Harwood, Ronald nell'Enciclopedia Treccani - Treccani - Treccani

Harwood, Ronald

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Scrittore, drammaturgo e sceneggiatore inglese di origini sudafricane (Città del Capo 1934 - Londra 2020). Si trasferì giovanissimo a Londra (1951), dove studiò alla Royal academy of dramatic arts. Nel 1953 entrò a far parte della Shakespeare Company di Sir Donald Wolfit, del quale divenne camerinista. Il loro rapporto ispirò a H. la commedia The dresser (1980), trasformata in sceneggiatura, con nomination all'Oscar, del film omonimo (1983) di P. Yates. Di Sir D. Wolfit H. scrisse anche una fortunata biografia, Sir Donald Wolfit, C.B.E.: his life and work in the unfashionable theatre (1971). La sua produzione narrativa, cui H. si dedicò a partire dagli anni Sessanta, spazia dalla violenza di natura razziale, che emerge in All the same shadows (1961) e in Article of faith (1973), all'umorismo più o meno accentuato, che permea The girl in Melanie Klein (1969), ambientato in un ospedale psichiatrico. La sua attività di sceneggiatore si è spesso focalizzata sulla seconda guerra mondiale, che ha fatto da teatro, tra l'altro, a Taking sides (A torto o a ragione, 2001), The pianist (2002, sceneggiatura premiata con l'Oscar) e The Statement (2003). Si ricordano anche: The Browning version (1994), Being Julia (La diva Giulia, 2004), Oliver Twist (2005), Love in the time of cholera (2007), Australia (2008) e Quartet (2012). Dal 1974 è fellow della Royal society of literature.

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