Risvegli, la vera storia del medico che ha ispirato il film

Risvegli, la vera storia del medico che ha ispirato il film con Robin Williams

Il personaggio di Robin Williams nel film Risvegli è ispirato alla vera storia di un medico, il neurologo e scrittore Oliver Sacks, capace con i suoi libri di raccontare la mente umana in maniera comprensibile a tutti.

Risvegli: Robin Williams, Robert De Niro e la regista Penny Marshall sul set del film
Risvegli: Robin Williams, Robert De Niro e la regista Penny Marshall sul set del film

Robin Williams e Robert De Niro sono i protagonisti di Risvegli, film del 1990 che ricevette ben tre candidature agli Oscar. Il film è basato sulla vera storia di un medico, il neurologo e scrittore Oliver Sacks, raccontate nel suo omonimo libro.

Oliver Sacks è stato una delle menti più brillanti del suo tempo. Nato a Londra il 9 luglio del 1933, passò quattro anni della sua infanzia in un collegio nelle Midlands, dove i genitori lo mandarono con il fratello per sfuggire ai bombardamenti tedeschi sulla capitale inglese. Questo periodo della sua vita, segnato anche dalla severità del preside della scuola, venne raccontato nell'autobiografia Zio Tungsteno - Ricordi di un'infanzia chimica, dove descrive anche il suo primo amore: la chimica.

Oliver Sacks
Una foto del dottor Oliver Sacks

Oliver Sacks ha frequentato il Queen's College di Oxford, dove ha conseguito una laurea in fisiologia nel 1954 e una laurea in medicina nel 1958. Poco dopo partì per gli Stati Uniti per accettare uno stage presso il Mount Zion Hospital di San Francisco, prima di servire come residente in neurologia presso l'Università della California di Los Angeles. La sua fuga dall'Inghilterra fu spiegata anche dal rifiuto dei suoi genitori di accettare la sua omosessualità, che lo scienziato rese nota solo nel 2015, nella sua autobiografia 'In movimento'. Nel 1965 Oliver Sacks si unì all'Albert Einstein College of Medicine nel Bronx dove diventò professore clinico di neurologia (dal 1966 la 1975). Nello stesso periodo, siamo nel 1966, Sacks iniziò a collaborare con il Beth Abraham Hospital, un istituto di beneficenza nel Bronx, come neurologo internista.

Al Beth Abraham Hospital lo scienziato entrò in contatto con un gruppo di pazienti che avevano contratto una malattia del sonno, l'encefalite letargica, durante un'epidemia scoppiata tra il 1917 e il 1927. I pazienti erano sopravvissuti ma avevano sviluppato un tipo di parkinsonismo che causava vari gradi di immobilità, mancanza di parole e depressione. Sacks iniziò a curarli con il L-dopa (Levodopa) che aveva dato buoni risultai per la cura del Parkinson. I risultati entusiasmanti su alcuni dei pazienti ed i loro effetti collaterali, furono raccontati da Oliver Sacks nel suo libro del 1973 Risvegli. Il libro è diventato un omonimo film nel 1990 con protagonista Robin Williams. Il suo lavoro sui pazienti del Beth Abraham Hospital fu criticato da molti colleghi che lo accusavano di portare avanti un metodo alla cieca, non basato su metodi quantitativi.

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Il dottor Oliver Sacks con Robin Williams

Oliver Sacks ha continuato a raccontare nei suoi libri le patologie dei suoi pazienti ed i loro progressi. In Vedere voci (1989), ha esplorato i modi in cui la lingua dei segni non solo fornisce ai non udenti un mezzo di comunicazione, ma funge anche da base per una discreta cultura. In Un antropologo su Marte - Sette racconti paradossali, del 1995, ha documentato la vita di sette pazienti che vivono in condizioni che vanno dall'autismo al danno cerebrale, descrivendo i modi unici con cui hanno creato vite funzionali nonostante le loro disabilità. Nel libro Allucinazioni del 2012 ha descritto gli effetti delle droghe che lui stesso aveva sperimentato durante il periodo all'Università della California di Los Angeles.

Una terapia laser e radio per curare un melanoma all'occhio destro lo rese cieco ad un occhio, esperienza che raccontò nel libro L'occhio della mente. Nel febbraio 2015 disse che la sua fortuna lo aveva abbandonato, rivelando al mondo intero di essere malato terminale di cancro al fegato. Pochi mesi dopo Oliver Sacks morì nella sua casa a Manhattan. Zelda Williams, figlia di Robin, dopo la sua morte gli rese omaggio sui social definendolo uno dei campioni del cervello e scrivendo tra l'altro: "Grazie Oliver, per aver trattato gli umani come umani, non come pazienti. Spero che ora tu e papà vi godiate il panorama insieme, discutendo di nuovo del mondo come solo voi due sapete fare".