Sami, Joe and I - Film (2020) - MYmovies.it

Sami, Joe and I

Film 2020 | Drammatico 94 min.

Titolo originaleSami, Joe und ich
Anno2020
GenereDrammatico
ProduzioneSvizzera
Durata94 minuti
Regia diKarin Heberlein
AttoriAstrit Alihajdaraj, Oscar Bingisser, Karim Daoud, Karim Darwiche, Anja Gada Rabea Lüthi, Linda Olsansky, Nicolas Rosat.
MYmonetro Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Regia di Karin Heberlein. Un film con Astrit Alihajdaraj, Oscar Bingisser, Karim Daoud, Karim Darwiche, Anja Gada. Cast completo Titolo originale: Sami, Joe und ich. Genere Drammatico - Svizzera, 2020, durata 94 minuti. Valutazione: 3 Stelle, sulla base di 1 recensione.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 17 novembre 2021

La storia di formazione di tre giovani che mordono la vita.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
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Cinema
Trailer
Un racconto di formazione privo di retorica e non compiaciuto.
Recensione di Roberto Manassero
lunedì 22 novembre 2021
Recensione di Roberto Manassero
lunedì 22 novembre 2021

Sami, Joe e Leyla sono tre adolescenti di Basilea, compagne di classe e amiche per la pelle. L'ultimo giorno di scuola e l'inizio di un'estate che si prospetta divertente e libera. Non tutto però va come sperato: Leyla inizia a lavorare come cuoca e trova un ambiente di lavoro difficile; Joe è costretta a occuparsi dei fratellini mentre la madre lavora senza sosta; Sami, la più fragile delle tre, è controllata a vista del papà, un reduce della guerra in Bosnia, e subisce la fascinazione del radicalismo religioso. I fatti della vita romperanno il sodalizio fra le tre ragazze, ma non la loro amicizia più forte di ogni ostacolo.

Il primo film della regista, sceneggiatrice e attrice svizzera Karin Heberlein è un racconto di formazione privo di retorica e capace di raccontare con sguardo mai compiaciuto il difficile percorso di crescita di tre piccole eroine.

Nella periferia anonima di Basilea vivono tre ragazze come tante, svizzere di lingua tedesca al di là delle origini di ciascuna. Sami, Joe e Leyla - quest'ultima con il pronome personale nel titolo, come a dire che il suo sguardo è il punto di vista privilegiato - sono studentesse spensierate e inseparabili, sempre incollate al telefono, rispettose dei genitori ma pure un po' ribelli, per amore del divertimento, delle serate in discoteca, dei primi ragazzi che ronzano intorno al loro mondo chiuso ma non esclusivo.

Il film di Karin Heberlein racconta la progressiva distruzione di questo mondo (che è vitale, compiaciuto, uno spazio di libertà e affetto), osservando, più che l'ingresso delle tre protagoniste nella realtà degli adulti, il suo contrario: cioè l'invasione di uno spazio intimo da parte della realtà e della socialità.

La dinamica del film è quella tipica di un dramma a tesi: le difficoltà del lavoro, l'indigenza delle classi più povere, il retaggio delle famiglie più tradizionali, la tentazione dell'estremismo condizionano e modificano le vite di Sami, Joe e Leyla, tutte quante chiamate a reagire di fronte alla fine e alla perdita della loro innocenza. Per questo motivo la sceneggiatura del film soffre di alcuni passaggi forzati e prevedibili, ma a bilanciare l'aspetto didascalico della scrittura ci pensa l'attenzione della regista per le sue interpreti - le brave Anja Gada, Rabea Lüthi e Jana Sekulovska - filmate con stretti primi piani, particolari dei loro corpi e movimenti di macchina veloci che mettono in luce la fragilità, la vanità, l'audacia e la paura tipiche dell'adolescenza.

Nello spazio senza identità di una periferia europea come tante, la Storia presenta comunque il suo conto silenzioso e mai invisibile, dal momento che tutte e tre le ragazze sono figlie di famiglie di immigrati che lottano per sopravvivere (Sami è bosniaca, Joe viene dai Caraibi, Leyla dell'Europa dell'est); ma il film non forza mai la descrizione ambientale, eccede talvolta nel dipingere gli adulti con toni negativi (esclusa forse l'insegnante che ha a cuore soprattutto il destino di Joe, la più scapestrata delle tre) e riesce a trasmettere la forza e l'ingenuità dei suoi personaggi. Merito anche delle musiche di Dominique Dreier e Kilian Spinnel, capaci anch'esse di trasmettere il sentimento del mondo più che la sua impronta soffocante.

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venerdì 26 novembre 2021
 

Tre ragazze e la loro prima estate di libertà. La proiezione sarà alle 19.30. Vai all'articolo »

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