Silkwood

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Silkwood
Meryl Streep in una scena del film
Titolo originaleSilkwood
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1983
Durata131 min e 129 min
Generebiografico, drammatico
RegiaMike Nichols
SoggettoAlice Arlen, Nora Ephron
SceneggiaturaAlice Arlen, Nora Ephron
ProduttoreMike Nichols, Michael Hausman
Produttore esecutivoLarry Cano, Buzz Hirsch
FotografiaMiroslav Ondříček
MontaggioSam O'Steen
MusicheGeorges Delerue
ScenografiaPatrizia von Brandenstein, Richard D. James, Derek R. Hill e Dennis W. Peeples
CostumiAnn Roth
TruccoJ. Roy Helland, Bob Mills
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Silkwood è un film del 1983 diretto da Mike Nichols, con Meryl Streep, Kurt Russell e Cher, tratto dalla storia vera di Karen Gay Silkwood, attivista sindacale americana morta nel 1974[1].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Karen Silkwood lavora come operaia all'impianto di produzione di combustibile nucleare Cimarron Fuel Fabrication Site, di proprietà della Kerr-McGee, vicino Crescent, in Oklahoma.

Nella fabbrica ci sono varie linee di produzione riguardanti la lavorazione di uranio e plutonio grezzi e semilavorati, fino alla produzione delle barre di combustibile per le centrali nucleari: un'attività che comporta il pericolo costante di esposizioni alle radiazioni. Divide la casa con due: il fidanzato Drew Stephens e l'amica Dolly Pelliker. Karen, per colpa di un passato a base di alcol e droga, si è separata dal marito che vive lontano e ha la custodia dei tre figli.

Dopo lo shock di una prima contaminazione, grazie all'attivismo sindacale trova una nuova ragione di vita. Inizia quindi una ricerca caparbia sulle condizioni di sicurezza nell'azienda in cui lavora e scopre alcune anomalie nella gestione dell'impianto. Si trova ad avere contro i suoi stessi colleghi, del tutto ignari circa gli effetti dell'esposizione massiccia al plutonio, ma soprattutto timorosi di rimanere senza lavoro.

Karen rimane più volte contaminata in maniera misteriosa e tracce di radioattività vengono trovate anche nella sua abitazione. La dirigenza dell'impianto si offre di aiutarla, a patto di un impegno formale a non rivelare nulla che riguardi l'attività dell'impianto. Lei rifiuta e continua la sua lotta, decisa a mostrare a un giornalista contattato dal sindacato le prove raccolte: purtroppo muore in un misterioso incidente di auto la sera in cui l'avrebbe dovuto incontrare.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L'operaia Silkwood «martire» nucleare, in La Stampa, 27 maggio 1987, p. 19.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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