Forse avrebbe sorriso all'incoronazione di una storia d'amore tra le più accidentate di sempre, motivo per cui sua figlia ha passato troppi anni sotto i peggiori riflettori del gossip. Ma la mamma di Camilla Rosalind Shand se ne è andata poco prima che le tessere sul tavolo della royal family cambiassero posto definitivamente, mantenendo fino all'ultimo quella discrezione che è stata la guida di una vita. Figlia di Roland, membro dell'aristocrazia britannica e terzo barone di Ashcombe, e Sonia Cubitt, una delle figlie di Alice Keppel (celebre amante e favorita di re Edoardo VII) e sorella di Violet Trefusis (che divenne famosa per essere stata l'amante di Vita Sackville-West prima di Virginia Woolf), Rosalind Maud Cubitt poi Shand era nata nel 1921 e sarebbe cresciuta negli agi grazie agli affari del padre, che aveva fondato una delle compagnie di costruzioni più fiorenti e attive del regno, contribuendo a costruire i quartieri di Mayfair, Pimlico e Belgravia, tra i più posh della capitale inglese.

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Un'ulteriore visibilità per Rosalind venne dal titolo di debuttante dell'anno nel 1939 secondo la stampa inglese, celebrato con un ballo alla Holland House di Kensington che passò alla storia: il 6 luglio si radunarono oltre mille invitati, tra i quali figuravano anche il re Giorgio VI e una adolescente Elisabetta, per onorare il debutto in società di una delle più quotate fanciulle inglesi. Il grande evento fu anche l'ultimo ballo collettivo prima dello scoppio della guerra: del palazzo, distrutto nei bombardamenti di Londra, non ci furono più tracce. Ma qualcosa, per la giovane socialite, era inevitabilmente cambiato: i suoi privilegi erano rimasti intatti, e lo sapeva bene, ma alla fine della guerra era decisamente una ragazza da marito. Non si hanno dettagli su quando Rosalind Cubitt e Bruce Shand si videro per la prima volta: il militare dell'esercito britannico ed eroe decorato era tornato a Londra dopo aver combattuto personalmente in guerra ed essere stato prigioniero in Germania, e nel 1945 c'era solo voglia di lasciarsi gli ultimi, dolorosi sei anni alle spalle. Probabilmente fu in quell'anno che il reciproco interesse sbocciò e la data delle loro nozze, il 2 gennaio 1946, suonò come un ritorno alla vita dopo le macerie del conflitto.

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Keystone//Getty Images
I genitori della regina Camilla Bruce Shand e Rosalind Cubitt nel giorno del loro matrimonio, il 2 gennaio 1946

L'anno successivo i genitori di Rosalind divorziarono, appena quattro giorni prima della nascita della prima nipote Camilla, seguita poi da Annabel e dall'unico maschio Mark. Non dovendo preoccuparsi di introiti economici grazie alle fortune di famiglia e all'eredità della madrina Dame Margaret Greville, Rosalind Shand scelse di mettersi a disposizione di chi non era facoltoso come lei, dedicandosi alla cura del prossimo pur rispettando ogni tappa obbligata dell'alta società inglese, tra cui il debutto della popolarissima Camilla (che qualche grattacapo, secondo le usanze dell'epoca, forse glielo dava). Rosalind era una madre contemporanea per l'epoca: rifuggiva le nanny che erano status symbol dei ricchi e andava a prendere personalmente le figlie a scuola, o le portava in spiaggia in estate. L'understatement di casa Shand non escludeva però la leggerezza: "C'erano pony, cani, picnic. Niente fasti, niente snobismi, solo divertimento per tutte le età: gli Shand erano un clan felice" raccontò lo storico William Shawcross a Vanity Fair USA. Alla schiettezza di famiglia faceva cenno anche Duncan McLaren, collezionista d'arte e amico degli Shand: "Rosalind era incredibilmente arguta e molto diretta, ti diceva chiaramente quello che pensava di te e delle cose. Era anche una grande giardiniera, come sua madre".

Una quieta, discreta signora inglese del Novecento, tra figli e poi nipoti (l'ultima, Ayesha, unica figlia di Mark, sarebbe nata l'anno dopo la sua morte), rose da curare, cause cui si era votata, e un'incrollabile capacità di fare conversazione con chiunque, tramandata ai suoi figli. "Mia madre era incredibilmente brava nel farci parlare con le persone" raccontò la regina Camilla ad Australia's Women Weekly nel 2022. "Aveva sempre gente a cena e non importava chi fosse, anziano o giovane, lei si sedeva alla fine del tavolo e diceva "Parlate! Non mi importa che parliate di cavalli o dei compiti di scuola, parlate". Non te le mandava mai a dire" rivelò la regina consorte. Ma non diventava mai rude, restava genuina e sincera come la sua accoglienza senza paletti. "Era una donna di una dolcezza e una pazienza uniche" ricordava Robin Birley, proprietario dell'Harry's Bar e dell'Annabel's di Londra, che per un periodo ha vissuto con gli Shand nel loro cottage a Plumpton, East Sussex. "Ho incontrato raramente persone così gentili, immagino che crescere con lei sia stata una vera benedizione". Dopo che i figli divennero grandi e presero le loro strade, Rosalind Shand collaborò per tanti anni con un'agenzia che si occupava di adozioni, affiancandolo al lungo volontariato nelle associazioni che si occupano dei bambini con disabilità.

A interrompere troppo presto la vita di Rosalind Shand sarebbe arrivata una malattia degenerativa, l'osteoporosi, la stessa di cui aveva sofferto ed era morta sua madre Sonia Cubitt nel 1986. All'epoca della prima diagnosi degli anni Ottanta, si sapeva molto poco di questa patologia dolorosa, che comporta gravi modifiche alla struttura dello scheletro erodendo le ossa, e rende impossibile persino stringere la mano o abbracciare qualcuno. "Ho visto mia madre restringersi letteralmente di fronte ai miei occhi e diventare così curva da non riuscire a digerire correttamente il cibo" ricordò la stessa Camilla in una lettera al DailyMail nel 2011. "La qualità della sua vita era diventata così scarsa, e la sofferenza insopportabile, che semplicemente ci ha rinunciato, ha perso la voglia di vivere". Rosalind Shand morì nel 1994 a 72 anni e nello stesso anno Camilla, in procinto di divorziare dal primo marito Andrew-Parker Bowles, entrò come membro nella futura Royal Osteoporosis Society, per diventarne patron nel 1997 e presidente nel 2001, il suo impegno più caro. In memoria di sua madre, la donna che le ha insegnato a prendersi cura degli altri.