallatin
  • Dennis Lipscomb nel ruolo del reverendo Walker
  • Clayton Day nel ruolo di Dennis Hendry
  • Antonie Becker nel ruolo di Ellen Hendry
  • Stephen Furst nel ruolo di Aldo
  • Arliss Howard nel ruolo di Tom Cooper
  • Stan Wilson nel ruolo di Vinnie Conrad

Effetti speciali[modifica | modifica wikitesto]

  • In alcune sequenze della distruzione di Kansas City è stato usato materiale proveniente dal film Meteor di Ronald Neame.[1]
  • Nella scena in cui il medico protagonista scorge le rovine di Kansas City, si è impiegata una celebre fotografia di Hiroshima, scattata dalle truppe americane dopo il bombardamento.
  • Per l'effetto speciale del fungo atomico sono stati impiegati vernice a olio e inchiostro iniettati verso il basso in un serbatoio di acqua per mezzo di un pistone, filmati ad alta velocità per ottenere l'effetto rallentato, con la telecamera montata al contrario. L'immagine è stata poi invertita nel colore e nel contrasto durante processo di stampa.
  • Il serbatoio di acqua utilizzato per il fungo atomico era lo stesso usato per creare l'effetto speciale della "Nebulosa Mutara" nel film Star Trek II - L'ira di Khan.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

L'idea di realizzare la pellicola è stata di Brandon Stoddard che all'epoca era il presidente della "ABC Motion Picture Division". Egli stesso ha dichiarato che l'ispirazione gli venne dopo aver visto il film Sindrome cinese.[2]

Promozione[modifica | modifica wikitesto]

Nel vecchio continente per un primo sfruttamento cinematografico è stata preparata un'aggressiva campagna pubblicitaria ricca di slogan ad effetto: "Ha scioccato 125 milioni di spettatori", "Mai un film aveva suscitato tanto clamore e paura"...[3]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

  • La pellicola è andata in onda per la prima volta il 20 novembre 1983[4] sul circuito televisivo statunitense della ABC mentre, in Europa, è stata distribuita dalla Titanus.
  • The Day After uscì nelle sale cinematografiche italiane il 10 febbraio 1984.[5]
  • La Rai lo mise in onda in prima serata dopo soli nove mesi, il 16 novembre 1984[6], un anno dopo la sua prima TV in assoluto.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Nel giorno della sua messa in onda sul circuito televisivo nazionale, la domenica 20 novembre del 1983, la catena ABC aprì alcuni "numeri telefonici toll-free" americani per dare precisazioni e fornire consigli in modo da poter calmare gli spettatori. Dopo il film la ABC mise in onda un dibattito in diretta fra lo scienziato Carl Sagan e William F. Buckley, Jr.: Sagan vi discusse il concetto di inverno nucleare, il rapido cambio climatico globale che teoricamente si poteva aspettare dopo una guerra nucleare.

Il film ebbe un marcato impatto psicologico sui cittadini di Kansas City e Lawrence. Uno psicoterapeuta assisteva un gruppo che vedeva il film nella "Shawnee Mission East High School"[7] nei sobborghi della città, ed altri 1.000 parteciparono ad una fiaccolata nella "Penn Valley Park" nel centro di Kansas City. ABC News sapeva che la "veglia di pace" era stata inscenata con l'aiuto di comparse di Hollywood, ma omise il "dettaglio" dalla sua copertura giornalistica dell'evento. Nella città di Lawrence, venne formato un gruppo di discussione battezzato "Let Lawrence Live" dalla facoltà di lingua inglese dell'università e alcune dozzine di persone dalla facoltà di lettere si riunirono nel campus della University of Kansas di fronte al "Campanile Memoriale" della stessa e accesero migliaia di candele nel corso di una veglia di pace.

Dopo la sua apparizione, The Day After si guadagnò sia critiche che elogi. A seconda del punto di vista politico, i critici tendevano a sostenere che il film sensazionalizzasse la guerra nucleare, o rendesse troppo tetri e atroci alcuni aspetti della questione. Comunque, dal punto di vista tecnico, il film venne lodato per il sapiente uso degli effetti speciali e per il ritratto realistico della guerra nucleare e delle devastanti mutilazioni e sofferenze sulle sue vittime. Il film venne candidato a dodici Emmy e ne vinse due.

Circa 100 milioni di cittadini americani assistettero al film nella sua prima messa in onda alla televisione, una audience record per un qualsiasi prodotto delle fiction TV. La Producers Sales Organization acquistò i diritti di distribuzione internazionale per la cifra di 1.500 dollari[senza fonte], e concesse i diritti di visione del film, in modo platealmente gratuito, a molti paesi del mondo, dove si riscontrò un grande successo, principalmente nel "blocco orientale" (specialmente Cina, Corea del Nord e Cuba; questa versione internazionale conteneva sei minuti di metraggio non presenti nella edizione trasmessa in TV). Dal momento che non vi fu nessun guadagno per inserti pubblicitari in questi mercati, la Producers Sales Organization perse una cifra di denaro imprecisata, probabilmente enorme.[si intuisce più di 1500 dollari...] Anni dopo questa versione internazionale venne distribuita in videocassetta dalla MGM.

Critica[modifica | modifica wikitesto]

La critica lo considerò un B-movie a tutti gli effetti. Paolo Mereghetti sintetizza:

«Tipico film catastrofico, che fa propri tutti gli stereotipi del genere. Ha avuto un sensazionale impatto orrorifico sul pubblico, e tale risvolto sociale conta molto di più delle sue qualità artistiche, decisamente scarse.[8]»

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • 1984Premio Emmy
    • Premio speciale Emmy Award per l'edizione del sonoro fuori dal comune per una serie televisiva limitata o ad edizione speciale
    • Premio Emmy Award per gli effetti visivi speciali fuori dal comune

Influenza culturale[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1986 l'Unione Sovietica produsse un proprio film sull'apocalisse nucleare: Quell'ultimo giorno - Lettere di un uomo morto, diretto da Konstantin Lopušanskij.[9] Nel film sovietico uno scienziato premio Nobel rifugiatosi nel sotterraneo antiatomico di un museo scrive al figlio disperso, mentre all'esterno razzie di sopravvissuti morenti, piogge acide e un opprimente controllo poliziesco mostrano l'orrore della devastazione atomica. Fu considerato decisamente più poetico e realistico di The Day After - Il giorno dopo per la sua sconvolgente analisi della società post-atomica, ma molto meno spettacolare data la quasi completa assenza di effetti speciali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Walter Metz, Engaging Film Criticism: Film History and Contemporary American Cinema, Peter Lang, 2004, p. 190, ISBN 9780820474038.
  2. ^ (EN) How a nuclear holocaust was staged for tv, su nytimes.com. URL consultato l'8 agosto 2016.
  3. ^ Cinema - Prime visioni a Torino, in Stampa Sera, n. 46, 1983, p. 148.
  4. ^ (EN) Television, in New York Magazine, n. 26, 1984, p. 70.
  5. ^ Cinema - Prime visioni a Roma, in L'Unità, n. 33, 1984, p. 15.
  6. ^ Film Dossier di Piero Angela - "The Day After - Il giorno dopo" questa sera in tv alle 20. 30 su Rai 1, in La Stampa, n. 272, 1984, p. 29.
  7. ^ (EN) Shawnee Mission East High School, su smsd.org. URL consultato il 13 luglio 2006 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2006).
  8. ^ Il Mereghetti. Dizionario dei film 2004, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2003, p. 622.
  9. ^ (EN) Gary Westfahl, The Greenwood Encyclopedia of Science Fiction and Fantasy: Themes, Works, and Wonders, Volume 2, Greenwood Publishing Group, 2005, p. 563, ISBN 9780313329524.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cheers, Michael, Search for TV Stars Not Yielding Right Types, Kansas City Times, July 19, 1982
  • Twardy, Chuck, Moviemakers Cast About for Local Crowds, Lawrence Journal-World, August 16, 1982
  • Twardy, Chuck, Fake Farmstead Goes Up in Flames for Film, Lawrence Journal-World, August 17, 1982
  • Laird, Linda, The Days Before 'The Day After', Midway---The Sunday Magazine Section of the Topeka Capital-Journal, August 22, 1982
  • Twardy, Chuck, Shooting on Schedule 'Day After' Movie, Lawrence Journal-World, August 24, 1982
  • Lazzarino, Evie, Homemade Specialties of 'Proud Chef' Make Life on Location Easier to Handle, Lawrence Journal-World, August 29, 1982
  • Lazzarino, Evie, From Production Crew to Extras, A Day in the Life of 'Day After', Lawrence Journal-World, August 29, 1982
  • Rosenberg, Howard, 'Humanizing' Nuclear Devastation in Kansas, Los Angeles Times, September 1, 1982
  • Schreiner, Bruce, 'The Day After' Filming Continues at KU, Lawrence Journal-World, September 2, 1982
  • Appelbaum, Sharon, Lawrence Folks Are Dying for a Part in TV's Armageddon, Kansas City Star, September 3, 1982
  • Hitchcock, Doug, Movie Makeup Manufactures Medical Mess, Lawrence Journal-World, September 5, 1982
  • Movie-making Stuntman Returns to KU, Lawrence Journal-World, September 5, 1982
  • Twardy, Chuck, Nicholas Meyer Tackles Biggest Fantasy, Lawrence Journal-World, September 5, 1982
  • Twardy, Chuck, How to Spend $1 Million in Lawrence, Lawrence Journal-World, September 5, 1982
  • Twardy, Chuck, Students Assume War-Torn Look as Film Shooting Winds Down, Lawrence Journal-World, September 8, 1982
  • K-10 Route Altered by Movie Project, Lawrence Journal-World, September 8, 1982
  • Goodman, Howard, KC 'Holocaust' a Mix of Horror and Hollywood, Kansas City Times, September 11, 1982
  • Jordan, Gerald B., Local Filming of Nuclear Disaster Almost Fizzles, Kansas City Star, September 13, 1982
  • Kindall, James, Apocalypse Now, Star: The Weekly Magazine, October 17, 1982
  • Leach, Phyllis, Hollywood Goes Midwest!, 1983 Jayhawker, University of Kansas Yearbook
  • Loverock, Patricia, ABC Films Nuclear Holocaust in Kansas, On Location (magazine), November 1983
  • Meyer, Nicholas, The Day After: Bringing the Unwatchable to TV, TV Guide, November 19, 1983
  • Torriero, E.A., The Day Before The Day After, Kansas City Times, November 20, 1983
  • London, Michael, Nuclear Disasters Proliferate on Film, Kansas City Times, November 20, 1983
  • Associated Press, ABC Allegedly Cut Deals to Sell Movie Ads, Kansas City Times, November 20, 1983
  • Petterson, John, Kansas Advertising Plan Gets No Ahs from Network, Kansas City Times, November 20, 1983
  • Hoenk, Mary, Day After: Are Young Viewers Ready?, Lawrence Journal-World, November 20, 1983
  • Helliker, Kevin, 'Day After' Yields a Grim Evening, Lawrence Journal-World, November 21, 1983
  • Throwbridge, Caroline, Film's Fallout: A Solemn Plea for Peace, Lawrence Journal-World, November 21, 1983
  • Twardy, Chuck, 'Day After' Scores High in TV Ratings, Lawrence Journal-World, November 21, 1983
  • Kraft, Scott, Film Becomes Focal Point Across Nation, Lawrence Journal-World, November 21, 1983
  • Horst, David, Civil Defense Chief Sees Flaws, Some Truth in Movie, Lawrence Journal-World, November 21, 1983
  • Pupils' Reponses to Film Vary, Lawrence Journal-World, November 21, 1983
  • Eisenberg, Adam, Waging a Four-Minute War, Cinefex (magazine), January 1984
  • Greenberger, Robert, Nicholas Meyer: Witness to the End of the World, Starlog (magazine), January 1984
  • Lipps, Ramelle, The Day After, 1984 Jayhwaker, University of Kansas Yearbook
  • Garrity, John, Kansas City After The Day After, Travel-Holiday (magazine), June 1984
  • Perrine, Toni A., Beyond Apocalypse: Recent Representations of Nuclear War and its Aftermath in United States Narrative Film, articolo, 1991

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]