Tre candidature agli Oscar e agli Emmy e nove nomination ai Golden Globe: se è vero che la bravura spesso non viene riconosciuta è altrettanto palese che, per ottenere tutte queste gratificazioni, brava devi esserlo davvero. Sigourney Weaver, in più di quarant’anni di carriera, ha tolto ogni dubbio ed è diventata una di quelle attrici che ti aspetti quando compri il biglietto per un film di fantascienza. Al cinema, però, l’abbiamo vista anche in tanti altri ruoli e generi: più esattamente, in tutti quelli contenuti nelle prossime righe, che rappresentano una lista omnicomprensiva da tenere sottomano ogni volta che, sdraiati sul divano, siamo in dubbio su cosa guardare.

Biografia di Sigourney Weaver

Sigourney Weaver nasce Susan Alexandra l’8 ottobre del 1949 a New York. Il padre è uno dei dirigenti della NBC, mentre la madre è l’attrice inglese Elizabeth Inglis. Il nome Sigourney arriva solo nel 1963, quando la Weaver legge per la prima volta Il Grande Gatsby di Fitzgerald rimanendone incantata.

A inizio anni Settanta si iscrive a Yale per frequentare i corsi di teatro e, proprio qui, partecipa allo spettacolo scritto da Christopher Durang, suo compagno di lezione e futuro Premio Pulitzer per la drammaturgia.

Nel 1984 sposa Jim Simpson, regista di teatro, e il loro matrimonio continua ancora oggi: nel 1990 è anche nata la loro prima e unica figlia Charlotte.

La carriera di Sigourney Weaver

L’esordio sul grande schermo di Sigourney Weaver è datato 1977 quando compare, in realtà per pochissimi istanti, nel film Io e Annie diretto da Woody Allen. È solo due anni dopo, però, che l’attrice si concede l’interpretazione destinata a far decollare l’intera carriera: nel 1979, infatti, Ridley Scott la vuole per il suo Alien e la prova della Weaver nei panni di Ellen Ripley è così maestosa da tornare a rivestirli in ben tre occasioni nel corso dei successivi vent’anni. La prima è per Aliens - Scontro finale del 1986 che le porta anche una nomination come miglior attrice protagonista agli Oscar; la seconda è per Alien3 del 1992; l’ultima, infine, è in Alien - La Clonazione del 1997. Il suo personaggio è così accurato e credibile da essere rientrato nella classifica 100 Greatest Performance of all Times della rivista Première. Non solo: la Weaver è anche la prima donna ad essere la protagonista di un film di genere horror fantascientifico a ricevere una candidatura agli Academy Awards.

esordio di sigourney weaverpinterest
Bob Penn //Getty Images

I ruoli di Sigourney Weaver dopo Alien

Come detto, la partecipazione al film di Scott è il trampolino di lancio ben sfruttato dalla Weaver che, negli anni successivi, entra nel cast di Un anno vissuto pericolosamente, diretto da Peter Weir, e di Ghostbusters - Acchiappafantasmi, dove segue le indicazioni di Ivan Reitman. Nel 1985, poi, arriva addirittura a recitare in francese per interpretare Jessica nella pellicola Alta, bella e pericolosa al fianco di Gérard Depardieu.

Non contenta, Sigourney Weaver si dedica, nel solo 1989, ad altri tre lavori indimenticabili: Ghostbusters II e - soprattutto - Gorilla nella nebbia e Una donna in carriera, battendo un nuovo record. In quell’anno, infatti, è candidata per le due categorie di miglior attrice (protagonista e non protagonista) all’interno della stessa edizione degli Oscar. Le statuette non arriveranno ma, in compenso, le verranno assegnati due Golden Globe (per gli stessi ruoli) e un BAFTA.

La fine del millennio

Il 1992 è per Sigourney Weaver l’anno dei ritorni: Ridley Scott, infatti, la richiama per 1942: la conquista del paradiso e, con lei, convoca anche Gérard Depardieu. I due interpretano rispettivamente Isabella di Castiglia e Cristoforo Colombo. Nel 1994 è sotto la direzione di Roman Polanski in La morte e la fanciulla, mentre a fine secolo ottiene un nuovo BAFTA per il personaggio di Janey Carver recitato in Tempesta di ghiaccio e la nomination ai Saturn Awards per Galaxy Quest, suo ultimo impegno della decade dopo La mappa del mondo di Scott Elliott.

sigourney weaver e l'ultimo ghostbusterspinterest
Daniele Venturelli //Getty Images

I lavori di Sigourney Weaver dal 2000 ad ogg

Anche negli ultimi vent’anni, Sigourney Weaver non ha smesso di essere prolifica ed emozionante: nel 2001 è nella commedia di David Mirkin Heartbreakers - Vizio di famiglia; nel 2004 in Imaginary Heroes e in The Village; nel 2006 è Linda Freeman, la donna affetta da autismo protagonista di Snow Cake; nel 2008 passa al doppiaggio per il film Pixar WALL-E; nel 2009 è nel cast di Avatar diretta da James Cameron.

La prima decade degli anni Duemila è anche costellata di riconoscimenti, tra i quali l’Emmy del 2009 per Prayers for Bobby e il premio alla carriera nel corso del Marrakech International Film Festival.

Da allora ha preso parte a diversi film tra cui Abduction del 2011, Vamps del 2012 e - sempre nello stesso anno, Red Lights al fianco di Robert De Niro. Il suo ultimo lavoro, invece, è un ritorno alle origini: nel 2021 è infatti tornata nei panni di Dana Barrett per Ghostbusters: Legacy.