Cosa c'è di vero nella faida tra Rebel Wilson e Sacha Baron Cohen? Il caso spiegato bene

Prendete un libro in uscita, un presunto boicottaggio e la cosiddetta 'politica antistr***i'. Ecco a voi gli ingredienti del misterioso tenzone tra Rebel Wilson e Sacha Baron Cohen. Tra le due stelle della comicità hollywoodiana, a quanto pare, non scorre buon sangue, ma per quale motivo? Ripercorriamo gli eventi degli ultimi due giorni, in modo da capire cosa c'è di vero nelle accuse del volto di Pitch Perfect e come stanno le cose.

Partiamo da Rebel Rising: il libro di memorie della Wilson in uscita il 2 aprile. L'attrice australiana, oggi 44enne, ha pubblicato una storia su Instagram in cui accusa apertamente un collega di averla minacciata d'intraprendere azioni legali a meno che non elimini un capitolo dell'autobiografia.

Non sarò vittima di bullismo o messa a tacere da costosi avvocati o esperti in PR manager durante un momento di crisi. Lo str***o di cui parlo in un capitolo del mio libro è Sacha Baron Cohen.

Un affondo decisamente inaspettato, che ha lasciato di stucco i fans della bionda protagonista di Non è Romantico? (2019). Facciamo un passo indietro. Rebel e Sacha Baron Cohen hanno condiviso il set nel 2016 nell'irriverente commedia Grimsby - Attenti a quell'altro. Stando alla versione della Wilson, l'atmosfera durante le riprese fu per lei molto spiacevole.

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Nel 2014, l'attrice ha raccontato che il volto di Borat le fece più volte pressione affinché girasse scene di nudo.

Sacha e io abbiamo lo stesso agente in America, così rispondevo: 'Sacha, chiamerò Sharon e le dirò che mi stai molestando'. E lui ogni giorno ripeteva, 'Spogliati e basta, sarà divertente. Ricordi in Borat quando ho girato quella scena nudo? È stato divertente.' L'ultimo giorno ero convinta di averla scampata, ma lui ha ingaggiato una controfigura per girare la scena di nudo.

Le intemperanze dell'attore inglese non sarebbero finite qui. Al momento di girare l'ultima scena, Baron Cohen avrebbe esortato Rebel ad infilargli un dito nel sedere, malgrado il gesto non fosse nella sceneggiatura. "'Guarda - ha continuato Wilson, citando le parole del collega - mi abbasserò i pantaloni, tu mi infili semplicemente il dito nel sedere, sarà davvero esilarante.'"

Nel libro Rebel Rising, a quanto pare, esiste un capitolo dedicato proprio all'esperienza con Sacha Baron Cohen sul set di Grimsby. Ed ecco perché, sempre secondo la versione dell'australiana, il marito di Isla Fisher avrebbe cercato di boicottare l'opera letteraria. In un post sui social, la 44enne aveva anticipato:

Volete sapere perché ora ho una politica 'anti-str***i' con le persone con cui lavoro? Beh, è ​​tutto nel libro. [...] Ho lavorato con un enorme str***o e, sì, ora ho decisamente una politica per gli str***i. Il capitolo sul suddetto str***o è il capitolo 23.

Sacha Baron Cohen smentisce le accuse di Rebel Wilson

Il diretto interessato, dal canto suo, ha affidato una dichiarazione ad un portavoce, smentendo categoricamente le accuse della co-star. Il breve comunicato è stato diffuso da Deadline, dove si legge: "Anche se apprezziamo l'importanza di parlare apertamente e condividere la propria esperienza, queste dichiarazioni, false in modo dimostrabile, sono direttamente smentite da ampie prove dettagliate. Tra cui documenti, spezzoni di film, dichiarazioni compiute da chi era presente sul set, durante e dopo la produzione di Grimsby".

Il protagonista de Il Dittatore, dunque, nega di aver importunato Rebel Wilson con proposte inopportune. Garantisce, inoltre, di essere in possesso di prove a conferma della sua versione. Neanche un accenno al presunto tentativo di censura del libro in uscita. La situazione, attualmente, è confusa: è la parola di uno contro quella dell'altra. Difficile stabilire dove sia il vero. Che ne sarà della biografia di Rebel? La sua sorte è appesa ad un filo. Non rimane che attendere ulteriori aggiornamenti.