Una sorta di western danese/europeo, crudo, potente e violento, ambientato nell’inospitale Jutland danese di metà 1700. Un capitano dell’esercito e reduce di guerra - interpretato da uno strepitoso Mads Mikkelsen - cerca di bonificare un appezzamento di terra della brughiera. Si troverà a dover combattere – solo contro tutti – una battaglia infinita scatenata dal “nobile” e folle De Schinkel. Suo vicino di casa…
‘La terra promessa’ è un duro, violento, livido western danese. E Mads Mikkelsen sembra Clint Eastwood
Una frontiera da "conquistare", mandando al sacrificio gli ultimi. Re e nobili sfruttatori e assassini. Tutti, diversamente, bastardi (titolo originale). Tutti votati alla propria follia. Trama, cast e recensione di una meraviglia...
La terra promessa: il protagonista Mads Mikkelsen
Il trailer di 'La terra promessa', il nuovo film con Mads Mikkelsen | Video
Arriva in sala La terra promessa di Nikolaj Arcel, prodotto dalla Zentropa di Lars von Trier e presentato in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2023. È il film da non perdere sul grande schermo questo weekend!
BASTARDEN: IL SIGNIFICATO DEL TITOLO ORIGINALE
Il titolo italiano del film di Nikolaj Arcel è La terra promessa, traduzione letterale dell’internazionale The Promised Land. Un titolo dagli echi biblici (tra le poche figure salvifiche c’è un sacerdote), in netto contrasto con la realtà inospitale e sterile della brughiera dello Jutland.
Il titolo originale danese è invece Bastarden, ovvero bastardi. Fa riferimento ai figli “illegittimi” avuti dai nobili dell’epoca con le proprie serve. Anche il protagonista è forse tale? I veri bastarden, però, sembrano piuttosto i nobili al potere e in particolare il vizioso libertino e omicida De Schinkel…
LA TERRA PROMESSA: TRAMA E CAST
Nella Danimarca del XVIII secolo, per accrescere le proprie ricchezze, i sovrani mandarono i coloni a bonificare la vasta brughiera dello Jutland. Terreno ostile, arido. E infestato di predoni e briganti…
Copenhagen, 1755. Il reduce di guerra, capitano Ludvig Kahlen (Mads Mikkelsen), dopo 25 anni nell’esercito, chiede al cancelliere Paulli (Søren Malling) il permesso di coltivare un terreno nello Jutland. Se riuscirà a rendere produttive le terre, in nome del Re e coltivando patate, riceverà un titolo nobiliare. Kahlen troverà però un terreno ancora più inospitale del previsto e l’ostilità aperta e violenta del vicino latifondista Frederik De Schinkel (Simmon Bennebjerg).
Ad aiutarlo ci sono solo un giovane sacerdote protestante (Gustav Lindh), una coppia di servitori fuggiti alle angherie di De Schinkel (Morten Hee Andersen, Amanda Collin) e una bambina gitana (Melina Hagberg)…
LA TERRA PROMESSA, RECENSIONE: UN WESTERN EFFERATO E CUPO. LIVIDO COME LA TERRA AL CENTRO DELLA SCENA
Fango, freddo, sporcizie, terra dura, apparentemente incoltivabile. E ancora, lupi, briganti, barbarie… La “terra promessa” - evocata dal biblico titolo internazionale - sembra una chimera impossibile. Il capitano Kahlen-Mikkelsen, però, si batterà all’inverosimile e con ogni forza per raggiungerla. Ricorda, almeno in parte, Bill Munny dell’eastwoodiano Gli spietati. Uomo non più giovane, solo contro tutti, circondato da uomini-bestie violenti e senza alcun ideale.
Il personaggio del nobile De Schinkel è – come nei fumetti – la nemesi estrema del capitano. Libertino, vizioso, pazzo e omicida. Nessun principio etico o morale: «Dio è caos, la vita è caos…». «No», replica pronto Kahlen. «La guerra è caos, ma in guerra vince chi riesce a controllare il caos!».
Nikolaj Arcel (suo il bellissimo Royal Affair) alterna – come in un western - campi lunghi e piani americani, campi e controcampi fra i duellanti. Personaggi armati di pistole, spade e coltelli. A piedi o a cavallo. Il volto del capitano sporco di terra segnato dalla fatica e quello di De Schinkel incipriato e imbellettato. Gli occhi onesti dell’uno, gravidi di follia quelli dell’altro. Fotografia magnifica di Rasmus Videbæk.
LA TERRA PROMESSA: LA SEQUENZA PIÙ EMBLEMATICA
Il capitano Kahlen, trovandosi di fronte all’ostilità e la pavidità di tutti, chiederà a un gruppo di zingari di aiutarlo a lavorare le terre. Il capo dei nomadi pone come condizione che l’uomo gli doni la medaglia al valore che ha ricevuto sul campo di battaglia. Dopo un’esitazione iniziale, Kahlen gliela dona.
È una scena emblematica che – in poche inquadrature e brevissimo tempo – dice molto del personaggio protagonista al centro della scena. La medaglia vale meno del valore militare della persona stessa. Kahlen è un uomo non senza difetti (crescerà con il tempo e l’esperienza), ma di solidi principi ed estremo pragmatismo. Anche il titolo nobiliare che gli viene promesso è ambìto da Kahlen, perché sa che nella Danimarca del tempo può consentire privilegio e rispetto. Intuiamo invece che De Schinkel ha acquistato il proprio titolo nobiliare. È ossessionato da quel «De» che dimenticano tutti. La forma di un titolo è per lui più importante del senso etico che quel titolo dovrebbe rappresentare. Il vero prevarrà sul falso?
SE VI PIACE LA TERRA PROMESSA, ecco quali altri film guardare
Vi consigliamo di recuperare alcuni capolavori del genere western come Gli spietati (1992) di e con Clint Eastwood (in streaming su Sky Cinema e NOW), Mezzogiorno di fuoco (1952) di Fred Zinnemann (disponibile all’acquisto e al noleggio su Apple Tv). Impiccalo più in alto (1968) di Ted Post (su Prime Video) e Il texano dagli occhi di ghiaccio (1976) di e con Clint Eastwood (su Sky Cinema e NOW).
Da vedere anche The Salvation (2014) di Kristian Levring con Mads Mikkelsen (su Prime Video) e il recente action thriller Riders of Justice (2020) sempre con Mikkelsen e scritto dallo stesso sceneggiatore de La terra promessa, Anders Thomas Jensen (disponibile al noleggio e all’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv e Rakuten Tv).