"Scent of a woman", quel vanto di riconoscere una donna dal profumo

“Scent of a woman”, quel vanto di riconoscere una donna dal profumo

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Di Federica De Candia

Trailer Ufficiale italiano di Scent of a woman – Video YouTube

Profumo di donna“, è la scia inseguita dal regista Martin Brest nel 1992 per il suo remake intitolato “Scent of a woman“. Ispirato dalla pellicola di Dino Risi, con Vittorio Gassman protagonista, e come l’originale, porta con se un certo struggimento oltre la risata. La commedia all’italiana vista da Dino Risi, con i suoi temi a dar voce ai disperati e disillusi. Vittorio Gassman, su la cui interpretazione poggia tutto il film, illumina Al Pacino protagonista della versione americana.

Lui diventa, senza il disgusto della copia, il degno rifacimento di quell’uomo. Corroso nell’animo, costretto ad indossare una maschera di cinismo. Un’apparente protezione, una reazione alla frustrazione per quella pietà gratuita che sente dalle persone attorno. Dovuta alla sua cecità. Una cattiveria che Al Pacino, Frank Slave nel film, fa sua, alla perfezione. Sarà la risposta, il riscatto, verso il mondo sordo e crudele.

Discorso sulle donne, da “Scent of a woman – Clip YouTube

Il male di vivere, è un profumo amaro

Il suo essere cieco, farà percepire allo spettatore la sofferenza, anche segreta, di un uomo che cerca di lottare, alla sua maniera e con i suoi pretesti, contro il suo disagio. Quel male di vivere, interno, e di cui poco si parla. E la peggiore punizione, sarà per l’uomo, non poter ammirare la bellezza dei corpi femminili. “I capelli, i capelli sono tutto, lo sai: hai mai affondato il naso in una montagna di capelli sognando? Di addormentartici sopra? O le labbra, quando toccano le tue come il primo sorso di vino dopo che hai attraversato il deserto…” E qui, possiamo fermarci.

Il colonnello in pensione Frank, impossibile da domare, si farà assistere dallo studente Charlie (Chris O’ Donnell). Che accetta questo lavoro nel fine settimana, per pagarsi il ritorno a casa per il giorno del Ringraziamento. L’amicizia tra i due non sarà immediata. Ma si trasformerà in un rapporto amorevole, a tratti cameratesco, o fatto di consigli padre-figlio. Dietro il carattere spigoloso del vecchio, si scorge la pungente ironia, la saggezza che il giovane impara a cogliere. Perché, quando la vita indurisce, c’è sempre qualcosa che si può sciogliere.

Scena film Scent of a woman – Clip YouTube

Scent of a woman, si sente e si vede

“Un furto d’anima e di carne”, fu per qualche giornalista, la rivisitazione del personaggio di Gassman. Ma nessuna espressione, rafforza di più la bravura, spontanea, di Al Pacino in quei panni. Un’incarnazione. Ne ruberà l’anima al protagonista, ma la farà sua con ardore. Nulla toglie alla precedente, magistrale interpretazione, ma quel tanto di suo che mette, fa si che non sia un plagio. Al Pacino, premiato con Oscar e Golden Globe, difficilmente si dimenticherà nella scena del ballo con Donna (Gabrielle Anwar).

Gli anni ’90 brillano nel firmamento del cinema, con quel tango che risveglia, resuscita, anche chi non sa “vedere” una briciola di calore nei rapporti umani. Sul brano di Carlos Gardel del 1935, i due attori, abbracciati, girano e ruotano per tutta la sala. E, sfideranno il pubblico del film, a restare inerme, seduto a guardare. Con i piedi che si muovono da soli, anche se fermi in poltrona.

Scena tango di Al Pacino, Scent of a woman – Video YouTube

Il tango al profumo di donna

Non ce n’è per nessuno. Dalle piste da ballo, dalle balere infuocate, arrendetevi. Inchinatevi pure di fronte sua maestà il fascino. La presa di Al Pacino, un tutt’uno con la schiena di lei, come una medusa avvinghiata brucerà la pelle catturata. Perché non basta non pestare i piedi alla compagna per essere ballerino. Non sarà il bacino snodato e vorticoso a far scuola nel mondo della danza. Ma quel trascinare il piede, quel tocco con la terra come se l’accarezzasse. Quella che, volgarmente, chiameremo passione. Senza però, rendere giustizia a quel moto focoso di sentimenti che esplodono in Al Pacino.

Lui, che quando lo chiede il tango, alza la gamba. E ti fissa negli occhi, pur non guardandoti, anche quando non lo chiede nessuno. Lui sa già, cosa serve a legarti. Magnetico come le sue braccia intorno la vita. Al Pacino non è un bravo ballerino. È un bravissimo attore. È fiero in ogni ruolo, che sembra essere costruito e adattato a lui. Quando è lui che sa plasmare ogni parte ed immedesimarsi in tutti i copioni.

Scena film Scent of a woman - Foto web
Scena film Scent of a woman – Foto web

Il profumo dei sogni…

“Non c’è possibilità di errore nel tango, non è come la vita. Per questo il tango è così bello, se commetti un errore non è mai irreparabile…Perché non ti butti? Vuoi provare?”. Che sia un valzer, un tango fatto di sole note in musica, ciascuno può abbandonarsi a se stesso. Come nel film. Provare sarà già riuscire. Senza dimenticare che, sognare, lo si fa ad occhi chiusi.

Federica De Candia

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