Paola Gassman, morta la grande protagonista del teatro italiano - La Stampa

Portava con grazia, autorevolezza e senso dell’umorismo il peso di una tradizione importante. Paola Gassman, scomparsa ieri a 78 anni dopo una lunga malattia, aveva “Una grande famiglia dietro le spalle” come da titolo della sua autobiografia, scritta nel 2007: quattro generazioni di teatranti, da un lato l’amatissimo padre Vittorio (cui si rivolgeva all’inizio del libro con commovente dedizione: «mi sforzerò di farti contento») e dall’altro la madre, Nora Ricci, figlia dell'attore Renzo Ricci e dell'attrice Margherita Bagni, chiamata così in onore di Eleonora Duse, di cui il nonno materno, il mitico attore Ermete Zacconi, già parte di una famiglia di teatranti, era grande amico.

Ma aveva anche una grande famiglia allargata di teatranti intorno a sé: il compagno di una vita Ugo Pagliai, che ha dato la notizia insieme ai figli Simona e Tommaso, e i fratelli da parte di padre, a partire dal più famoso Alessandro, che scrive oggi: «Ciao sorella mia. Sei sempre stata la più saggia di tutti noi, la più rassicurante , la più equilibrata e simpatica. Ti vorrò per sempre bene, come tutti quelli che ti hanno conosciuta». E poi la sorella americana Vittoria, figlia di Shelley Winters, e il più piccolo Jacopo, proprio in questi giorni al debutto nella regia d’opera con «Macbeth».

Paola era nata nel 1945 ed immediatamente si era trovata in palcoscenico: i genitori erano poco più che ventenni e si erano conosciuti all’Accademia d'arte drammatica 'Silvio D'Amico'. Si erano separati pochi anni dopo (la madre sarebbe stata poi a lungo compagna di Francesco Rosi) ma erano rimasti in buoni rapporti. Inevitabile che anche la ragazzina assorbisse il talento per la recitazione e l’amore per il teatro e frequentasse l’Accademia. Qui incontra il primo marito Luciano Virgilio, un matrimonio durato solo sei mesi tra due ventenni da cui nasce la figlia Simona. E’ nel corso della sua prima scrittura a teatro che incontra l’amore della sua vita Ugo Pagliai: «Mi innamorai di Ugo per gli occhi – raccontava a Caterinan Balivo nell’ultima apparizione tv in gennaio – . Ero alla mia prima scrittura, nel ’68, allo Stabile dell’Aquila, una particina in “Un debito pagato” di Osborne dove Ugo era protagonista con Mariangela Melato con cui aveva una mezza storiella. Io ero separata da Luciano Virgilio, con una figlia. Lui mi aveva visto durante un saggio all’Accademia, era rimasto colpito da questa ragazza che indossava il kilt. Poi ci siamo incontrati nuovamente anni dopo e la storia è andata come è andata. Dall’80 abbiamo fatto compagnia con Ugo, io proseguendo la tradizione famigliare, sapendo intuire quando uno dei due, lui più di me, ha avuto bisogno di sentirsi gratificato da solo».

In queste parole sta tutta la sua magia, il suo equilibrio, la sua saggezza: stare accanto a un mattatore non è facile, nel teatro come nella vita: ci vuole una forza notevole per non essere mai schiacciati ma anche la capacità di rinunciare talvolta a brillare. Paola, la ragazza con il kilt, era così: bella di una sua bellezza discreta, il talento meraviglioso condito di senso dell’umorismo, la convinzione che recitare fosse un’arte da curare quotidianamente e non un modo per raggiungere la fama. Un animo da guerriera proprio come il ruolo che le diede Luca Ronconi nel celebre Orlando furioso, che dopo una tournée teatrale trionfale diventa un'importante trasposizione televisiva a puntate nel 1975 su Rai 1: Marfisa, la guerriera saracena, accanto a Massimo Foschi (Orlando) e Ottavia Piccolo (Angelica) .

Impossibile ricordare tutti gli spettacoli che ha messo in scena, con grandi registi come Squarzina, Castri, Bolognini, Piccardi, Sciaccaluga, Ronconi, Maccarinelli o con la compagnia fondata con Ugo Pagliai. I classici di Pirandello, Goldoni, Shakespeare, La cucina di Wesker diretta da Lina Wertmuller, Processo di famiglia di Diego Fabbri, Cesare o nessuno e Fa male il teatro in cui fu stata diretta dal padre Vittorio Gassman, in un gioco di specchi . Negli ultimi anni con Ugo Pagliai si era dedicata allo spettacolo Romeo e Giulietta. Una canzone d'amore , Shakespeare riscritto da Babilonia Teatri, che Rai5 manda in onda oggi e domani: "Le scene in cui Romeo e Giulietta si incontrano e dialogano – spiega la compagnia – assurgono a vere e proprie icone di un amore totale e impossibile. Il fatto che a pronunciarle siano Paola Gassman e Ugo Pagliai, coppia da più di cinquant'anni, le rende commoventi e profonde. Le rende concrete e per quanto poetiche mai auliche ". Poesia e concretezza, un testamento perfetto per Paola Gassman, che con il suo talento e la sua capacità di tenere insieme la tormentata e talentuosa famiglia allargata cui apparteneva, ha contribuito a scrivere "un grande affresco di storia dello spettacolo" e a trasformarlo in un’eredità che resta nel tempo. Pare di sentirla rassicurare il tormentato padre Vittorio: no, l’arte di un attore non si spegne con lui.

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