The Crown: la recensione della serie TV

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The Crown di Peter Morgan

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Sandringham, 1951. Re Giorgio VI e suo genero, Filippo di Edimburgo, sono ad una battuta di caccia: da una parte il Re, malato e impotente, e dall’altra un Filippo intraprendente, che non può più sottrarsi al ruolo di principe consorte. Spetta proprio a Re Giorgio chiarire a Filippo quale sia il suo compito: «Lei è il lavoro. Lei è l’essenza del tuo dovere. Amarla, proteggerla».

È bene sottolineare come queste parole siano il riflesso dell’aspra verità alla cui origine vi sono tutte le dinamiche, le trame nonché tematiche della serie. Infatti, il dovere di ogni personaggio appartenente alla famiglia reale britannica si riassume in questo: la Corona deve vincere, sempre.

The Crown è una serie di genere storico drammatico, creata da Peter Morgan e prodotta da Netflix. Tra scandali, politica e rigidi protocolli, accompagna la Regina Elisabetta II nella sua tortuosa ascesa alla monarca risoluta e devota che ha dato il nome alla seconda era Elisabettiana.

La narrazione si apre nel 1947, il giorno del matrimonio di Elisabetta e Filippo. Un esordio che mette in evidenza sin da subito il vero protagonista della storia, che rimarrà tale per tutte le stagioni, o almeno, così dovrebbe. Infatti, sebbene il racconto si configuri come modello narrativo corale, con innumerevoli personaggi che danno voce a diverse storie, all’interno del coro, una voce sovrasta le altre: quella della Corona. Sarà solo quando Elisabetta Mountbatten verrà sostituita da Elisabetta la Regina che gli autori esploreranno davvero la vita privata, i sentimenti, il carattere che questa giovanissima donna è costretta a plasmare, rinunciando così all’identità personale, per compiere il suo dovere.

La narrazione lenta e acuta, la fotografia accattivante, la magnificenza dei costumi, la performance di un cast che colpisce attraverso parole, sguardi e gesti studiati nei minimi dettagli sono la formula che rende questa serie un masterpiece. Un capolavoro che purtroppo perde un po' del suo splendore nella quinta stagione, dove la Corona viene oscurata dagli scandali provocati dalla scoppiettante coppia dei principi del Galles. Il racconto di eventi mediatici già conosciuti, una scrittura moralistica e la costruzione di personaggi opachi, rendono questa stagione più piatta rispetto alle precedenti. L’auspicio è che la prossima stagione faccia dimenticare questo incidente di percorso per consentire allo spettatore di immergersi nuovamente nella magia di The Crown.

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