Shannon Lee, sorella di Brandon: "Più sicurezza e addestramento obbligatorio per le armi sul set" - la Repubblica

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Shannon Lee, sorella di Brandon: "Più sicurezza e addestramento obbligatorio per le armi sul set"

L'autrice e produttrice ha scritto a 'Variety' invitando Hollywood a rivedere i protocolli per la presenza di armi nelle produzioni, dopo l'ultimo incidente mortale sul set con Alec Baldwin
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"Nella versione originale di questa storia, io sono uno dei personaggi che ha subito una terribile perdita e che, insieme ai protagonisti, ha dovuto ricominciare a vivere. È una storia di oscurità, le cui conseguenze si sentono ancora oggi. Ci sono voluti 28 anni per realizzare il sequel, intitolato Rust, ed eccomi qui a riprendere il mio ruolo. Solo che questa volta interpreto il personaggio veterano, quello che si alza in piedi all'assemblea del municipio e offre alcuni saggi consigli, che fa luce sulla situazione e tenta di preparare il terreno per una sorta di redenzione". Inizia così, con una ironia amara la lettera aperta che Shannon Lee, produttrice e autrice, sorella di Brandon Lee, ha inviato a Variety che l'ha pubblicata oggi.

Ventotto anni dopo la drammatica e assurda morte del fratello sul set de Il corvo, Lee ha scelto di alzare la voce contro un sistema che, secondo lei, non funziona se ha portato di nuovo alla morte sul set di una persona, la direttrice della fotografia Halyna Hutchins uccisa da un colpo partito dalla pistola che aveva in mano Alec Baldwin che stava provando una scena. "In una trama degna di Hollywood, la morte insensata di un personaggio chiave probabilmente porterebbe la comunità a prendere posizione -  prosegue nella metafora Lee nella sua lettera - Quindi ti chiedo, Hollywood, vale la pena riflettere un momento se è in gioco una vita umana, almeno per rivalutare la situazione? Come minimo che ne dici di impostare una conversazione costruttiva? Ma prima di iniziare, chiediti (ma chiediti davvero): se hai perso la persona amata per negligenza grave ed evitabile, vorresti che la cultura che ha generato quella negligenza risponda alla domanda su come potrebbe fare meglio?"

Nella sua lettera la sorella di Brandon Lee fa delle semplici e costruttive proposte: un addestramento obbligatorio sulla sicurezza delle armi a cui tutti gli attori che le maneggiano devono sottoporsi, la regola per cui la persona responsabile della sicurezza sul set non sia la stessa persona incaricata di assicurarsi che la produzione funzioni nei tempi e nel budget in modo che non ci siano conflitti di interesse e infine la presenza sul set di uno specialista esperto e competente in sicurezza delle armi ogni volta che viene utilizzata una vera arma da fuoco.

In chiusura della sua lettera Shannon Lee ringrazia la fidanzata di suo fratello, Eliza Hutton, che ha preso posizione su questo tema e scrive: "Penso che le vite di Jon-Erik Hexum (morto sul set della serie tv Cover Up, ndr), Brandon Lee e Halyna Hutchins valgano la pena di essere prese in considerazione. Concludiamo questo dramma con un cartello su cui ci sia scritto come la comunità cinematografica si è unita per realizzare il cambiamento e che da quel giorno non ci sia stato mai più un altro infortunio o morte legata alle armi a Hollywood. Fine. Perché assolutamente nessuno vuole i diritti di remake di questa tragedia".