Un cast d’eccezione che annovera una giovane donna misteriosa, un regista acclamato in tutto il mondo, la stella più brillante di Hollywood, un geniale principe palermitano, che per primo ha saputo realizzare riprese subacquee in mare aperto, e la più grande attrice italiana di sempre. Il tutto sul palcoscenico infuocato delle isole Eolie. Ha il cuore dei vulcani il romanzo più caldo dell’autunno che esce oggi in Italia (per Libreria Pienogiorno) e si annuncia come uno dei titoli più attesi dell’imminente Fiera Internazionale del Libro a Francoforte: opera di Palma Pellegrini Torre, si intitola Paradiso siciliano e, con inappuntabile ricostruzione storica, racconta tra amori e scandali, tradimenti e gelosie, segreti e insospettabili colpi di scena, la storia verissima della “guerra dei vulcani” che per mesi monopolizzò l’attenzione dell’opinione pubblica del tempo.

È la primavera del 1949 quando la vita di Stromboli viene travolta dall’invasione di un pacifico esercito che, da lì a poco, attirerà l’attenzione del mondo intero. Guidata da Roberto Rossellini, l’artefice di pellicole immortali come Roma Città Aperta e Paisà, è sbarcata faticosamente sull’isola una troupe per girare quello che già viene presentato come il nuovo capolavoro del genio del neorealismo: Stromboli, terra di Dio. Ma, soprattutto, il set – che coinvolge tutti gli abitanti della piccola comunità – è sfondo dell’amore tra il maestro e la sua attrice principale, la diafana Ingrid Bergman, la nuova musa bionda di Alfred Hitchcock e la star del film più celebre dell’epoca d’oro di Hollywood, Casablanca. Una passione che suscita scandalo ovunque quella tra il regista italiano e l’attrice svedese, perché entrambi sono sposati e perché Rossellini per la Bergman ha appena lasciato un’altra diva, vulcanica e amatissima, Anna Magnani. Un tradimento doppio, sentimentale ed artistico, per la passionale Anna, che è a pezzi e non fa niente per nasconderlo. Che ribolle di gelosia e di rabbia. Che medita e prepara la sua dolente vendetta. Nel giro di poche settimane, infatti, sulla vicina isola di Vulcano cominceranno le riprese dell’omonimo film prodotto dalla nuova società del principe siciliano Francesco Alliata di Villafranca, la Panaria, un kolossal che vedrà proprio la Magnani come protagonista.

Sarà la “guerra dei vulcani”: una corsa contro il tempo per due film l’un contro l’altro armati e sempre più attesi. I paparazzi si trasferiscono in massa nelle Eolie, rimbalzando da un’isola all’altra, da un set all’altro: quell’estate, la torrida estate siciliana del 1949, al di là e al di qua dell’oceano non si parla d’altro. “Lava hot with fury, power and passions!” strillano a caratteri cubitali i cartelloni cinematografici, e in effetti, in quel paradiso magico e selvaggio che sempre confina con gli inferi delle colate laviche, tutti i protagonisti – anche la nuova maestra di Stromboli, che sull’isola diventerà assistente della Bergman – si troveranno travolti da un gorgo di passioni, e costretti a ridisegnare le loro intere esistenze. Fino al più inatteso dei finali.

Per gentile concessione dell’editore, pubblichiamo in esclusiva un’anticipazione di “Paradiso siciliano”:

Dal primo momento in cui Ingrid ha rivisto Roberto, sotto il sole ardente e dorato della California, ha capito che il film che lui le ha tanto appassionatamente illustrato nei loro scambi epistolari è la risposta a tutti i suoi desideri, e il rimedio alla sua sete.
Sete di libertà, e, soprattutto, di quel calore che Rossellini sprigiona ogni volta che le scrive o la guarda con quegli occhi nerissimi e profondi. Come un invito a lasciarsi precipitare.
Ha la sensazione di non aver mai conosciuto un tale fuoco prima di allora.
Di certo non con Petter. Aveva solo diciotto anni e frequentava l’Accademia di arte drammatica di Stoccoma quando si sono conosciuti e ventidue quando l’ha sposato. La folgorante carriera che Ingrid ha avuto a Hollywood è stata in larga parte merito dell’intuito di David O. Selznick, ma anche della presenza severa, al limite del puritanesimo, del dottor Petter Lindström, suo marito. È anche grazie a lui che si è imposta l’immagine di una Ingrid ragazza acqua e sapone, tutta casa e lavoro e niente grilli per la testa. Ma ormai è da parecchio tempo che il loro matrimonio si è trasformato in una gabbia, proprio come la sua carriera hollywoodiana, e per la verità neanche tanto dorata.
Roberto invece è solare, vitale, travolgente nel suo entusiasmo. Il suo modo di parlare, di muoversi, di gesticolare, di abbracciare, è talmente vivo, pieno di energia, di una forza spavalda e sensuale che Ingrid non può fare a meno di lasciarsi soggiogare.
Lo ha capito fin dall’istante in cui lui ha varcato la soglia della sua casa di Benedict Canyon Drive, quando, al solo vederlo arrivare, ha sentito un tuffo al cuore; per qualche momento è riuscita solo a sorridere, come inebetita, senza essere in grado di spiccicare parola.
Quando poi le parla del film che ha in mente di girare con lei, in un isola sperduta e selvaggia, l’incantesimo si compie fino in fondo e la diva acqua e sapone, la moglie senza grilli per la testa scompaiono in un lampo.
Perché quel film lo girerà con lei, solo con lei, glielo ha ripetuto più di una volta. È come un giuramento, di più – una promessa già d’amore.
Ma l’amore deve ancora sbocciare. E potrà farlo solo in Italia. Lo sa Ingrid, lo sa Roberto. Per questo lottano, ognuno a modo suo, per riuscire a trovare qualcuno che finanzi il loro film.
Per ironia della sorte, sarà proprio il marito di Ingrid a proporre la soluzione: «Perché non coinvolgi Howard Hugues? Ti adora! Per te farebbe qualunque cosa. Dice in giro che la RKO l’ha comprata solo per poter fare un film con te. Perché non lo accontenti?»
«Perché quell’uomo non mi piace, mi mette a disagio. Mi fa quasi paura».
Ma l’eccentrico e ricchissimo miliardario rappresenta in effetti una soluzione perfetta.
Per un po’ Ingrid continua a non volerne sapere, e Petter deve insistere per farle prendere almeno in considerazione l’idea. Ma alla fine si lascia convincere: farà quella telefonata.
In pochi minuti Howard Hughes arriva a casa Lindström.
Qualche ora dopo viene firmato il contratto. Il miliardario quasi non degna di uno sguardo il regista italiano, non vuole sapere nulla neanche del soggetto, e ci vuole ben altro che la mancanza di una sceneggiatura per turbarlo.
«La storia non importa, Ingrid, il pubblico guarderà solo lei, la sua bellezza, i suoi meravigliosi abiti».
«Veramente», è costretta a rispondere la diva, «farò la parte di una profuga, con addosso dei vestiti miserabili».
Per un attimo Hughes esita. Ma alla fine anche questo è solo un dettaglio, l’importante è riuscire a mettere finalmente sotto contratto la star che da anni sta inseguendo: «Pazienza, faccia pure questo film con Rossellini, si diverta, poi torni da me, okay? Faremo grandi cose insieme».
In quattro e quattr’otto, produttore, regista e attrice protagonista firmano il sospirato contratto.
Le riprese inizieranno il 1° aprile 1949. Da questo momento il sogno può prendere forma.

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