È morto Sidney Poitier, fu il primo attore afroamericano a vincere l'Oscar - la Repubblica

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È morto Sidney Poitier, fu il primo attore afroamericano a vincere l'Oscar

È morto Sidney Poitier, fu il primo attore afroamericano a vincere l'Oscar

Aveva 94 anni. Indimenticabile protagonista di 'Indovina chi viene a cena' e 'La calda notte dell'ispettore Tibbs'

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È morto Sidney Poitier, fu il primo attore afroamericano a vincere l'Oscar come miglior attore protagonista. Aveva 94 anni. Indimenticabile protagonista di Indovina chi viene a cena? dove si raccontava l'amore della figlia di una coppia progressista (Katherine Hepburn e Spencer Tracy) con un medico nero e di molti altri film che hanno spianato la strada del successo a Hollywood ad attori e attrici afroamericani.

 

Tra le più grandi star del cinema americano, vinse l'Academy Award nel 1964 per l'interpretazione ne I gigli del campo, grazie al quale conquistò pure il Golden Globe, prima di lui ci era riuscita solo Hattie McDaniel, la Mami di Via col vento. Rimase l'unico attore nero con la statuetta fino a Louis Gossett Jr., che la ottenne nel 1983 per Ufficiale e gentiluomo come miglior attore non protagonista. Nella sua lunga carriera, iniziata alla fine degli anni Quaranta, ha conquistato due Oscar (l'altro alla carriera nel 2002), dieci Golden Globe e sei Bafta. Nel 1974 fu nominato Sir e nel 2009 Barack Obama lo ha insignito della medaglia presidenziale della Libertà.

Addio a Sidney Poitier, nel 2009 Obama lo premiò con la medaglia presidenziale della Libertà

 

Nato a Miami il 20 febbraio 1927 da modesti commercianti bahamiani, con la famiglia si spostò prima nelle natie Bahamas e poi di nuovo a Miami. Fu però a New York che scoprì la passione per la recitazione dopo un'adolescenza ai margini della legalità e l'esperienza nell'esercito, lavorò come addetto alle pulizie all'American Negro Theater scambiando il compenso con le lezioni di recitazione. Il debutto d'attore avvenne attraverso il teatro a cui seguirono piccole parti in televisione, mentre il suo primo ruolo cinematografico fu quello di un liceale problematico nel film Il seme della violenza (1955). La prima nomination all'Oscar arrivò presto, nel 1959 con La parete di fango, lui e Tony Curtis interpretavano due detenuti in catene che fuggono dopo un incidente, un film che denunciava il razzismo ancora imperante negli Usa e che conquistò nove nomination e due statuette. Nello stesso anno si misurò anche con il canto e il ballo nel musical di Gershwin Porgy & Bess con Dorothy Dandridge.

Gli anni Sessanta sono stati il decennio che hanno visto brillare l'attore: prima con la statuetta per I gigli del campo di Ralph Nelson che raccontava l'incontro tra un operaio viandante e un gruppo di suore tedesche che decidono sia stato mandato da Dio per costruire una chiesa. A contribuire alla performance da Oscar anche la sua voce, che rese celebre in tutto il mondo il gospel Amen. Solo nel 1967 uscirono tre film diversissimi: il poliziesco La calda notte dell'ispettore Tibbs di Norman Jewison, La scuola della violenza di James Clavell, in cui interpretava un professore in una scuola problematica di Londra e il cult con Spencer Tracy e Katharine Hepburn che ottenne dieci nomination e due premi Oscar, un film che fece storcere il naso ai critici ma ottenne un grandissimo successo di pubblico. "L'industria cinematografica non era ancora pronta per elevare più di una personalità dalle minoranze al rango di star -  ha raccontato Poitier nella sua autobiografia This Life  - All'epoca assecondavo le speranze di un intero popolo. Non avevo alcun controllo sul contenuto dei film (...) ma potevo rifiutare un ruolo, cosa che ho fatto molte volte".

Con l'Oscar alla carriera
Con l'Oscar alla carriera (ansa)

Eppure nonostante l'indiscusso valore di Poitier nel far crollare una serie di barriere nei confronti degli afromericani, l'attore fu bersaglio anche di critiche. Accusato di non essere politicamente più radicale alla fine degli anni '60 tanto da decidere di uscire dai riflettori, scegliendo di vivere alle Bahamas per un periodo prima di tornare a Hollywood. D'altronde se da un lato c'era chi lo criticava per il suo poco impegno alla causa, dall'altro Poitier fu anche attaccato dai razzisti e la sua prima moglie, Juanita, subì delle minacce con tanto di croce bruciata nel prato davanti a casa.

Dopo tanti film da attore nel 1972 Poitier decise di passare dietro la macchina da presa e firmò il western Non predicare... spara! dove recitava insieme al suo amico Harry Belafonte. La coppia è apparsa insieme anche nella commedia del 1974 Uptown Saturday Night, la prima di una serie di opere dirette da Poitier con protagonista Bill Cosby, l'ultima nel 1990 Papà è un fantasma. Nel 1980, Poitier ha diretto la commedia Nessuno ci può fermare con Gene Wilder e Richard Pryor, che è diventato il film di maggior incasso di un regista afroamericano per molti anni.

Con la figlia Sydney Tamiia
Con la figlia Sydney Tamiia (ansa)

Nella sua vita è sempre stato circondato da donne. Dal suo primo matrimonio, terminato nel 1965 con Juanita Hardy, ha avuto quattro figlie, Beverly, Pamela, Sherri e Gina Poitier, dal secondo con l'attrice canadese altre due figlie, Joanna Shimkus Anika e l'attrice Sydney Tamiia Poitier.