Stanley Tucci: «Il tumore mi aveva tolto il gusto. Ora sono tornato a cucinare, cioè alla vita»- Corriere.it

Stanley Tucci: �Il tumore mi aveva tolto il gusto. Ora sono tornato a cucinare, cio� alla vita�

di Valeria Vignale

L’attore Usa celebre per film come �Il Diavolo veste Prada� e �Amabili resti�, ha creato la serie �Searching for Italy� per raccontare la tradizione culinaria italiana (che � anche sua: ha origini calabresi). Nella serie �Citadel� � un genio della tecnologia, ma dice: �Mi fa paura la mancanza di informazioni trasparenti, la verit� � sempre pi� oscura�

Stanley Tucci: «Il tumore mi aveva tolto il gusto. Ora sono tornato a cucinare, cioè alla vita»

L’attore e regista statunitense di origini italiane Stanley Tucci, 62 anni, � tra i protagonisti su Prime Video della serie tv “Citadel“, 6 episodi tra azione e thriller

Parliamo italiano? �Troppo difficile, meglio un’altra volta� risponde Stanley Tucci sorridente, con un accento molto meno spiccato di quanto ci si aspetti. Il 62enne attore americano, volto di oltre 130 titoli e sfumature di Hollywood - Il diavolo veste Prada di David Frankel nel 2006, Amabili resti di Peter Jackson per il quale fu candidato all’Oscar nel 2010 -, esplora da tempo le origini nostrane e non solo nella Calabria che i bisnonni lasciarono per cercare fortuna. Da giovane ha vissuto un anno a Firenze, poi � tornato pi� volte e nel 2021 ha ideato e girato Searching for Italy, viaggio nella cultura gastronomica italiana trasmesso dalla Cnn in 7 episodi e vincitore di un Emmy Award. Non stupisce che qualche parola della nostra lingua gli venga ormai spontanea, specialmente quando parla di cucina, la sua passione, o della sua famiglia meridionale.

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Con Naomi Ackie nell’ultimo film al cinema, Whitney - Una voce diventata leggenda sulla Houston

� in un thriller internazionale, per�, che Tucci � tornato, letteralmente, in azione. Citadel � una serie-thriller di Prime Video in sei episodi - oggi e il 26 maggio si possono seguire gli ultimi due - che racconta le disavventure di un’agenzia spionistica nata per il bene dell’umanit�: peccato che i suoi migliori agenti (Richard Madden e Priyanka Chopra) siano stati incastrati da rivali dalle trame oscure, facendo scattare un programma d’emergenza che li ha privati di ogni informazione e ricordo. Morale: i due si rifanno una vita smemorata ma meno spericolata, per� quel genio tecnologico del loro capo (Tucci) torna a coinvolgerli per rimettere in sesto Citadel di fronte a un’emergenza globale. Seguono scene d’azione spettacolari, con l’impronta dei registi Joe e Anthony Russo ( Avengers Endgame ), ma emergono anche le ambizioni meno adrenaliniche della storia.

�Il mio personaggio � un miscuglio tra figure diverse del genere spionistico, un nerd ma anche un capo carismatico, quasi paterno. E sfodera humour quando meno te lo aspetti�, racconta Tucci. �Citadel mi ha conquistato perch� � un congegno complesso: ha una trama sorprendente, i personaggi sono diversi dal clich� della spia avvenente, della ragazza tosta o del tech guru. Hanno relazioni vere, anche d’amore�. Sono una piccola famiglia. Punto d’orgoglio di Stanley Tucci anche nella vita fuori dallo schermo. Rimasto vedovo nel 2009 della prima moglie Kathryn Louise Spath, dalla quale ha avuto tre figli (i gemelli Nicol� e Isabel di 23 anni e Camilla di 20); nel 2012 si � risposato con l’agente letterario Felicity Blunt (sorella dell’attrice Emily), dalla quale ha avuto altri due bambini (Matteo Oliver ed Emilia, di 8 e 5 anni).

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Tucci nella serie tv Citadel in cui � il genio tech Bernard Orlick

Nella sua lunga carriera mancava giusto un titolo spionistico e, in Citadel, ha anche qualche scena d’azione. Voglia di cambiare, sfida all’et� o puro divertimento?
�In effetti non avevo mai girato una serie di questa portata, sofisticata anche dal punto di vista tecnologico e incentrata su un mondo di 007. Le mie pochissime scene d’azione non erano una gran sfida, sono state facili e senza bisogno di stunt: non ho l’et� e l’allenamento per un ruolo come quello di Richard Madden, per� mi sono divertito. Se capitasse lo rifarei. Ho sempre amato i film di spionaggio, da ragazzino aspettavo con trepidazione ogni ritorno di Bond e confesso che � cos� anche oggi. Ho guardato tutti i titoli della saga coi miei figli pi� grandi, al maggiore ho regalato un poster originale di Goldfinger e non vedo l’ora di poterli rivedere anche con i pi� piccoli (Matteo ed Emilia; ndr ). Piacciono a tutti: chi non fantastica di essere un agente segreto?�.

Rimpiange di non esserlo stato al cinema?
(Ride).
�Sarebbe stato divertente ma avrei dovuto farlo trent’anni fa. Comunque, sono contento cos�.

In questi tempi complicati, pieni di minacce reali, storie cos� possono essere catartiche? I protagonisti riescono ad affrontare situazioni difficilissime e, soprattutto, a salvarsi.
�Sono d’accordo. Il mondo � sempre stato instabile ma in questo periodo lo � pi� che mai. E non sono solo gli avvenimenti a far paura ma la mancanza di informazioni trasparenti, affidabili. � paradossale che, in un momento storico di massima connessione, ci siano tante fabbriche di falsit�, alle quali la gente crede senza filtri. La verit� � pi� oscura e impenetrabile che mai. E la mia generazione ne � consapevole perch� fa il confronto con il passato, quando avevamo pi� fiducia nella politica e nei giornali: oggi vediamo dei pazzi prendere milioni di voti e governare le nazioni pi� potenti al mondo�.

Come ne parla ai suoi figli?
�Tendo a non raccontare favole. Quando crescono ti fanno sempre pi� domande e io preferisco dire quello che vedo e penso, aprirgli gli occhi�.

Dopo il suo primo piccolo ruolo, in L’onore dei Prizzi di John Huston (1985), ha girato film d’autore, commedie e blockbuster, affermandosi anche come sceneggiatore e regista. Quali sono i film che ricorda con pi� orgoglio?
�Ce ne sono vari. Commedie come Il diavolo veste Prada e Julie & Julia di Nora Ephron, entrambi con Meryl Streep. Un film indipendente sulla finanza, Margin Call di J. C. Chandor. E presto uscir� Conclave di Edward Berger, storia di un segreto pontificio, in cui interpreto il Cardinale Bellini. Ma sono solo alcuni di quelli che ho amato�.

Per esempio Big Night, il suo debutto da regista nel 1996, storia di due fratelli abruzzesi che aprono un ristorante negli Usa.
�Questo per correttezza non volevo citarlo, proprio perch� � un mio film, il primo da regista. Sono legato anche a Blind Date, tra quelli che ho scritto e diretto, perch� � centrato su lati folli e squilibrati del comportamento umano�.

Con la serie Searching for Italy del 2021 ha girato la Penisola per raccontarne la cultura gastronomica. Poi ha scritto il memoir Ci vuole gusto- La mia vita attraverso il cibo (uscito un anno fa per Feltrinelli), raccontando anche la grave malattia che l’ha colpita qualche anno fa. La sua passione per il cibo e la cucina si � rivelata vitale?
�� una mia passione da sempre, tant’� che nel 2012 ho raccolto le ricette di famiglia in un libro ( The Tucci Cookbook) e due anni dopo ho scritto con mia moglie, Felicity Blunt, The Tucci Table: Cooking with Family and Friends. La serie televisiva mi ha permesso di esplorare la preparazione e gli aspetti culturali di tante localit�. Quando poi un editore mi ha suggerito un’autobiografia sul filo del cibo, temevo potesse essere una cosa noiosa. Invece dopo la malattia ha avuto senso. Ero stato immobilizzato per mesi per via di un tumore alla gola che mi aveva fatto perdere olfatto e gusto. Peggio, alterava orribilmente i sapori. In certi momenti pensavo di non voler sopravvivere senza la convivialit� perch�, dopo la famiglia, � il centro della mia vita: il cibo nutre le relazioni, � socializzazione e condivisione�.

Ora sta meglio?
�Molto meglio s�, anche se restano alcuni danni collaterali e la mia dieta � limitata. Ma sono tornato a vivere, cucinare e lavorare�.

In uno dei suoi libri ha riportato una frase: �Gran parte dell’umanit� mangia per vivere, gli italiani vivono per mangiare�. Si sente un po’ italiano, se non addirittura calabrese?
�Sono profondamente legato all’Italia nel suo insieme. La Calabria � la regione dei miei ma ci sono andato solo un paio di volte. Forse per� un “calabrese” (lo dice in italiano; ndr) viene sempre associato a un certo tipo di comportamento, alla testardaggine, per quanto sia un clich�. “Testa dura”, insomma: si dice cos�, vero?�.

CHI E’

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Stanley Tucci, attore e regista, � nato l’11 novembre 1960 a Peekskill (New York), cittadina natale anche di Mel Gibson. Il padre, Stanley come lui, insegnante d’arte e la madre, Joan Tropiano, scrittrice. Le origini della famiglia sono calabresi, della provincia di Cosenza il ramo paterno e di quella di Vibo Valentia il ramo materno.
OSCAR SFIORATO
Nei suoi 140 film da attore e 6 da regista, Tucci � stato candidato una sola volta all’Oscar nel 2010 come attore non protagonista per il film Amabili resti (nella foto sopra) di Peter Jackson.
CINQUE FIGLI
Sposato nel 1995 con l’assistente sociale Kathryn Louise Spath, ha avuto con lei 3 figli: i gemelli Niccol� Robert e Isabel Concetta (23 anni) e Camilla (21). Vedovo dal 2009, nel 2011 si � fidanzato con l’agente letteraria Felicity Blunt, sorella dell’attrice Emily. Con lei ha avuto Matteo Oliver (8 anni) e Emilia Giovanna (5).
I SUCCESSI
Il film da Oscar Il caso Spotlight (2015) di Tom McCarthy e Julie & Julia (2009) di Nora Ephron con Meryl Streep sono i suoi maggiori successi. Da regista, l’opera prima Big Night (1996)

20 maggio 2023 (modifica il 20 maggio 2023 | 16:33)