Sgarbi il trasformista, alle Europee con Meloni: dal Pci a Fratelli d’Italia, sono 18 partiti in 34 anni - La Stampa

Forse gli estremi sono altri. Ma il giro del mondo politico italiano di Vittorio Sgarbi sembra aver toccato un punto finale del viaggio cominciato nel 1990, quando anche se per poco si presentava tra le fila del Partito Comunista Italiano. Oggi invece è con Fratelli d’Italia che si candida alle prossime Europee, il passaggio dalla falce e martello alla fiamma tricolore è avvenuto ma solo al termine di un lungo, lunghissimo viaggio. Che lo ha visto indossare almeno 18 casacche diverse, magari restando sotto il simbolo di un partito per poco o pochissimo, ricoprendo cariche di diverso tipo e spessore: deputato dal 1992 al 2006 e poi dal 2018 al 2022, anche sottosegretario al Ministero della Cultura dal 2001 al 2002 e di nuovo dal 2022 al febbraio del 2024, europarlamentare dal 1999 al 2001. E poi tanta amministrazione a livello locale, assessore ai beni culturali e dell’identità della Sicilia per qualche mese tra fine 2017 e inizio 2018, è stato per due volte sindaco di San Severino Marche (1992-1993 e 1994-1996), di Salemi (2008-2012), di Sutri (2018-2023) prima di diventare lo scorso 2 giugno anche sindaco di Arpino. Il tutto stringendo sempre nuove alleanze, passando di partito in partito, di lista in lista, di coalizione in coalizione.

Trovando sempre una nuova casacca da indossare, nonostante non manchino controversie, come l’attuale indagine che lo riguarda con l’accusa di furto di beni culturali. E il perché ci sia sempre qualcuno a puntare, con convinzione, su di lui, è spiegato chiaramente dallo stesso Sgarbi: «Porto i voti», dichiarazione con cui ha smentito anche l’eventuale atto di “risarcimento” da parte di Giorgia Meloni dopo la fine del suo secondo mandato da sottosegretario al Ministero della Cultura. Così dal Pci a Fratelli d’Italia, si può ripercorrere così il giro del mondo politico di Sgarbi in 18 tappe.

IL GIRO DEL MONDO POLITICO DI SGARBI
Anzi 19, perché comincia in gioventù con la partecipazione all’Unione Monarchica Italiana. A livello più pratico è dal 1990 che Sgarbi scende realmente in campo, trovandosi da subito al centro di un caso politico avendo visto fallire la propria candidatura al consiglio comunale di Pesaro per aver accettato contemporaneamente sia la proposta del Partito Comunista Italiano (1) che quella del Partito Socialista Italiano (2). Ed è in orbita Psi che decide di restare, diventando sempre nel 1990 consigliere comunale di San Severino Marche. Anche qui dura poco, non così poco come nel Pci ma comunque poco: nel 1992 infatti viene eletto sindaco (sempre a San Severino Marche) grazie all’alleanza tra Democrazia Cristiana e Movimento Sociale Italiano (3), anticipando quindi di oltre trent’anni la propria disponibilità a sposare la causa della fiamma tricolore. Sempre nel 1992 altro simbolo sul petto, quello del Partito Liberale Italiano (4) con cui è entrato per la prima volta in Parlamento

Poi è con Forza Italia (5) che inizia l’avventura più lunga, anche se a intermittenza: con il partito di Silvio Berlusconi è stato eletto deputato nel 1994, nel 1996, nel 2001 e nel 2018. Nel 1995 la prima forza fondata direttamente da Sgarbi, l’Unione Federalista (6), ben presto abbandonata per creare la lista Pannella-Sgarbi (7) con Marco Pannella. Nel 1999 un nuovo movimento fondato, quello de I Liberal Sgarbi (8). Mentre nel 2000 ha aderito al Polo Laico (9), gruppo ponte per fare il gioco dei Radicali.

Tra un salto e l’altro dentro e fuori da Forza Italia, nel 2006 poi Sgarbi si è candidato con Lista Consumatori (10), fallendo l’appuntamento con l’elezione in Parlamento. Nel 2008 è con Unione di Centro-Democrazia Cristiana (11) che è salito al ruolo di primo cittadino di Salemi. Nel 2009 si candida alle Europee con il Movimento per le Autonomie (12). Passa un anno, nel 2010 alle Regionali del Lazio so candida con Rete Liberal Sgarbi-Riformisti e Liberali (13). Nel 2012 fonda un altro movimento, il Partito della Rivoluzione-Laboratorio Sgarbi (14), che non basta per essere rieletto a Salemi. Nel 2013 collabora alla creazione di un altro partito, Intesa Popolare (15), con Giampiero Catone. Nel 2017 è invece con Giulio Tremonti che fonda Rinascimento (16), che si federa un anno dopo di nuovo con Forza Italia. Nel 2022 arriva la partecipazione a Noi Moderati (17), che successivamente diventa una lista comune (Noi Moderati-Rinascimento Sgarbi) alle Regionali in Lazio e Lombardia. E ora l’ingresso in Fratelli d’Italia (18) per le Europee dell’8-9 giugno.

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