La nostra classifica dei 10 migliori film dello Studio Ghibli

Dal 1° febbraio Netflix aggiunge alla sua libreria i capolavori d’animazione firmati da Hayao Miyazaki e Isao Takahata. Qui la top 10 di Wired
La nostra classifica dei 10 migliori film dello Studio Ghibli
2. Principessa Mononoke (1997)

Parabola sullo **scontro tra natura e uomini **ambientata nel Giappone del XV secolo, quando l’estrazione del ferro per costruire gli archibugi spinge gli umani a depredare le montagne. Una ragazza-lupo cresciuta dalle creature della foresta e un principe infettato dalla maledizione di un dio-cinghiale – impazzito dal dolore inferto da una colpo d’arma da fuoco e diventato letale – appartengono ai due schieramenti. Nel corso di una guerra tra le divinità animali e gli umani, che degenera in follia e cieca violenza, saranno proprio la ragazza-lupo e il principe a riportare le parti a una convivenza serena. Principessa Mononoke è il film che batté Titanic in Giappone e a cui il disneyano Oceania deve parecchio.

3. Il mio vicino Totoro (1988)

Mei e Satsuki sono due bimbe che attraversano il brutto momento della malattia della mamma, ricoverata in ospedale. Durante il soggiorno in campagna, dove si sono trasferite per avvicinarsi al luogo di cura, si imbattono in una placida e buffa creatura dall’aspetto di un procione gigante, Totoro, lo spirito guardiano del bosco: è l’inizio di una fantastica avventura che insegna alle protagoniste il rispetto della natura e che permette loro di incrociare animali fantastici come il bizzarro Gattobus, i timidi Nerini del buio e i Totorini in miniatura che seguono costantemente la versione più grande. Pervaso di animismo e in grado come pochissimi altri film di mostrare il mondo attraverso gli occhi dei più piccoli, immerso in un’atmosfera fiabesca che filtra il dolore di cui sono vittime le bambine, Il mio vicino Totoro ti cambia la vita.

4. Nausicaä della Valle del vento (1984)

Il più bel film ambientalista della Storia del cinema. E potremmo chiuderla qui. Eppure di Nausicaä ci sarebbe tantissimo da dire. Sviluppato dal manga omonimo di Miyazaki, a sua volta per molti versi debitore di The Incredible Tide da cui lo stesso Miyazaki trasse Conan Ragazzo del futuro, narra di un mondo distrutto dalla guerra, irrimediabilmente inquinato e pressoché privo di tecnologia. I sopravvissuti cercano di non soccombere ai miasmi della giungla tossica che avvolgono il pianeta. Mentre il regno della regina Kushana studia un modo per distruggere la foresta e i Mostri Tarlo che la popolano, la principessa Nausicaä cerca di comprendere le ragioni della natura, scoprendo che le piante stanno salvando il mondo dagli sfregi umani filtrandone le componenti tossiche. Se escludiamo una scena, dalla crudeltà aberrante, non proprio sostenibile per tutti, è un altro di quei titoli di cui non si può fare senza.

5. *Porco Rosso (*1992)

Asso dell’aviazione, un pilota militare italiano resta sfigurato e si ritrova con un volto da maiale. Fuggito per la vergogna, si guadagna da vivere contrastando i pirati dell’aria e cercando di evitare contatti con gli esponenti del fascismo (argomento che Miyazaki riesce a toccare senza calare la narrazione in toni troppo cupi). Scatenata pellicola d’azione, che attinge alla sfegatata passione del regista per l’aviazione, che si riversa in sequenze di scontri aerei spettacolari e inimitabili e in una cura per i dettagli nella ricostruzione dei velivoli da lasciare sbalorditi.

6. Il castello errante di Howl (2004)

Una specie di La Bella e la Bestia steampunk ambientata nella Mitteleuropa dei primi del Novecento. La** **protagonista è Sophie, ventenne troppo saggia per la sua età che cade vittima di una maledizione. Trasformata in una vecchietta acciaccata, si ritrova impiegata proprio del giovane e attraente mago per cui ha un debole, Howl, il quale si sposta continuamente su un castello semovente per sfuggire alle richieste del re di assicurargli la vittoria in guerra. Apparentemente spensierato e irresponsabile, Howl cerca in realtà di contrastare il conflitto in tutti i modi trasformandosi in un rapace e perdendo gradualmente la propria umanità. Parabola sulla forza dell’amore e del perdono, vanta una delle ambientazioni più suggestive dei film Ghibli (l’ispirazione è l’Alsazia degli Anni Dieci).

7.Si alza il vento (2013)

Uno dei più titoli più romantici di Miyazaki, un’altra opera ispirata dalla passione del regista per gli aerei, nonché il coronamento di una carriera (ai tempi il maestro annunciò che l’uscita di Si alza il vento avrebbe coinciso con il suo ritiro, poi revocato). La storia si ispira – di fatto è un biopic – a quella vera di Jiro Horikoshi, giovane che sognava di pilotare aerei ma che finisce per diventarne un progettista. Nella sua vita contano solo l’amore per le macchine volanti e quello per Nahoko, giovane donna malata di tubercolosi con cui vuole condividere la propria vita. Jiro è destinato a diventare una figura importantissima durante la Seconda guerra mondiale grazie al suo talento nella progettazione di caccia, sebbene successivamente si pentirà di aver costruito armi belliche. Magico e nostalgico, questo film è un inno alla fantasia, alla creatività e alla forza dei sogni.

8.Ponyo sulla scogliera (2008)

Ponyo è una pesciolina che si imbatte in un bimbo, Sosuke, e decide di voler diventare umana come lui. Per farlo usa tutta la magia che possiede, creando uno squilibrio tra terra e mare che provoca una grande ondata e scatena le ire del padre di lei, deciso a riportare la figlia – che adesso ha l’aspetto di una bambina – con sé e dalle sue sorelle. Il destino di Ponyo e quello del paesino inondato dipendono da Sosuke, che con il suo amore può far diventare la pesciolina una bimba vera e riportare l’equilibrio tra gli elementi. Tenerissima storia ispirata a un racconto illustrato da Yuriko Yamawaki, nonostante sia un film d’animazione relativamente recente vanta un lavoro artigianale accuratissimo (per esempio, tutte le meduse sono disegnate una a una a mano). Assieme a Totoro annovera una colonna sonora memorabile scritta da Joe Isaishi (compositore veterano di Miyazaki e di Takeshi Kitano), che probabilmente state già cantando da quando avete letto il titolo del film.

9. Kiki - Consegne a domicilio (1989)

Il film più visto in Giappone nel 1989 – e che rappresentò per lo Studio la consacrazione tra le case di produzione più importanti della nazione – Kiki è il romanzo di formazione di una giovane streghetta, la tredicenne eponima, che lascia il paese natio per affrontare il tirocinio magico. Dalle iniziali difficoltà ad ambientarsi in città fino alla scoperta delle prime vere amicizie – con l’esuberante panettiera Osono, l’entusiasta Tombo e la saggia artista Ursula – Kiki trova il suo percorso riuscendo a superare il momento delicato che coincide con la paurosa fase della crescita in cui accetta di entrare nel mondo degli adulti. Coming of age d’ispirazione con una delle prime immancabili giovani protagoniste femminili di Miyazaki e con una delle mascotte (gli animaletti che spesso fanno compagnia alle protagoniste dei cartoni giapponesi) più amate (specialmente dal merchandising).

10. Una tomba per le lucciole (1988)

Mentre Miyazaki dirigeva Il mio vicino Totoro, Takahata realizzava, in contemporanea, questo capolavoro che strappa il cuore e descrive la guerra vissuta attraverso Seita e Setzuko, due fratelli giapponesi rimasti orfani alla fine della Seconda guerra mondiale. La fuga dai bombardamenti americani, la scoperta della morte della madre, il rifugio presso una zia che inizialmente li accoglie affettuosamente ma poi li nutre solo con qualche tazza di brodo sono l’inizio di un calvario disumano ammorbidito dagli sforzi del fratello maggiore per proteggere la sorellina dalla realtà. Il finale, con Setzuko che spira delirando per la fame e Seita che si lascia morire per la disperazione, è pressoché intollerabile da guardare, ma non potete esimervi dal vedere questo film che instilla il necessario orrore nei confronti di qualsiasi conflitto.