Scena sul conflitto: Storia di un litigio

80295

Un divorzio difficile, un grande amore iniziato in giovane età che progressivamente entra in crisi. L’avvio di una causa legale che diventa progressivamente sempre più violenta e costosa, l’impatto sulle vite dei due coniugi e del loro bambino. Storia, purtroppo, di molti.

In questa scena tratta dal film ” Storia di un matrimonio“, assistiamo al tentativo di Nicole e Charlie di arrivare ad un accordo senza l’intervento dei legali, un ultimo tentativo di negoziazione che sopraggiunge però quando forse è ormai è troppo tardi.

Quante volte nelle nostre vite ci siamo trovati coinvolti in relazioni difficili, dove ogni tentativo di comunicazione sembrava inutile per la chiusura da parte di uno o entrambi gli interlocutori, accecati dai loro giudizi e dal rancore verso l’altro?

Proviamo a leggere questo dialogo tra Nicole e Charlie attraverso due modelli, quello della comunicazione non violenta di Marshall Rosenberg e quello della strategia di penetrazione di William Ury.

“Non so come cominciare” dice lui, allora inizia Nicole con una domanda “capisci perché voglio rimanere a Los Angeles?”, il no che riceve come risposta mette in evidenza la difficoltà che entrambi provano nel sospendere la loro naturale reazione restando focalizzati sull’obiettivo da raggiungere e nel mettersi nei panni dell’altro. Ury nella sua strategia propone infatti: vai al bancone, sospendi la tua reazione; fai un passo dalla loro parte, mettiti nei panni dell’altro; ristruttura la tua posizione, cambia gioco; costruisci un ponte d’oro dalla posizione dell’altro ad una soluzione di reciproca soddisfazione; usa il potere per istruire, dimostra che non si può vincere da soli.

Dopo alcuni scambi verbali sempre più accesi lei tenta di spiegargli come ormai la sua felicità, la sua vita ed il suo lavoro siano a Los Angeles e non più a New York ed inizia un susseguirsi di “pensavo”, “credevo”,“avevo capito” che testimoniano quanto anche in passato non ci sia mai stata una vera comunicazione.  Rosemberg direbbe probabilmente che oggi come allora non è stato attuato il processo della comunicazione non violenta: “osserviamo cosa sta veramente accadendo in una certa situazione […] Il trucco sta nell’essere in grado di articolare questa osservazione senza introdurvi alcun giudizio né alcuna valutazione […] In seguito, affermiamo in che modo ci sentiamo quando osserviamo questa azione […] Diciamo quali nostri bisogni sono collegati ai sentimenti che abbiamo identificato […] Formuliamo una richiesta specifica relativa a ciò che vogliamo dall’altra persona che potrebbe rendere migliora la nostra vita” (Rosemberg, 2003).

Questo per prevenire ciò che invece accade nel filmato, dove Nicole e Charlie scadono in reciproche accuse e recriminazioni, con urla e insulti fino a pronunciare parole che cadono tra loro come pietre.

Quanto sarebbe stato differente e maggiormente produttivo questo loro incontro se fossero riusciti ad utilizzare una comunicazione non violenta o a negoziare secondo la strategia proposta da Ury?

 

Condividi

Acquista il film

Storia di un matrimonio” (Marriage Story) è un film del 2019 scritto e diretto da Noah Baumbach, interpretato da Scarlett Johansson e Adam Driver. Disponibile su Netflix

Acquista il libro

In Famiglia… qua?pn=6035le Comunicazione?“, Marshall Rosenberg . Acquistalo su Il Giardino dei Libri

2 commenti

  • biancab 3 anni fa

    Il terribile gioco delle colpe che quasi tutte le coppie mettono in atto nel momento in cui cercano di reagire alla frustrazione per tutte le volte che hanno ingoiato amaro. È il modo più violento crudele e inutile di risolvere il conflitto. L’ho visto accadere tutta la vita a casa mia, ogni giorno per tutta la loro vita insieme i miei genitori si sono accusati di tutto, senza pietà…
    una grande lezione che mi ha spinta a cercare di capire per non ripetere l’errore, eppure questa scena ancora oggi mi fa rabbrividire

    Rispondi
  • Francesca Ragusa 3 anni fa

    Spesso accade che nella coppia ci sia una che subisce, che annulla i suoi desideri per il bene dell’altra parte. Ma nel momento in cui non è più disposta a farlo salta l’equilibrio, naturalmente solo apparente, che c’è. E’ quello che succede a questa coppia dove la moglie non è più disposta a sacrificarsi e naturalmente il marito che fino a questo momento aveva pensato solo a se stesso e a quello che andava bene a lui senza preoccuparsi minimamente dell’altra parte non riesce ad accettare questa sorta di rivalsa e di riscatto da parte di lei. Purtroppo non ci si ascolta e non si prova a mettersi uno nei panni dell’altro, facendosi anche un poco di sana autocritica….

    Rispondi

Aggiungi il tuo commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ho preso visione dell'Informativa Privacy ed acconsento al trattamento dei dati personali sulla base di quanto disposto dal Regolamento UE 2016/679