Arrenditi Dorothy

Sara Swerdlow è una trentenne dalle relazioni sentimentali piuttosto vivaci che non manca di raccontare nei dettagli al proprio diario nonché alla propria madre, Natalie, che vuole sapere tutto di lei. Tra le due sussiste un forte legame che ha alla base la lettura de "Il Mago di Oz". In vacanza al mare con l'amico gay Adam (e l'attuale compagno di lui) e una coppia con un neonato, Sara muore in un incidente stradale. Sua madre, sconvolta, raggiunge subito il gruppo e si installa nella casa in cui essi avevano appena iniziato ad abitare. La donna sa molto su di loro ma, forse, non tutto su sua figlia.
Diane Keaton, qui anche coproduttrice, fa la parte del leone in un tv-movie che consente però ai comprimari di emergere. Il personaggio può sembrare analogo a quello di Daphne che l'attrice avrebbe interpretato in seguito in Perché te lo dice mamma. In parte lo è, soprattutto nella fase in cui Natalie impone la propria presenza (quasi fosse la loro madre) agli amici della defunta Sara. Acquisisce però progressivamente una dimensione drammatica (debitrice al romanzo omonimo di Meg Wolitzer del 1998) grazie alla scoperta di una relazione con lei che la figlia viveva come una gabbia e che la madre, nella sua irruente pervasività, non si era mai consentita di percepire. Natalie non vuole sentire i segni dell'età ed è infatti ancora molto attiva sessualmente nonché disposta a voler dire la propria su tutto, anche su Woody Allen (e qui il gioco si fa scoperto).
La Keaton si muove così costantemente in bilico tra la svampitezza colta che ha regalato a tanti personaggi e la graduale scoperta della dimensione ignota dell'esistere altrui.
Dietro la macchina da presa sta uno dei registi di Sex and the City forse non proprio a suo agio con questa materia. Ma ci pensa Diane a mettere tutto a posto. 