Recensione Se mi lasci ti cancello - Everyeye Cinema

Recensione Se mi lasci ti cancello

Il film più amato di Michel Gondry, con uno straordinario Jim Carrey protagonista

Recensione Se mi lasci ti cancello
Articolo a cura di

How happy is the blameless vestal’s lot!
The world forgetting, by the world forgot.
Eternal sunshine of the spotless mind!
Each pray’r accepted, and each wish resign’d...

Sono i versi di un poema di Alexander Pope del 1717, Eloisa ad Abelardo, in cui viene celebrata «l’infinita letizia della mente candida»: una mente “dimentica del mondo”, e pronta pertanto ad accettare ogni preghiera e a rinunciare a ogni desiderio. Il volontario abbandono della consapevolezza, e il conseguente distacco dal tormento dei desideri, costituisce infatti il tema al cuore di Eternal Sunshine of the Spotless Mind (famigerata la rititolazione per il mercato italiano, Se mi lasci ti cancello), secondo lungometraggio del regista francese Michel Gondry dopo Human Nature e opera seminale del cinema americano del nuovo millennio, in cui i versi di Pope si propongono come il veicolo di una malinconica riflessione sull’amore e, soprattutto, sulla necessità della sofferenza come parte integrante dell’esistenza umana, elemento ineludibile del nostro - spesso doloroso - percorso esperienziale.

DIMENTICARE CLEMENTINE

Nella moderna New York, dopo un’appassionata relazione durata due anni, Joel Barish (Jim Carrey) e Clementine Kruczynski (Kate Winslet) decidono di lasciarsi. Joel, però, vorrebbe recuperare il loro rapporto, e il giorno dopo la separazione si reca alla libreria in cui lavora Clementine; la ragazza, tuttavia, all’improvviso non riconosce Joel e sembra non sapere affatto chi sia. Tale amnesia è il frutto di un rivoluzionario procedimento messo in atto da una società scientifica, la Lacuna Inc, diretta dal dottor Howard Mierzwiak (Tom Wilkinson), il quale offre la possibilità di estirpare la memoria di una relazione finita male cancellando tutti i ricordi relativi all’ex partner. Atterrito all’idea che Clementine abbia voluto eliminarlo completamente dalla sua vita, Joel sceglie di sottoporsi anch’egli al medesimo trattamento; ma il legame con un sentimento ancora vivido e pulsante nel cuore di Joel non accetterà di farsi sopprimere, e pertanto l’uomo si ritroverà a ‘lottare’ all’interno della propria mente pur di proteggere il ricordo di Clementine. Uno spunto fantascientifico e surreale, quello alla base della trama, che Gondry e i suoi co-autori, Pierre Bismuth e Charlie Kaufman (inconfondibile l’impronta dell’artefice di Essere John Malkovich e Il ladro di orchidee), hanno elaborato in una sceneggiatura sorprendente, ricompensata nel 2004 con il premio Oscar.

INFINITA LETIZIA DELLA MENTE CANDIDA

I percorsi sinuosi della memoria e la dicotomia fra sogno e realtà, temi da sempre cari al cinema di Gondry e ancor di più a quello di Kaufman, trovano dunque in Eternal Sunshine of the Spotless Mind uno dei loro sviluppi più felici, in grado di stimolare un profondo senso di coinvolgimento in maniera sincera e spontanea. La parabola di Joel, pronto a sacrificare una parte di se stesso pur di risparmiarsi le pene di un amore sfortunato, assume un valore emblematico nel momento in cui il protagonista, inaspettatamente, si ribella alla logica dell’oblio, mettendo in crisi gli impiegati della Lacuna Inc, Stan Fink (Mark Ruffalo) e Mary Svevo (Kirsten Dunst) - e il subplot relativo al passato di Mary diventa un significativo rispecchiamento del percorso affrontato anche da Joel. Al talento visionario di Gondry, che tornerà a cimentarsi su un terreno analogo, due anni più tardi, con il pregevole L’arte del sogno, si aggiunge l’apporto di un cast in stato di grazia: Jim Carrey, diretto ammirevolmente sotto le righe (come gli capita fin troppo di rado), regala una delle sue interpretazioni più convincenti, mentre Kate Winslet disegna, con la sua stravagante Clementine, un personaggio ironico e vitalistico, che è valso alla star inglese la nomination all’Oscar come miglior attrice.

Se mi lasci ti cancello Fra le love story più tenere e struggenti del cinema americano degli anni Duemila, Se mi lasci ti cancello - Eternal Sunshine of the Spotless Mind rimane un esempio magistrale di come la settima arte abbia saputo confrontarsi con la rappresentazione della memoria e del perenne conflitto fra cuore e ragione, anche in virtù di una messa in scena di notevole impatto visivo (merito dell’inventiva libertà della regia di Gondry) e di indubbia suggestione.

8

Che voto dai a: Se mi lasci ti cancello

Media Voto Utenti
Voti: 19
7.6
nd