Selma - La strada per la libertà

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Selma - La strada per la libertà
Una scena del film
Titolo originaleSelma
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2014
Durata128 min
Generebiografico, drammatico, storico
RegiaAva DuVernay
SceneggiaturaPaul Webb
ProduttoreChristian Colson, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Oprah Winfrey
Produttore esecutivoAva DuVernay, Nik Bower, Paul Garnes, Cameron McCracken, Diarmuid McKeown, Nan Morales, Brad Pitt
Casa di produzionePathé, Harpo Films, Plan B Entertainment, Cloud Eight Films, Ingenious Media, Redgill Selma Productions
Distribuzione in italianoNotorious Pictures
FotografiaBradford Young
MontaggioSpencer Averick
Effetti specialiCaius Man, Dottie Starling
MusicheJason Moran
ScenografiaMark Friedberg, Kim Jennings, Elizabeth Keenan
CostumiRuth E. Carter
TruccoBeverly Jo Pryor
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Selma - La strada per la libertà (Selma) è un film del 2014 diretto da Ava DuVernay. Il film rappresenta una rievocazione delle marce da Selma a Montgomery che nel 1965 segnarono l'apice della rivolta per il diritto di voto agli afroamericani.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1964 Martin Luther King, per merito del suo movimento non violento per il riconoscimento dei diritti civili in favore degli afroamericani, vince il premio Nobel per la pace a Oslo.

King viene ricevuto dal presidente Lyndon Johnson, a cui chiede di garantire il pieno diritto di voto ai cittadini neri. Tale diritto è essenziale in quanto ai neri è negato negli stati del Sud, poiché essi non hanno alcun rappresentante nei seggi e nei tribunali; per questa ragione subiscono attentati, pestaggi e minacce a sfondo razziale, e gli autori di tali delitti, anche se arrestati, vengono spesso facilmente scagionati da tribunali presidiati da soli bianchi. Il presidente spiega a King che la sua richiesta è sì giusta ma scomoda, e creerebbe dissenso con gli stati del Sud.

King prosegue la sua lotta a Selma, in Alabama, stato governato dal segregazionista George Wallace. A seguito di una spedizione punitiva voluta dal governatore in risposta a una marcia non violenta, il giovane Jimmie Lee Jackson viene ucciso a sangue freddo da un poliziotto. Questo avvenimento sconvolge King, che organizza una marcia di protesta non violenta. Durante la marcia i neri che vi partecipano vengono sopraffatti dalla polizia, che li sottopone a pestaggi. Questo gesto, mostrato in diretta nazionale, commuove gran parte del paese. Nella seconda marcia si uniscono ai neri alcuni bianchi.

A questo punto il presidente convoca Wallace per cercare di calmare le acque. Di fronte alle deboli motivazioni del governatore, il presidente, che non vuole venire giudicato male dalla storia, decide di accettare la richiesta di King. Martin Luther King, vittorioso, vede il suo sogno realizzarsi e con il seguito di tutta l'Alabama marcia verso il Campidoglio, a Montgomery, dove terrà uno dei suoi discorsi più ricordati, consapevole dei rischi ai quali sta per esporsi.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il primo trailer del film è stato diffuso il 6 novembre 2014.[1] La pellicola è stata distribuita in forma limitata nelle sale statunitensi dal 25 dicembre, mentre nelle sale italiane è uscita il 12 febbraio 2015, per poi essere trasmesso in prima visione su Rai 3 il 15 giugno 2017 alle 21:20.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Realizzato con un budget di 20 milioni di dollari, il film ne ha incassati quasi 67, di cui più di 52 in patria.[2]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Selma: il trailer del biopic di Martin Luther King, su badtaste.it, 7 novembre 2014. URL consultato il 9 agosto 2015.
  2. ^ (EN) Selma, su boxofficemojo.com. URL consultato il 17 ottobre 2015.
  3. ^ John Legend e Common vincono l’Oscar per “Glory”, su rapburger.com, 23 febbraio 2015. URL consultato il 9 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  4. ^ (EN) MTV Movie Awards 2015: See The Full Winners List, su mtv.com, 12 aprile 2015. URL consultato il 19 aprile 2015.
  5. ^ (EN) MTV Movie Awards 2015 Winners, su mtv.com, 12 aprile 2015. URL consultato il 19 aprile 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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