Eleonora d’Aquitania: i 2 Mariti e 10 Figli della donna più potente del Medioevo – Vanilla Magazine

Eleonora d’Aquitania: i 2 Mariti e 10 Figli della donna più potente del Medioevo

Immaginate due eserciti del passato che si stanno affrontando in battaglia. I tintinnii di spade e scudi risuonano nell’aria; sangue e arti mozzati tingono di rosso lo scenario di guerra. Immaginate che, nel bel mezzo di questa bolgia infernale- magari non al centro, ma nelle retrovie- ci sia un gruppo di dame in tunica bianca, con delle croci rosse ricamate sul petto, che galoppa a spade sguainate sventolando gli stendardi francesi. Immaginate che in testa a loro ci sia una donna in armatura che incita, combatte e affronta il pericolo.

Giovanna d’Arco?

Eleonora d’Aquitania a cavallo – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

No, la Pulzella d’Orleans è lontana due secoli. Il contesto è la Seconda Crociata e si tratta solo di una leggenda – probabilmente non combatté mai in prima persona – ma la donna in questione partecipò per davvero alla spedizione in Terra Santa.

Era bella e coraggiosa, istruita, sfrontata e ambiziosa. Si dice che ai tempi dell’annullamento del suo primo matrimonio si sia spogliata dinanzi ai baroni francesi e abbia chiesto loro:

Vedete un oggetto attraente o il demonio?

Eleonora d’Aquitania – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

A giudicare dalle cronache dell’epoca, era sia un oggetto attraente, sia il demonio, perché fu due volte regina, partorì dieci figli, partecipò a una crociata, fu madre di due re d’Inghilterra, fomentò rivolte, complottò contro suo marito, fu rapita e imprigionata per quindici anni. La sua progenie si mischiò con le principali casate reali e si guadagnò il soprannome di Nonna d’Europa.

Nel XII secolo, Eleonora d’Aquitania era la donna più potente del Medioevo

Il sarcofago di Eleonora d’Aquitania – Immagine di ElanorGamgee condivisa con licenza CC BY 3.0 via Wikipedia

Da Duchessa a Regina

Eleonora nasce a Bordeaux nel 1122, primogenita di Guglielmo X il Tolosano e di sua moglie Aénor di Châtellerault. Guglielmo è il signore di un ducato che comprende l’Aquitania, la Guascogna e la contea di Poitou (ovvero gran parte dell’odierna Francia sud-occidentale) ed è un vassallo del re di Francia, ma i suoi territori sono molto vasti e la sua corte è rinomata in tutto il paese come una delle più raffinate, dove si raccolgono artisti e trovatori in cerca di mecenatismo.

Guglielmo X il Tolosano sul letto di morte – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

La giovane Eleonora riceve la miglior educazione possibile. Impara ad andare a caccia, a galoppare, a leggere e scrivere il latino e l’occitano, studia musica, matematica, astronomia, storia e letteratura. Guglielmo X avrà altri due figli, Petronilla e l’erede maschio suo omonimo, ma quest’ultimo muore nel 1130 e la giovane Eleonora, di soli 8 anni, si ritrova erede di uno dei ducati più ambiti di Francia.

La geopolitica francese dell’epoca è molto complessa. Il re ha un controllo diretto solo su una piccola parte dei suoi territori e il resto è suddiviso in ducati di dimensioni che, come nel caso dell’Aquitania e della Guascogna, addirittura superano i possedimenti della corona. A complicare la situazione, nel 1066, il duca di Normandia, Guglielmo il Conquistatore, è diventato re d’Inghilterra. La Normandia è un altro grande ducato francese ed è legato alla monarchia solo da un fragilissimo rapporto di vassallaggio. Si arriva al paradosso che, in Francia, Guglielmo è un vassallo del re ma fuori è suo pari.

Guglielmo I d’Inghilterra – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Con queste premesse, Guglielmo X il Tolosano muore nel 1137 e designa Luigi VI di Francia come tutore della figlia, ma il monarca guarda bene ai suoi interessi e annuncia il fidanzamento di Eleonora con suo figlio diciassettenne, il futuro Luigi VII.

I due ragazzi, entrambi poco più che adolescenti, convolano a nozze a Bordeaux il 25 luglio del 1137 e viene stabilito che il ducato d’Aquitania si ricongiungerà alla corona solo con la generazione successiva, con un eventuale erede al trono. Luigi VI muore l’8 agosto del 1137 e i novelli sposi diventano re e regina di Francia, con il curioso caso che la moglie possiede quasi più territori del marito.

Luigi VI di Francia – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

I primi anni di matrimonio

La corte dei sovrani Capetingi è fredda e riservata, ed Eleonora la stravolge portando con sé abiti scollati, gioielli, usi e costumi raffinati, e il suo famosissimo mecenatismo. Luigi VII è l’opposto della consorte. Ha ricevuto un’educazione religiosa in vista di una possibile carriera ecclesiastica ed è diventato re per caso, perché il vero erede sarebbe dovuto essere sua fratello maggiore Filippo, morto nel 1131.

Luigi VII di Francia – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

La coppia reale ha due caratteri inconciliabili e tutto ciò che fa Eleonora è sinonimo di scandalo. Nobili e consiglieri la criticano e cercano di porre un freno a quelle che per loro sono delle assurde stravaganze. Addirittura, si narra che, un giorno, il re abbia ascoltato i versi del celebre trovatore Marcabruno e, giudicandoli osceni, lo abbia cacciato dalla Francia con il disappunto della moglie.

Marcabruno – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

In realtà, Luigi è molto innamorato di Eleonora e si lascia influenzare anche più del dovuto, facendosi trascinare in una serie di avventure politiche di dubbia riuscita. Ad esempio, entra in contrasto con papa Innocenzo II e si rifiuta di accettare la nomina di Pierre de La Châtre ad arcivescovo di Bourges; poi, nel 1141, volge il suo esercito contro Tolosa, dove Eleonora vanta dei diritti di successione, e la campagna si rivela un completo disastro.

Sigillo di Luigi VII – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Nello stesso anno, la sedicenne Petronilla, che ha seguito la sorella a Parigi, inizia una relazione con il trentacinquenne Rodolfo I di Vermandois, sposato con la sorella del conte di Champagne Tebaldo IV di Blois. Luigi si schiera dalla parte della cognata e appoggia Rodolfo nella sua guerra contro Tebaldo per il controllo della Champagne. Nel 1143, l’esercito reale attacca la cittadina di Vitry-en-Perthois e il monarca ordina di appiccare un incendio che si estende accidentalmente anche alla chiesa dove si sono rifugiati gran parte dei cittadini. La conta delle vittime arriva a circa 1.500 e papa Innocenzo II punisce il re con la scomunica.

Sigillo di Rodolfo I di Vermandois – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Per il religiosissimo Luigi VII è un colpo durissimo e la contesa si risolve con il matrimonio fra Rodolfo e Petronilla, il ritorno della Champagne sotto il controllo di Tebaldo e la revoca della scomunica nel 1145, anno in cui Eleonora partorisce la sua prima figlia Maria.

Sigillo di Tabaldo IV di Blois – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

La Seconda Crociata

Nel frattempo, i territori cristiani in Terra Santa sono in pericolo e, nel 1144, i musulmani conquistano Edessa. Papa Eugenio III e san Bernardo di Chiaravalle predicano l’inizio della Seconda Crociata e Luigi accetta la chiamata alle armi con entusiasmo, ma anche Eleonora vuole partecipare e, dopo aver radunato i cavalieri del ducato d’Aquitania, impone la sua presenza al marito.

Papa Eugenio III – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Il consorte non può che accettare, e la coppia reale intraprende un difficilissimo viaggio via terra. Le prime battaglie si rivelano un disastro, e il rapporto fra i coniugi inizia a incrinarsi quando, nel 1148, giungono alla corte di Raimondo di Tolosa, signore di Antiochia e zio paterno di Eleonora.

Raimondo di Poitiers accoglie Luigi VII in Antiochia – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Fra Raimondo e la nipote ci sono solo pochi anni di differenza – lui è un indomito cavaliere di bell’aspetto, l’esatto opposto del pio Luigi VII – e alcuni cronisti dell’epoca (o malelingue, a seconda dei casi) scrivono di una presunta relazione che scatena la gelosia del re di Francia. Adulterio o meno, Raimondo è molto affettuoso nei confronti di Eleonora e Luigi non vede di buon occhio la sua influenza sulla moglie.

A sinistra il matrimonio fra Luigi ed Eleonora; a destra la partenza per la Seconda Crociata – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Il piano originale della crociata è di attaccare Edessa e Aleppo. Raimondo vuole che Luigi lo segua in battaglia, ma il re preferirebbe dirigersi a Gerusalemme. Eleonora interviene, patteggia per lo zio e minaccia di divorzio il marito, che, un po’ per gelosia, un po’ perché irritato da quell’ambiguo rapporto fra zio e nipote, la trascina con la forza a Gerusalemme.

La battaglia di Inab della Seconda Crociata – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

La spedizione in Terra Santa si conclude a favore dei musulmani e il matrimonio fra Eleonora e Luigi entra talmente tanto in crisi che entrambi tornano in Europa via mare, destinazione Messina, con navi separate. Già si parla di separazione, magari utilizzando la scusa della consanguineità, ma il papa li invita a Roma e riesce a riconciliarli.

Luigi VII durante la Seconda Crociata – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Da regina di Francia a regina d’Inghilterra

I rapporti tornano tesi nel 1151, quando Eleonora partorisce la sua seconda figlia femmina Alice. Luigi preme per generare un erede maschio al trono e, forse su esortazione della stessa Eleonora, convoca un concilio di prelati che, il 21 marzo del 1152, acconsente all’annullamento del matrimonio. Il motivo è la consanguineità di quarto grado, perché entrambi discendono da Roberto II di Francia, ma in realtà è solo una scusa per permettere al re di ripudiare la moglie con il benestare della Chiesa.

Roberto II di Francia – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Eleonora torna a essere la semplice duchessa d’Aquitania, e non fa in tempo a rientrare nelle sue terre che due nobili provano a rapirla con l’intento di costringerla al matrimonio. Ha trent’anni, è ancora bella e piena di fascino, ma la sua dote fa gola a troppi avvoltoi, e non può restare senza marito. Appena arriva a Poitiers manda i suoi emissari alla corte del duca di Normandia.

Il prescelto è Enrico II Plantageneto

Enrico II Plantageneto – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Alcuni cronisti parlano di un primo incontro a Parigi nel 1151, con tanto di amore a prima vista. Che sia vera o meno questa storia, Eleonora ed Enrico si sposano il 18 maggio del 1152, dopo appena sei settimane dalla separazione con Luigi.

Enrico II Plantageneto – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Alla morte di Stefano d’Inghilterra, Enrico fa valere i suoi diritti di successione da parte materna – è il figlio della sorella del re – e, il 19 dicembre del 1154, lui ed Eleonora vengono incoronati nell’abbazia di Westminster. Per Luigi VII è una notizia tremenda, perché complica ancora di più la geopolitica francese. L’Aquitania e la Guascogna sono nelle mani di Enrico, che, in quanto duca di Normandia e conte d’Angiò e del Maine, insieme ai possedimenti di Eleonora, adesso controlla circa un terzo dei territori francesi.

I possedimenti plantageneti in Francia nel XII secolo – Immagine di Amitchell125 condivisa con licenza CC BY-SA 4.0 via Wikipedia

Ma la beffa è anche sul piano sentimentale. Luigi impiegherà molto a procreare un erede; Eleonora ed Enrico, invece, si daranno da fare e, in poco più di un decennio, metteranno al mondo tre femmine e cinque maschi.

Enrico II e gli otto figli avuti da Eleonora. Da sinistra verso destra: Guglielmo Plantageneto, Enrico il Giovane, Matilde d’Inghilterra, Riccardo Cuor di Leone, Goffredo di Bretagna, Eleonora d’Aquitania, Giovanna d’Inghilterra e Giovanni Senzaterra – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

La ribellione dei figli e la prigionia

Nei suoi anni da regina, Eleonora continua ad amministrare l’Aquitania e il marito le affida la gestione del governo in sua assenza, ma l’idillio della coppia ben assortita si interrompe nel 1166, quando Enrico intraprende una chiacchieratissima relazione extraconiugale con l’avvenente Rosamund Clifford.

Il risentimento di Eleonora è così grande che abbandona la corte plantageneta, torna in Aquitania e medita vendetta

Rosamund Clifford – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

L’occasione perfetta per punire il marito fedifrago arriva grazie a un periodo in cui i rapporti con Parigi sono sempre più tesi. Il matrimonio fra Enrico il Giovane, l’erede al trono d’Inghilterra, e la figlia di secondo letto di Luigi VII, Margherita di Francia, non è bastato a placare i contrasti fra le due nazioni e lo stesso Enrico il Giovane è ai ferri corti col padre.

Enrico il Giovane – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Secondo la tradizione, l’erede al trono deve ricevere un feudo per esercitarsi nell’amministrazione politica, ma Enrico II si è trasformato in un re autoritario e non vuole saperne di dividere il potere. Il suo rifiuto provoca il malcontento del figlio, che si consulta con Luigi VII, suo suocero, e si fa convincere a fomentare una rivolta.

Enrico il Giovane – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Per rovesciare il padre, però, ha bisogno dell’aiuto dei suoi fratelli Riccardo e Goffredo, che vivono a Poitiers dalla madre. Eleonora accoglie con entusiasmo la notizia e convince gli altri due figli a seguire Enrico il Giovane.

Goffredo II di Bretagna, quintogenito di Enrico II ed Eleonora – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

La fazione ribelle può contare anche sui cavalieri della Guascogna e dell’Aquitania, ma Enrico II riesce a sedare la rivolta familiare. Con i tre figli mostra clemenza: li perdona dopo un atto di sottomissione e gli concede qualche briciola del suo potere. Con Eleonora non è altrettanto comprensivo e, nell’aprile del 1174, i suoi emissari la catturano mentre è in viaggio per Parigi.

Statua equestre di Riccardo Cuor di Leone – Immagine di Mattbuck condivisa con licenza CC BY-SA 4.0 via Wikipedia

Per i successivi quindici anni, Eleonora rimane agli arresti domiciliari in diversi castelli inglesi. È in una condizione di semi-libertà – le è concesso uscire a Natale e durante le festività – ma è comunque sorvegliata a vista.

Riccardo Cuor di Leone, quartogenito di Enrico II ed Eleonora – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Il regno di Riccardo Cuor di Leone

Enrico II si spegne il 6 luglio del 1189 e, con Enrico il Giovane morto di dissenteria nel 1183, diventa re suo figlio Riccardo, il futuro Cuor di Leone. Riccardo è il preferito di Eleonora e, appena succede al padre, subito manda qualcuno a liberarla. L’anziana donna, ormai ultra sessantenne, torna a corte per svolgere il ruolo di Regina Madre, e il figlio le concede ampi privilegi, incluso un coinvolgimento attivo negli affari del regno.

Riccardo Cuor di Leone – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Allo scoppio della Terza Crociata Riccardo decide di partire per la Terra Santa, ma è celibe e non ha nessun erede al trono. Eleonora sa che l’ultimogenito Giovanni preme per entrare nella successione, e convince Riccardo a sposare Berengaria di Navarra. A settant’anni, l’indomita regina parte per la Spagna, prende in consegna la ragazza e la scorta fino a Messina, dove si sta radunando l’esercito crociato e dove ha luogo il matrimonio.

La tomba di Berengaria di Navarra – Immagine di MOSSOT condivisa con licenza CC BY-SA 3.0 via Wikipedia

Durante l’assenza di Riccardo, svolge il ruolo di reggente e tiene a bada le mire espansioniste del nuovo re di Francia Filippo II, ma, a crociata finita, sulla via di casa, il figlio cade nelle mani dell’imperatore del Sacro Romano Enrico VI (padre del futuro Federico II di Svevia), che lo imprigiona e fissa un riscatto altissimo.

L’incoronazione di Filippo II di Francia – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

In molti credono che Riccardo sia morto e Giovanni ne approfitta per cercare di farsi eleggere re. Eleonora sa che si rischia una guerra dinastica, e mette in campo tutta la sua influenza per procurarsi i 150.000 marchi necessari al rilascio del figlio.

Enrico VI di Svevia – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Ottiene l’aiuto anche del papa e, nell’inverno fra il 1193 e il 1194, si reca in Germania per pagare personalmente il riscatto. Riccardo torna in Inghilterra, punisce la defezione di Giovanni, che viene diseredato, e nomina suo erede Arturo di Bretagna, il figlio del defunto fratello Goffredo. I due Plantageneti, infine, si ricongiungono su esortazione di Eleonora.

Riccardo perdona suo fratello Giovanni su richiesta di Eleonora – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Il regno di Giovanni e l’ultima battaglia

La questione dinastica si riapre nel 1199. Riccardo muore senza lasciare eredi e gli subentra Giovanni. Il giovane Arturo, invece, eredita il ducato di Bretagna e la contea d’Angiò, ma finisce sotto la sfera d’influenza di Filippo II.

Arturo di Bretagna rende omaggio a Filippo II di Francia – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Anche sotto il regno del suo ultimogenito, Eleonora continua a preoccuparsi del destino dei Plantageneti e, nel 1200, a ormai quasi ottant’anni, intraprende un difficilissimo viaggio verso la Spagna per prendere in consegna la nipote Bianca di Castiglia e portarla a Parigi, dove, secondo un accordo di pace fra Giovanni e Filippo, andrà in sposa al delfino di Francia.

Bianca di Castiglia – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

Gli animi sembrano placarsi ed Eleonora si ritira nell’abbazia di Fontevraud, ma, nel frattempo, Filippo viene meno alla tregua e convince Arturo a insorgere contro lo zio. L’anziana regina si reca a Poitiers per fermare il nipote, il cui esercito la intercetta nel luglio del 1202 e la costringe a barricarsi nel castello di Mirebeau. L’intervento di Giovanni è tempestivo: raggiunge la madre, sbaraglia i soldati di Arturo e pone fine alla ribellione.

Giovanni d’Inghilterra – Immagine di pubblico dominio via Wikipedia

È la sua ultima battaglia. Torna nell’abbazia di Fontevraud e, dopo aver seppellito otto dei suoi dieci figli, dopo aver influenzato la politica europea ed essere sopravvissuta a intrighi, complotti e prigionie, alla veneranda età di 82 anni, Eleonora d’Aquitania si spegne il 21 marzo del 1204.

Per molti storici è stata la regina più potente del Medioevo, la più influente, la più audace fra tutte

Fonti:

  • Eleonora, la donna del destino – Articolo di Maria Leonarda Leone su Focus Storia, n° 176, giugno 2021
  • Jean Flori, Le Crociate, Società editrice il Mulino, 2015, Bologna
  • Eleonora d’Aquitania, una regina indomita – Storica National Geographic
  • This mighty medieval woman outwitted and outlasted her rivals – National Geographic (inglese)
  • Eleanor of Aquitaine – Enciclopedia Britannica
  • La straordinaria vita di Eleonora d’Aquitania – Intervento di Jean Claude Maire Vigueur al Festival del Medievo 2019 disponibile su YouTube
  • Eleonora d’Aquitania – Wikipedia italiano
  • Eleonora van Aquitanië – Wikipedia olandese

Pubblicato

in

da