Soderbergh, Steven nell'Enciclopedia Treccani - Treccani - Treccani

Soderbergh, Steven

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Soderbergh, Steven. – Regista statunitense (n. Atlanta 1963). Ha esordito sul grande schermo con Sex, lies and videotape (1989), commedia complessa sui temi del sesso e del voyeurismo che diventano pretesto per una raffinata metafora sull'essenza stessa del cinema, con la quale ha vinto la Palma d’oro a Cannes. A questo folgorante esordio hanno fatto seguito una serie di film di scarso rilievo (King of Hill, Piccolo grande Aaron, 1993; The Underneath, Torbide ossessioni, 1995; Schizopolis, 1997) fino ai grandi successi di Out of sight (1998), Erin Brockovich (Erin Brockovich - Forte come la verità, 2000), interpretato da J. Roberts, e Traffic ( 2000), film costruito sull'intreccio corale di diverse storie, con il quale ha vinto l'Oscar per la miglior regia. In seguito ha alternato a commedie più leggere, come Ocean’s eleven (Ocean’s eleven - Fate il vostro gioco, 2001) e i sequel Ocean’s twelve (2004) e Ocean’s thirteen (2007), film di maggiore impegno (The good German, Intrigo a Berlino, 2006). Nel 2008 ha girato il film, in due parti, dedicato alla vita di E. Che Guevara Che: part one (Che. L'argentino) e Che: part two (Che. Guerriglia). Tra le pellicole più recenti: The informant! (2009); nel 2011, Contagion Haywire (Knockout - Resa dei conti, 2012); Magic Mike (2012); Side effects (2013); Behind the Candelabra (2013); Logan Lucky (2017); Unsane (2018); The Laundromat (2019); Let Them All Talk (2020); No Sudden Move (2021); Magic Mike's Last Dance (2023).

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