Il 5 aprile è uscito, sulla piattaforma di streaming Netflix, “Scoop” il film diretto dal regista Philip Martin.
Basato quasi interamente su vicende realmente accadute, la pellicola è un adattamento dell’omonimo libro del 2022 scritto dall’ex produttrice televisiva della BBC Sam McAlister. Ci mostra il dietro le quinte della negoziazione dell’intervista al principe Andrea, duca di York, nella quale si parlò apertamente della sua amicizia con Ghislaine Maxwell e del suo rapporto con Jeffrey Epstein. Trasmessa in esclusiva nel 2019 durante una puntata del programma Newsnight, presentato all’epoca da Emily Maitlis, durante la puntata si discusse anche delle accuse di molestie mosse da Virginia Giuffre, ai danni del principe, per dei fatti risalenti al 2001.

“Scoop”, recensione

È il 2019 e Jeffrey Epstein sta per essere arrestato. L’imprenditore milionario, che da oltre tre decenni abusa sessualmente di ragazze minorenni, sta per cadere in ginocchio mentre il suo impero di omertà e depravazione velocemente cade a pezzi. Ma tra i capi d’accusa non c’è soltanto lo stupro: Epstein è il re di un traffico di minori destinato alle attenzioni deviate di uomini ricchi, famosi, potenti. La lista è lunga, sono oltre 180 i soggetti appartenenti alla cerchia di contatti di uno degli imprenditori più potenti al mondo. Tra queste “strette” amicizie, che trovano il significato del loro legame nel condividere lo sfogo dei propri pruriti sessuali ai danni di giovani ancora troppo acerbe per poter dare un pieno consenso, figura un nome importante pronto a scioccare l’intera Inghilterra: si tratta del principe Andrea (Rufus Sewell), duca di York, figlio di Elisabetta II e del principe Filippo.

Se la famiglia reale, finora, è sempre riuscita a ergere una corazza impenetrabile a protezione delle questioni private, stavolta non ci sarà barriera che riuscirà a tenere caro il segreto. Sì, perché Epstein, da bravo giocatore, non è disposto ad annegare da solo ed è pronto a rivelare centinaia di nomi pur di trascinare tutti a fondo con sé.

Ed è proprio qui che subentra Sam McAlister (Billie Piper), produttrice televisiva della BBC. Il settore del giornalismo, giusto in quei giorni, sta subendo un grosso periodo di crisi; la gente non legge più, ha smesso di seguire i telegiornali e i programmi di cronaca. Dopo diversi tagli drastici al personale la redazione di Londra è a corto di idee per il programma della sera Newsnight, presentato dalla giornalista Emily Maitlis (Gillian Anderson), che è uno dei pochi che riesce ancora a catturare l’attenzione del pubblico. Così Sam, dopo aver ricevuto una soffiata da un paparazzo, ha un’idea: riuscire a mettersi in contatto con Amanda Thirsk (Keeley Hawes), segretaria personale di Andrea, per strappargli la possibilità di intervistare il duca in esclusiva, prima di chiunque altro.

Sam non è molto amata dai suoi colleghi, è caparbia, eccessivamente sincera, sfrontata, le piace lavorare da sola. È una donna forte che non riesce a stare ferma, per lei fare questo lavoro significa uscire in strada e cercare a tutti i costi una storia ammaliante da portare in prima serata per invogliare lo spettatore a rimanere incollato allo schermo. Determinata e testarda, prosegue dritto per la sua strada impedendo a chiunque di fermarla. E se per qualcuno riuscire nell’impresa di parlare direttamente col duca, a proposito di uno scandalo che può rovinargli irrimediabilmente la reputazione, è pura follia, per la protagonista è una sfida irrinunciabile. E chi, se non lei, poteva ottenere un sì: l’intervista si farà, Emily Maitlis avrà davvero l’opportunità di chiedere al figlio della regina Elisabetta se ha usufruito del traffico di minori di Epstein, violentando a sua volta ragazzine al di sotto dei diciassette anni.

“Scoop”, critica

Il 5 aprile scorso, sulla piattaforma di streaming Netflix, è uscito “Scoop” il film diretto da Philip Martin che affronta uno dei casi di cronaca attuale più scioccanti degli ultimi anni. Ci mostra, senza filtri, il dietro le quinte della negoziazione di un’intervista a proposito dello scandalo inglese più importante dell’ultimo decennio. Basato quasi interamente su fatti realmente accaduti, è tratto dal libro “Scoop” del 2022 scritto dall’editrice Sam McAlister, che ottenne davvero un colloquio ufficiale col principe Andrea per il programma della BBC Newsnight.

La vicenda principale la conosciamo un po’ tutti: il duca fu accusato di aver molestato nel 2001 Virginia Giuffrè, in ben tre occasioni, ragazza che all’epoca era solo una diciassettenne. Durante la puntata di Newsnight venne inoltre discussa la controversa amicizia tra lui e Ghislaine Maxwell, ex compagnia di Epstein accusata anche lei di reclutamento a fini sessuali e abuso di minorenni, e il rapporto con Jeffrey stesso.  

Per quanto, ancora oggi, continui a essere un fatto maledettamente interessante, non posso dire che questo film colpisca totalmente nel segno. Non è un lungometraggio che ti tiene incatenato allo schermo, a più riprese si perde nella narrazione di vicende personali della protagonista, Sam McAlister, che risultano alquanto superflue. Non credo di poter affermare, in tutta coscienza, che sia una pellicola scandente; è un buon lavoro, di media esecuzione, ma rimane un prodotto mediocre confezionato per il mondo dello streaming. Dopo averlo visto, ho compreso perfettamente perché non sia uscito al cinema essendo semplicemente destinato al catalogo Netflix. Due stelle e mezzo, su cinque.