Don't say gay. In Usa la censura si accanisce sui libri con tematiche lgbtq (come in Russia)
di Adalgisa Marrocco“La censura è molto americana”, diceva Kurt Cobain. A guardare gli ultimi dati dell’American Library Association (ALA), che combatte contro la messa al bando della cultura, non si possono che avallare le parole del compianto leader dei Nirvana: nel 2023, il numero dei titoli proibiti nelle scuole e nelle biblioteche d’oltreoceano è infatti aumentato del 65% (ne avevamo parlato qui). E ieri sono arrivati dati ancora più dettagliati, con la pubblicazione della classifica dei libri più censurati dello scorso anno: sette su dieci sono stati contestati perché raccontano storie LGBTQIA+. Gli altri, invece, si concentrano su razzismo ed esperienze di persone appartenenti alla comunità BIPOC, acronimo di "Black, Indigenous, People of Color".
"Sempre più frequentemente ci troviamo di fronte a contestazioni che si limitano a dichiarare 'questo libro contiene personaggi gay' oppure 'questo libro affronta tematiche LGBTQ+', anche se non c’è alcuna esplicita rappresentazione della sessualità. ", ha dichiarato Deborah Caldwell-Stone, direttrice dell'Ufficio per la Libertà Intellettuale dell'American Library Association, sotolineando che si tratta di attacchi sempre più frequenti e manifesti. Fino a qualche anno fa, infatti, le richieste di censura erano avanzate da singoli individui o genitori che cercavano di limitare o rimuovere l'accesso a un determinato titolo, mentre oggi si osserva la nascita di movimenti organizzati che mirano a una censura su vasta scala, diffondendo intere liste di titoli da vietare.
Di seguito, la top ten dei libri più censurati del 2023 insieme al motivo della loro contestazione:
- "Gender Queer" di Maia Kobabe, contestato per contenuti LGBTQ e accusato di essere sessualmente esplicito;
- "All Boys Aren't Blue" di George M. Johnson, contestato per contenuti LGBTQ e accusato di essere sessualmente esplicito
- "This Book is Gay" di Juno Dawson contestato per contenuti LGBTQ, temi di educazione sessuale e accusato di essere sessualmente esplicito.
- “The Perks of Being a Wallflower” di Stephen Chbosky contestato per contenuti LGBTQ, scene di stupri, riferimenti all’uso di droghe, volgarità e accusato di essere esplicito sessualmente.
- "Flamer" di Mike Curato contestato per contenuti LGBTQ e accusato di essere esplicito sessualmente.
- “The Bluest Eye” di Toni Morrison, prima donna nera vincitrice del premio Nobel per la Letteratura nel 1993. Il libro è stato contestato perché parla di stupro e incesto e perché il suo contenuto è visto come promotore di equità, diversità e inclusione.
- "Tricks" di Ellen Hopkins contestato perché parla di droghe, stupri, temi LGBTQ e perché accusato di essere sessualmente esplicito.
- “Me and Earl and the Dying Girl” di Jesse Andrews, contestato per volgarità e accusato di essere sessualmente esplicito.
- “Let's Talk About It” di Erika Moen e Matthew Nolan, contestato perché contenenti riferimenti all’educazione, a temi LGBTQ e perché accusato di essere sessualmente esplicito.
- "Sold" di Patricia McCormick, contestato perché parla di stupri e perché accusato di essere sessualmente esplicito.
Insomma: la classifica dell’ALA mette in luce come anche i democratici Stati Uniti finiscano per mettere nel mirino gli stessi temi banditi in Russia e in altre realtà autocratiche. Va ricordato, infatti, che a Mosca dall’anno scorso una nuova legge vieta la propaganda delle relazioni o degli orientamenti sessuali “non tradizionali” e sottopone a totale censura moltissimi contenuti, anche e soprattutto nel mercato editoriale. In maniera simile, nella Florida del conservatorissimo Ron DeSantis, la legge “Don’t say gay” vieta di parlare nelle scuole di orientamento sessuale e identità di genere perché, sostengono i repubblicani, le tendenze dei bambini e dei ragazzini non vanno influenzate.
Ma il problema è più esteso. Nel 2023, sono stati ben diciassette gli Stati americani che hanno provato a mettere al bando oltre cento libri: Colorado, Connecticut, Florida, Idaho, Illinois, Iowa, Kentucky, Maryland, Missouri, Carolina del Nord, Ohio, Pennsylvania, Tennessee, Texas, Utah, Virginia e Wisconsin. Si parla di ben 4.240 libri censurati soltanto l’anno scorso, un dato che supera di gran lunga la somma di quelli messi al bando nei due anni precedenti: 2.571 nel 2022 e 1.651 nel 2021.
A questo punto, verrebbe da dire che la censura è fin troppo americana, caro Kurt.
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