È il secondo dei cinque minuti di recupero, di domenica sera, allo stadio olimpico Lluís Companys. Il Girona FC, che già sta vincendo 4-2 in casa del Barcellona, avvia il contropiede costringendo al fallo il difensore blaugrana Ronald Araujo. L’arbitro gli sventola in faccia un’ammonizione. Di lì a poco la partita finisce e tutto il Girona si riunisce a centrocampo, a festeggiare una vittoria a dir poco incredibile in un derby. Se infatti la rivalità più sentita della Catalogna riguarda le due squadre di Barcellona (Barcellona ed Espanyol), nella regione ribelle culla del movimento per l’indipendenza dalla Spagna, c’è un terzo incomodo: il Girona FC. Sebbene Girona conti oltre centomila abitanti, non è mai stata realmente famosa per il calcio. Semmai, per il due volte miglior ristorante al mondo, El Celler de Can Roca, un’attività di tre fratelli (chef Joan, sommelier Josep e pasticcere Jordi) premiata da The World’s Best Restaurants nel 2013 e nel 2015. O per le riprese del Trono di Spade, siccome il tempio dell’Alto Passero è in realtà la Cattedrale, e sono di Girona le vie di Braavos. Quanto allo sport, semmai, anziché il calcio è sempre andata forte la pallacanestro. Dice qualcosa Marc Gasol?

barcellona girona 2 4, christian stuanipinterest
Alex Caparros

Il Girona FC è invece una squadra di calcio ed è nata negli anni Trenta del secolo scorso in un locale frequentato dagli artisti nella Rambla, il Café Norat, ma non ha mai giocato nella Serie A spagnola prima del 2017. E se Girona è famosa oggi per il calcio – oltre al centro storico: l’antica cinta muraria Força Vella ampliata in età medievale – è merito anche dei croccantini per cani. Da due estati, il club è sponsorizzato da Gosbi, azienda che produce cibo per animali domestici, di cui il presidente del Girona Nacho Mas-Bagà dichiarava: «Saremo il primo club per friendly al mondo. Ovviamente, i cani sono i benvenuti nel nostro stadio a Montilivi». Lo sponsor è cambiato, e anche la sostanza. Come detto, nel 2017 il Girona giocava per la prima volta ne La Liga, si salvava (decimo in classifica) ma retrocedeva l’anno dopo. Nel 2022, è tornato ne La Liga, si salvava (decimo in classifica) per cui quest’anno – secondo il pattern – sarebbe retrocesso. Oggi, invece, il Girona è primo in classifica, ha vinto tredici partite su sedici in campionato, ha segnato trentotto gol – peggio solo di quattro club in Europa, tra cui il Bayer Leverkusen – e ha appena battuto 4-2 in Barcellona. Com’è possibile?

xView full post on X

Oltretutto, l’anno scorso il Girona si è salvato, ma in estate ha ceduto i suoi pezzi pregiati: il suo capocannoniere (Taty Castellanos, aveva segnato quattordici gol e si è trasferito in Italia alla Lazio), la sua migliore ala (Rodrigo “Roro” Riquelme, tornato all’Atlético Madrid dal Cholo Simeone), il mediano Oriol Romeu ceduto al Barcellona e il difensore Bueno, che bueno lo è veramente e oggi gioca in Premier League al Wolverhampton. Fa specie che i nuovi arrivati non solo siano stati in grado di sopperire all’assenza dei titolari ceduti, ma abbiano fatto meglio. In attacco, ad esempio, il Girona ha acquistato due ucraini, Artem Dovbyk dal Dnipro-1 e Viktor Tsygankov dalla Dinamo Kiev lo scorso gennaio. Il primo oggi sta trascinando la squadra con otto gol e sei assist, il secondo è titolare insieme a Sávio, diciannovenne brasiliano che un club francese (il Troyes) ha mandato qui in prestito. Non è l’unico: il Manchester City ha prestato al Girona il difensore Yann Couto e il centrocampista Yangel Herrera. Il motivo? Sia il Troyes che i Citizens (che il Palermo) sono di proprietà dello stesso gruppo, la holding City Football Group nata nel 2013. Come dire: affari – tra di – loro.

Il Girona è primo in classifica in Spagna, e potrà vincere il campionato se oltre i sopracitati – Dovbyk, Tsygankov, Sávio, Couto e Herrera – il resto della rosa manterrà le attese. Il portiere argentino Gazzaniga venne bocciato dal Tottenham, l’olandese Daley Blind era svincolato. In difesa giocano l’ex napoletano David López ed Eric Garcia, che il Barcellona ha mandato qui in prestito salvo trovarselo contro domenica. In attacco giocano Portu e Christian Stuani, trentasettenne attaccante ex Reggina che ha segnato il quarto gol domenica, da super sub. Probabilmente però l’uomo copertina del Girona siede in panchina, ed è l’allenatore Miguel Ángel Sánchez Muñoz: «Se siamo il nuovo Leicester? – gli hanno chiesto in conferenza stampa, paragonando i biancorossi alla squadra inglese che vinse nel 2016 la Premier League contro ogni pronostico, e ha risposto – l’importante è che ci siamo salvati». La salvezza era l’obiettivo stagionale, ed è appena stato centrato. Ma ora è davanti a tutti, Real Madrid compreso. Così Girona, squadra tifata da Carles Puidgemont, e squadra per il 44% di proprietà di Pere Guardiola (il fratello di Pep, l’allenatore del Manchester City) sogna in grande. La città dei ristoranti, di Game of Thrones e dell’indipendentismo, potrebbe diventare anche la città del calcio.

Headshot of Matteo Albanese
Matteo Albanese

Classe 1997, genovese e genoano (pure non in quest'ordine), ha studiato a Savona spaziando tra il giornalismo e la SEO. Ha scritto e scrive tra gli altri per La Gazzetta dello Sport, Rivista Undici, PianetaGenoa1893.net e Cronache di Spogliatoio. Nel 2018 ha pubblicato 'Narrami, o Dellas', un libro sulla Grecia vincitrice dell'Europeo di calcio 2004. Fin qui solo calcio, ma c'è altro: playlist di musica elettronica, biografie, una genuina ossessione per l'IKEA e le storie scandinave.