The Cry: recensione della serie TIMVISION - Cinematographe.it

The Cry: recensione della serie TIMVISION

La recensione di The Cry, miniserie della BBC che arriverà in Italia grazie a TIMVISION il 24 settembre, tra drammi e storie di vendetta.

Sarà disponibile dal 24 settembre su TIMVISION The Cry, la miniserie di 4 episodi che l’anno scorso ha debuttato con successo sul canale BBC One. Jacquelin Perske ha adattato per il piccolo schermo l’omonimo libro di Helen Fitzgerald, che trova in Jenna Coleman una talentuosa attrice protagonista.

The Cry narra la storia di una giovane coppia residente in Scozia, Joanna e Alistair. I due sono diventati da pochi mesi genitori del piccolo Noah, un neonato a cui è soprattutto la madre a badare: la donna infatti ha praticamente smesso di avere una vita propria, quasi “obbligata” ad accudire il bambino mentre il padre è assorbito dalla sua carriera. Come se non bastasse, Alistair ha deciso di recarsi nella sua terra natale, l’Australia, per tentare di riprendersi Chloe, la figlia adolescente che l’ex moglie Alexandra gli ha portato via quattro anni prima. La coppia affronta dunque il lungo viaggio, reso ancora più stressante dai continui pianti di Noah. Atterrati in Australia, mentre si dirigono verso la casa della madre di Alistair, i due decidono di fermarsi a un supermercato per fare alcune compere, lasciando per pochi minuti il loro bambino addormentato in auto. Ed è qui che succede la tragedia: Noah scompare nel nulla, lasciando i genitori nello sconforto e dando il via a un’affannosa ricerca piena di colpi di scena e costantemente sotto l’attenzione dei media.

The Cry: l’eccellente interpretazione di Jenna Coleman ed Ewen Leslie

The Cry, Cinematographe.it

Glendyn Ivin dirige tutti e quattro gli episodi di The Cry, ennesimo colpo ben assestato della BBC One. Questa mini serie, infatti, si dimostra un prodotto televisivo di qualità e spessore, dove i sensibili argomenti toccati vengono esposti con una grande capacità registica, di scrittura e attoriale.

Non si può infatti parlare di The Cry senza nominare innanzitutto la bravura dei suoi interpreti: su tutti, un’eccezionale Jenna Coleman, attrice che ha già conquistato il plauso di critica e pubblico nei panni della regina Vittoria nella serie tv Victoria. La Coleman mostra una mirabile profondità nel dar vita a Joanna, personaggio distrutto prima come persona e poi, definitivamente, come madre: il suo dolore, anche quando è urlato, è portato sullo schermo senza sbavature o esagerazioni, come se partisse da dentro e scorresse verso l’esterno con il naturale vigore di chi, quella sofferenza, la sta provando davvero. Ma Joanna non è solo colei che si dispera per la perdita del figlio: in sé ha forza e determinazione, un desiderio di riemergere che traspare dalle mille sfumature del suo volto.

Degno co-protagonista è Ewen Leslie, attore che dà vita al personaggio di Alistair, padre affettuoso e ambizioso sul lavoro, compagno passionale ma non sempre premuroso: non era semplice dare un corpo a questa continua altalena di situazioni ed emozioni, ma l’interprete australiano si rivela all’altezza del suo ruolo, regalando agli spettatori una performance degna di lode.

The Cry: temi importanti narrati da una solida scrittura

The Cry, Cinematographe.it

The Cry convince anche per la solida scrittura che regge temi delicati e sensibili, come la sofferenza che provoca la perdita di un figlio o la depressione post-partum di cui soffre Joanna, che emerge nella sua drammaticità soprattutto per un elemento che caratterizza la donna: la solitudine in cui è immersa, la quasi “indifferenza” nei confronti del suo difficile ruolo di madre che le riservano il compagno e gli amici. La sceneggiatura dosa bene dialoghi e silenzi, lasciando che siano maggiormente le scelte dei personaggi, più che le loro frasi, a parlare, a dare quindi spazio a uno degli argomenti di cui, nella realtà quotidiana, si sa ancora troppo poco. Ma Joanna, come detto, è anche una donna forte, e lo scopre dopo aver vissuto dolori e debolezze, riuscendo alla fine a sostenere l’unica persona che conta davvero: sé stessa.

Altro pregio della scrittura è quello di essere riuscita a tenere insieme le fila di un racconto che sembra prendere molteplici direzioni: la serie avanza infatti tramite flashback, molto numerosi e, all’inizio, capaci di confondere le idee. Ma la materia è ben domata: ogni cosa torna al suo posto al momento giusto, momento molto atteso grazie a dei climax di tensione che, alla fine delle prime tre puntate, culminano in sequenze che sono veri e propri colpi di scena. In questo modo, The Cry evolve e cambia sfumatura a ogni episodio, toccando i colori del dramma familiare, della revenge story e del poliziesco.

Una labilità di confini che trova conferma anche nell’elasticità dei ruoli: come in molte altre opere, la serie diretta da Ivin esclude la possibilità di poter affermare con certezza chi sia la vittima e chi il carnefice, in una dualità che molto spesso finisce con l’essere interscambiabile.

La serie The Cry è disponibile su TIMVISION dal 24 settembre: una piccola gemma televisiva che non deluderà gli spettatori.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

4

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